
“La rubrica “4 chiacchiere in Casa (Editrice)” nasce dalla mia voglia di far conoscere il gran lavoro delle Case Editrici, che non si limita a prendere in mano un testo, mettendoci sopra una bella cover… Una ottima occasione per i lettori ma soprattutto per autrici e autori.”
4 chiacchiere in Casa (Editrice), prende forma solo in versione scritta. Sapete che avevamo iniziato questa rubrica con una chiacchierata in diretta FB con un rappresentante della CE, in seguito trascritta sul blog. Da oggi in poi, visti i cambiamenti del “social media”, scavalchiamo il problema così. Ripartiamo dal colui che si è offerto da cavia con la prima live, Thomas Dri, titolare della Dri Editore.
Benvenuto Thomas in questo nuovo spazio. In due parole, chi sei?
Un lettore, uno studioso, un editore, un imprenditore (digitale).
Sicuramente non ci si alza la mattina e si pensa “da oggi faccio l’editore”… Un percorso articolato, che prevede una miriade di competenze, che non riguarda solo “saper leggere” un testo. Ce ne parli?
Per poter fare l’editore bisogna prima saper fare l’imprenditore, perché di business stiamo parlando, alla fine dei conti. Sapere tutto, o pensare di sapere tutto, su scrittura, editing, libri, lanci, promozioni, blog e quant’altro, non serve assolutamente a niente se non si ha una solida base imprenditoriale alle spalle. Le società si devono fondare e gestire, le tasse si devono pagare e il business alla fine deve stare in piedi dal punto di vista strettamente economico, altrimenti tutta la bravura di questo mondo nello specifico campo viene buttata alle ortiche. Nell’ottica imprenditoriale ed editoriale moderna poi, con la forte presenza di internet e del mercato digitale, sono indispensabili delle conoscenze ulteriori, rispetto al business nel senso più classico del termine, che riguardano il marketing digitale in genere e il personal branding. Essenziale quindi non solo sapersi relazionare con le persone e creare un network vincente in privato nella propria azienda, ma anche sapersi mostrare in maniera efficace e comunicare la propria vision al mercato.
Detto questo, in generale, per lo specifico caso dell’editoria è necessario avere delle competenze letterarie che ci permettano di giudicare un testo, saperlo editare, coglierne appieno le potenzialità e capire come promuoverlo al meglio e molte altre impossibili da elencare ora. Ma la bravura dell’imprenditore in fin dei conti, è sapere quello che non sa, o che non conosce sufficientemente a fondo, e attorniarsi di un team che possa colmare nello specifico queste lacune e che porti valore continuo al gruppo e alla community.
Cosa consiglieresti a chi vuol approcciarsi alla scrittura? Regole fondamentali e caratteristiche imprescindibili che si devono possedere.
Se ci riferiamo alla scrittura in generale direi che la lettura e la formazione (corsi di scrittura creativa e quant’altro) sono imprescindibili. Per la scrittura nel nostro specifico campo che è quello digitale, è anche essenziale capire bene il pubblico per il quale si scrive e le regole del mercato nel quale ci vogliamo inserire. Per quanto riguarda poi la figura dello scrittore “moderno” o “digitale”, è fondamentale avere delle conoscenze di marketing digitale e personal branding. Anche qui la regola d’oro è capire se si sa fare una cosa abbastanza bene o se è il caso di affidarsi a qualcuno che la sa fare meglio di noi. Il tuttologo, o chi si improvvisa tale, in un ottica di mercato digitale, iperconnesso e sempre più competitivo, non ha vita molto lunga.
Come avviene lo scouting alla Dri Editore? E come fare per inviare un manoscritto?
Molto semplice. Lo scrittore in questione invia una richiesta di valutazione manoscritto alla nostra email thomas.dri.drieditore@gmail.com e gli viene spiegata nel dettaglio la nostra policy per i nuovi autori. Io stesso poi valuto il testo e se lo trovo di mio gradimento lo passo ad una delle nostre editor per una valutazione più approfondita, sia nell’ottica della qualità della scrittura ma anche della possibile collocazione nelle nostre collane e secondo i nostri parametri. In base a questo decidiamo se lavorare su quel testo nelle specifico o se proporre la scrittura di qualcosa di nuovo e più attinente ai nostri standard. Se questa selezione è positiva, procedo personalmente al contatto con l’autore in questione, nel quale cerco di capire se la persona abbia o meno la stessa nostra identità di vedute e la necessaria attitudine a collaborare con noi. Ci tengo a precisare che noi non valutiamo romanzi, ma persone con le quali collaborare in un’ottica a medio lungo termine, quindi le caratteristiche umane e professionali passano in primo piano rispetto alla bravura nella scrittura, che resta comunque una dote imprescindibile per poter collaborare con noi.
L’editing è un tema che interessa molto alle autrici. In Dri avviene internamente o il testo deve arrivare perfetto? E com’è il grado di valutazione? Es., la storia spacca ma c’è da lavorare sulla scrittura…
Accettiamo di collaborare, tranne casi veramente molto rari, solo con scrittrici già evolute e che sappiano già non solo come scrivere, ma anche come produrre qualcosa in target con quello che facciamo. L’editing vero e proprio quindi, diventa un qualcosa che non richiede uno sforzo troppo elevato da parte delle nostre, peraltro bravissime, editor. Se il libro in questione è ben strutturato dal punto di vista del marketing e l’autrice ha delle buone competenze di scrittura, diversamente non collaborerebbe con noi, il lavoro che rimane da fare è più che altro di “perfezionamento”. Per chi invece ha ancora delle lacune di base sulla scrittura, consigliamo di rivolgersi a editor esterni o corsi di formazione. Insomma, non è il nostro mestiere e il nostro business “formare” gli scrittori alle prime armi. Affascinante. Decisamente. E in futuro faremo qualcosa anche in questo senso probabilmente.
A questo punto, anche se la domanda potrebbe sembrar banale, ci illustri le fasi all’interno della CE, affinché il testo risulti perfetto?
Acquisizione e pre-lettura da parte dell’editor. Consegna del manoscritto e fase di editing vera e propria (di solito vengono fatte almeno un paio di letture, a senso e tecnica). Seconda rilettura da parte mia o della responsabile editoriale. Lettura da parte delle beta reader. A questo punto si può procedere con la programmazione.
Esistono strategie di mercato o ci vuole anche un po’ di fortuna, con la grande concorrenza presente oggi sul mercato?
La fortuna è una scusa che viene utilizzata da chi non ha successo per giustificare lo stesso quando paragonato a chi ce l’ha. Ovvio la fortuna può capitare in una occasione, poi per restare sul mercato nel tempo sono necessarie doti di marketing, social branding, imprenditoriali e molto altro.
Il potere dei social. Spazia quanto vuoi.
Ormai il potere della community è essenziale per qualsiasi business, non solo nell’editoria ma in tutti i campi. I social sono la fonte più semplice per creare, espandere e rafforzare nel tempo una propria “tribù”. Conoscere a fondo i social più utilizzati nel momento storico nel quale ci si trova, oltre che iniziare a studiare quelli non ancora importanti ma in forte crescita, è essenziale. Ovvio non tutti i social sono adatti per lo scopo specifico che ci si prefigge e per il target di pubblico che vogliamo andare a coinvolgere, però lo possono diventare nel tempo. Siamo di fronte a un continuo cambiamento che si acuisce anno dopo anno. Le cose che funzionavano sei mesi fa ora non funzionano più. Essere costantemente aggiornati sugli sviluppi in questo senso è una questione di pura sopravvivenza. Al momento attuale, non avere una strategia solida e sperimentare continuamente, in maniera sia organica che non (ads), almeno su facebook e instagram è quantomeno miope come visione. Senza tralasciare altre piattaforme come youtube o igtv, adatte a contenuti più lunghi e strutturati, o interessarsi allo studio e alla strategia di quelle emergenti come Tik Tok. Cosa sulla quale stiamo investendo, e non poco, ultimamente.
Una domanda che mi riguarda da vicino. Quanto sono importanti i blog?
Fondamentali. Per noi sono i nostri partner principali e collaboriamo con più di un centinaio di questi. Siamo ben consci che l’influence marketing è fondamentale in un’ottica di promozione digitale efficace.
Cartaceo, digitale: qual è il futuro? Ci metteresti in mezzo anche gli audiolibri?
Sugli audiolibri non saprei dirti, non sono un conoscitore così informato in materia. Per il cartaceo penso ci siano grosse rivoluzioni in vista. Con la diffusione imminente di Amazon Business per le librerie, il colosso di Seattle, come ha rivoluzionato il commercio mondiale tagliando fuori di fatto tutti gli intermediari, rivoluzionerà in maniera profonda anche nostro mercato “rionale” editoriale italiano. Mercato fatto, fin dalla notte dei tempi, di lobby e lobbine, di poteri forti che stritolano la filiera e i suoi partecipanti. E che non è proprio in grado di fare concorrenza a chi arriva dall’eterno e innova, cercando di rivoluzionare il mercato, sfruttando la rivoluzione digitale. I player nostrani sono impegnati a copiarsi le strategie tra di loro, difendere le proprie quote di mercato e il proprio orticello, e fare profitto puntando quasi esclusivamente sul taglio dissennato dei costi e senza investire nel futuro. Guardando solo al bilancio dell’anno in corso o al massimo di quello successivo.
Una bella squadra che cresce, la Dri Editore. I miei lettori sono estremamente curiosi, e ci piacerebbe avere una panoramica sulle collane, i tuoi collaboratori e i loro ruoli.
Questa è lunga. Le mie principali collaboratrici sono Sonia Gimor, che è la responsabile editoriale nonché mio braccio destro, le tre nostre bravissime editor Alexandra Rose, Jessica Guarnaccia ed Emily Pigozzi, e una figura nuova per quanto riguarda la parte social che a breve vi presenteremo. Oltre a queste persone magnifiche, ce ne sono molte altre che collaborano con noi in maniera più o meno continuativa e che ci aiutano sui social come instagram o telegram, o per la realizzazione del prodotto come le nostre brave disegnatrici. Nominarle tutte sarebbe impossibile, colgo l’occasione però per ringraziarle per quello che fanno quotidianamente e per il loro entusiasmo. Nuove figure in tutti i settori ne stanno arrivando e ne arriveranno nei prossimi mesi. È poi difficile stendere un vero e proprio organigramma, in quanto la nostra casa editrice è smart, nel senso che si basa quasi esclusivamente sul lavoro in remoto e discontinuo. Le persone con le quali collaboriamo, in maniera diretta o indiretta, sono molte, ma fisicamente non le “vediamo” mai, anzi alcune di queste non le ho neanche conosciute di persona. Viviamo più che altro su telegram.
Per quanto riguarda le collane, oltre alle nostre ormai consolidate HistoricalRomance (romanzi romance storici) e BrandNewRomance (romanzi d’amore divertenti ed ironici), stiamo lavorando sulla SpicyRomance, che è la nostra collana più “piccante” e lanciandone altre di nuove. In gennaio usciremo con un prodotto che apre la SportRomance e in Febbraio con la SuspenceRomance. Nel 2020 inaugureremo anche due altre nuove collane, la GlamourRomance e la RoyalRomance. Per il futuro ci piacerebbe allargare il nostro campo d’azione anche al giallo puro, e stiamo quindi valutando materiali anche in questo senso.
Dopo aver discusso dei social, parliamo di eventi. L’importanza delle fiere, come Dri Editore… e da visitatore.
Importantissime. Noi essendo smart non abbiamo molti momenti per vederci tra di noi e incontrare partners e lettori, quindi questi appuntamenti, anche se pochi, sono fondamentali.
Dri Editore è tra gli sponsor del FRI 2020. Come vedi questo evento? E… altri programmi e progetti, prima e dopo?
È un evento molto riuscito e per noi l’anno scorso è stato un vero e proprio tripudio. Per questo abbiamo deciso di diventare sponsor ufficiale della manifestazione. È un evento che ha ancora bisogno di crescere ed evolversi, però rappresenta una delle realtà più interessanti nel mondo del romance italiano.
Hai mai valutato di portare il marchio Dri fuori dal confine italiano o di arricchire la squadra con un autore straniero?
Si entrambi, ma al momento ci stiamo concentrando sul rafforzare e promuovere il brand, la community e la squadra. Questo almeno per il 2020 e 2021. La voglia di focalizzare la nostra attenzione su altre strade c’è, ma non possiamo al momento disperdere focus su quello che stiamo costruendo. Il 2020 sarà ricchissimo comunque di grandi novità, sia verso l’eterno che verso l’interno del nostro business.
Per finire, Thomas Dri sente di avere realizzato il suo sogno? O ce ne sono alcuni ancora stipati nel cassetto?
No, il mio sogno è ancora lontano dall’essere realizzato e forse non lo sarà mai. C’era qualcuno che diceva che la felicità sta nel viaggio più che nella destinazione. A parte la filosofia, DriEditore ha avuto un successo e una notorietà incredibili e aldilà anche delle mie più rosee aspettative e sogni, se pensiamo che è stata fondata meno di 10 anni fa e che si è mossa nel digitale poco più di un anno fa. Siamo cresciuti molto in fetta e quindi ci sono ancora molte cose da sistemare perché questa realtà possa camminare con le sue gambe. Io poi a livello personale ho altre idee e sfide che mi frullano per la testa. Continuo a studiare quotidianamente per poter realizzare i miei progetti editoriali e non.
Grazie infinite a Thomas Dri
Spero che l’intervista vi sia piaciuta. Se siete passati di qui in veste di Autrice/Autore, sicuramente vi siete tolti qualche curiosità, cogliendo anche i consigli giusti. Se fate parte di una CE e desiderate un’intervista, A libro aperto è a Vostra disposizione!