Quelle sensazioni a pelle che non sai spiegarti… e che non tradiscono mai! Scelto tra tanti, amato come pochi! Definirlo meraviglioso è semplicemente riduttivo. Un viaggio nel Medioevo, a sorpresa, nella mia amata terra, le Marche! Che dire… vorrei farvi conoscere attraverso i miei occhi, Elisa e Riccardo, ma soprattutto Giulia Abbate e “La cospirazione dell’inquisitore”.

Sinossi
All’alba del XIV secolo, in un feudo isolato tra i boschi della marca papale, la vita della giovane vedova Elisa è sull’orlo del baratro. La sua più cara amica Gisella è stata arrestata con l’accusa di stregoneria, e l’infamia rischia di coinvolgere anche lei. Sopravvissuta a un’infanzia luttuosa, vedova dell’antico signore del feudo e madre di una figlia nata già orfana, secondo il buonsenso Elisa dovrebbe lasciare il mondo per entrare in convento. Invece lei resiste, per sua figlia e per sé stessa, con la speranza battagliera in un futuro migliore. E quando nel feudo arriva un potente inquisitore papale, la sua speranza si fa più concreta. Riccardo appartiene a un nobile casato milanese e prima di diventare frate domenicano è stato un uomo d’armi, esperto del mondo in tutti i suoi aspetti. L’attrazione tra i due scoppia inesorabile, ma l’inquisitore ha un compito difficile da portare a termine: da lui dipendono la vita o la morte di Elisa, e niente e nessuno potrà condizionare le sue decisioni. Riuscirà Elisa a scalfire il cuore indurito di Riccardo e a trovare in lui un alleato contro il destino che sembra tramarle contro?
Sullo sfondo di un medioevo burrascoso, una storia d’amore appassionante con due protagonisti indimenticabili.
- Titolo: La cospirazione dell’inquisitore
- Autore: Giulia Abbate
- Casa Editrice: Leggereditore
- Data pubblicazione: 12 dicembre 2018
- Pagine: 388
Copia gentilmente offerta dalla CE

Eloise Traversi, ha avuto un’infanzia e un’adolescenza serene, fino a quando non le è stato strappato via quasi tutto da un’infausto destino. Quel fato che non smette di perseguitarla e che ha suggerito alla madre, ormai vedova, di seguire il buon senso chiudendosi in convento, soltanto dopo aver assicurato all’amata figlia, un buon partito. La vedovanza nel Medioevo, doveva essere vissuta lontana da tentazioni…
La storia si ripete, ma Elisa Aldoviti non ha fatto la stessa scelta di Francesca, per lei e per la piccola Matilde. A testa alta tutti i giorni si rimbocca le maniche, provando a mantenere integra la sua immagine, cercando di garantire un futuro a sua figlia. Non è facile farlo in un “casato” allo sfascio. La morte di Alberto, ha fatto si che Umberto e sua cognata ne prendessero le redini, mantenendone solo la facciata e mandando in malora piano piano i frutti del marito defunto.
Ad Elisa rimane solo quell’amica eccentrica, con quei modi che rasentano la stregoneria e proprio di questo viene accusata, additata… incarcerata. La disperazione per l’ennesima perdita, la induce in fughe e in incontri particolari…
“Il viso del cavaliere mostrava lineamenti netti e regolari, occhi dalle iridi nerissime, ma fisso, profondo come un pozzo. Quell’uomo non era giovane, ma lo sembrava. Era bello, di una bellezza mondana alla quale lei non era più abituata.”
Qualcosa inizia a muoversi immediatamente, dopo nove lunghi anni. Un numero che accomuna una giovane vedova e un temibile inquisitore. Un uomo timorato di Dio, con la prestanza di un lottatore e il carisma di quello che oggi chiameremo “leader”. In fondo lui lo è… Quello che dice è legge. Lo si deve fare, rispettare.
Magister. Padrone. Frate. Uomo. Amante. Tante facce di Riccardo Maria degli Appiano di Milano. Tutti aspetti che incantano, ammaliano e a tratti spaventano la giovane Elisa. Ma se a questi mettiamo sguardi unici, senso di protezione, affidabilità…
“Sto cercando di salvarti”
“Lui era il più forte di tutti. Lui poteva aiutarla. Lui era la spada, il grimaldello, lo scudo, la chiave di qualsiasi cosa sarebbe venuta.”
Ma punto di incontro fondamentale tra i due, la ricerca della verità. Fatti inspiegabili sembrano ricondurre a Gisella e a… Non ve lo posso dire, vi rovinerei pagine e pagine di suspense. Le stesse che vi prenderanno per il bavero e non vi permetteranno di alzarvi, distraendovi un solo istante. Romance storico con sfumature di giallo… dove esploderà la passione, vestita con eleganza dall’autrice, tra un cumulo di paglia e stracci.
Ora lascio a voi scoprire se ancora una volta l’amore vincerà, abbattendo barriere, differenze sociali… stavolta sarà un po’ più complicato e proprio per questo impossibile perdere ogni dinamica e le emozioni capaci di scatenare.
“Profumi di tutte le cose buone del mondo. Misericordia. Pensavo di poter vivere tranquillo. Mi hai fatto un danno… che nemmeno ti immagini”
“Noi Ambrogio, Vescovo di Camerino, invochiamo su di noi la Grazia del Signore.”
E’ leggendo questa frase che mi sono fermata a riflettere, proprio nel giorno che il Papa si è recato a vedere i luoghi del terremoto, in quella piazza dove io ho immaginato dipanarsi la storia di questo romanzo. Già da altri cenni, avevo compreso che la mia terra, la regione Marche, ancora una volta aveva dato vita ad un altro meraviglioso romanzo. Una lettura che ho fatto, mentre la mia città, Fabriano, è in fermento per il palio e venti medievali si aggirano per le vie. Non è strano vedere le reti che legano i capelli, vedere un cavaliere e immaginare la vita di Riccardo prima di servire la chiesa di Dio. Vescovi, Signori e Dame, li ho immaginati tra le vie di Camerino. Notai, altri vescovi e preti, muoversi tra Tolentino, Fermo ed Ancona… Un viaggio bellissimo indietro nel tempo.
E’ con questa premessa che mi inchino davanti alla bravura, alle competenze, al profondo studio nel quale l’autrice si è immersa, o almeno immagino sia così. Sicurezza, maestria, disinvoltura emergono dagli “atteggiamenti” dei personaggi, dal linguaggio che ha fatto suo per tutto il tempo della narrazione. Abbiamo avuto conferma attraverso le parole di Giulia Abbate, il ruolo che la donna ricopriva. Qualora la vita non le avesse riservato la fortuna di maritarsi con un Signore, avrebbe vissuto di stenti e sacrifici, tra una maternità e l’altra… e chi un figlio non lo aveva, forse Dio in quella famiglia non c’era entrato e allora compariva la figura dell’inquisitore. Vi lascio immaginare senza svelarvi troppo…
Ma proprio un’inquisitore ricopre il ruolo di protagonista! Un personaggio, conturbante, a tal punto da irretire una vedova, la più integerrima e forte di fronte ad un sentimento da troppo tempo perduto. L’amore è scomparso dalla sua vita dopo aver perso uno ad uno tutti gli affetti, tranne la piccola Matilde, mentre Riccardo, non ha mai sentito il suo battito di cuore. L’uno la cura dell’altro… ma soprattutto rappresentano la scoperta. Della fiducia, della complicità, della protezione, del completarsi… amandosi! Un rapporto fuori dalle righe, dall’immaginario. Un amore all’apparenza impossibile… semplicemente unico e profondo. Non solo per le loro anime ma anche per quella del lettore, che riuscirà a respirarlo a pieni polmoni anche in quel guazzabuglio di inganni, “malefici” e tragedie.
Altre parole risulterebbero inutili a questo punto. Non vi resta che salire su di un cavallo o quelle scomode “carrozze”, per avvicinarvi a Camerino e verificare tutto ciò che ho detto. Potrete accanirvi su di me, accusarmi di eresia, ma continuerò a darvi prova di quanto questo sia un capolavoro. Se incontrerete Elisa, prendete da lei la sua arguzia in giusto equilibrio con l’istintività. Carpite un po’ del coraggio, della furbizia e la sfrontatezza di Riccardo. Assorbite da loro un po’ di amore e vi troverete con un vagone di speranza… e tanta voglia di non arrendersi mai, anche di fronte alle ingiustizie. E l’amore, quello vince sempre su tutto! Giulia Abbate…
“Mi hai fatto un danno”
Un danno molto grosso, un capolavoro!
Un pensiero riguardo “Recensione – “La cospirazione dell’inquisitore” di Giulia Abbate”