Cara Autrice ti scrivo… si arricchisce dell’elegante penna della Signora del Romance: Mariangela Camocardi.

Benvenuta Mariangela nel mio piccolo mondo. E’ da tempo che immagino questo momento e finalmente eccoti qui. Ho in mente ancora la “carrambata” che mi hai fatto quel giorno a casa mia ed ora contraccambio il favore…
Per i nostri lettori, chi è Mariangela Camocardi?
Una persona che ama raccontare storie romantiche, capaci di far sognare chi legge i miei libri.
La passione per i libri nasce sui banchi di scuola o più tardi? Mentre la scrittura, la consideri una conseguenza diretta?
I libri mi hanno affascinato fin da bambina piccolissima. Tormentavo mio nonno per farmi leggere le favole, e non solo lui. Nella mia mente si è cristallizzata l’immagine di noi due: io seduta sulle sue ginocchia e lui che mi racconta l’ennesima fiaba. Certo, da questa forte predisposizione alla lettura nasce quella per la scrittura, e quante storie ho ancora da raccontare…
Ricordi la tua prima pubblicazione, ma soprattutto le emozioni di quel momento?
Naturalmente sì: Nina del tricolore. Quando mi sono arrivate le prime copie da Mondadori, non sono riuscita a inghiottire neppure un sorso d’acqua. Questo è l’effetto che provocano i sogni quando si realizzano.
L’editoria quanto è cambiata negli anni? Il mutamento è avvenuto solo con gli e-book?
Quando ho iniziato le case editrici puntavano sulla qualità e sul talento degli autori, il che era di stimolo a imparare i trucchi del mestiere, a raffinare il proprio stile e la propria cultura, insomma, essere più bravi. Inoltre c’era il rispetto tra colleghi. Ora con il self publishing molti sono convinti, senza preparazione, di avere i numeri per emergere, di essere scrittori per aver pubblicato il diario che avevano nel cassetto, senza umiltà e con parecchia presunzione. Non si vuole perdere tempo, si mira al successo e ai facili guadagni senza curarsi di null’altro, e questo ha penalizzato la buona narrativa.
Lo scorso anno sono stata ad un incontro con uno tra i miei autori preferiti, il tema centrale era: audiolibri. Cosa ne pensi? Cambierà ancora il modo di leggere?
Io sono sempre favorevole all’ampliamento della lettura. Uno può “ascoltarsi” un romanzo mentre viaggia e sta guidando l’auto, lo trovo stupendo.
Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi alla scrittura? Soprattutto, la indirizzeresti verso il self o una CE?
Il mio suggerimento è sempre lo stesso: leggere, rubare la tecnica degli scrittori bravi grazie ai loro libri, scrivere bene (magari ripassandosi le regole della grammatica italiana) e farsi seguire da un editor degno di questo nome. Poi è indifferente dare il nostro libro a una CE o a pubblicarlo in self. L’importante è la qualità del testo, tenendo presente che sulla copertina ci sarà il nostro nome, e non sarà sicuramente la claque delle amiche compiacenti disposte a dargli cinque stelle che lo renderà un capolavoro.
Hai collezionato tanti successi, c’è qualcosa che cambieresti (dei tuoi libri o in quanto a scelte), tornando indietro? Oppure tutto ciò che è stato serve come traccia, per andare avanti?
Non cambierei niente perché la Mariangela del passato ha sempre agito con onestà e credendo nei propri sogni, trasformandosi nella donna che sono adesso. Scrivo in modo diverso, spero meglio di quando ero una dilettante.
Contemporanei, storici… vorresti sperimentare altri generi?
Forse il noir, ma il genere romantico resta inamovibile nel mio DNA.
Quando ci si può considerare arrivati in questo lavoro?
Mai , credo. La scrittura di un autore, pur con uno stile personale riconoscibile dai suoi lettori, evolve continuamente. Almeno è così per me.

Poco prima di preparare queste domande, ho visto la tua nuova cover: Luna di primavera. Cosa puoi dirci, senza spoilerare troppo, di questa storia?
Che nel mondo del femminile nulla è prevedibile, che nessuna situazione andrà come ci si aspetta. Le donne mettono il cuore davanti a tutto, e si comportano di conseguenza, per questo ogni supposizione è destinata a essere smentita.
Neanche un anno e tre successi: Una vertigine chiamata amore con Mondadori, Matrimonio per procura e Chiamami con il mio nome con Dri Editore. Tornare self è necessario come respirare? Per sentirsi liberi da vincoli…
In effetti è stato un anno importante e ricco di soddisfazioni, Ho conosciuto una certa Maika Medici, siamo diventate amiche, e poi Thomas Dri, che mi ha apprezzato come io apprezzo lui e il suo staff, in particolare Sonia Gimor che è stata la mia editor.
Ringrazio anche Marco Corsi, Editor Mondadori, che ha voluto Una vertigine chiamata amore, permettendomi di continuare a essere parte delle collane Mondadori. Premesso questo, il self mi piace parecchio. Ho scritto molto e la maggior parte dei miei libri sono usciti solo in cartaceo. Voglio farmi conoscere dalle nuove generazioni di lettrici, che leggono su kindle e sugli e-reader, e spero di conquistarle con le mie storie d’amore e non solo.
Come ti senti in questo momento, nel limbo tra pubblicazione e i primi riscontri?
Esatto. Ho ricevuto messaggi commoventi dalle mie lettrici. Le amo per come mi emozionano e per seguirmi fedelmente. Cosa farei senza di loro?
I sogni sono: da realizzare, ne esistono alcuni impossibili, o servono per perseguire sempre nuovi obiettivi?
Non ci sono sogni impossibili, non se abbiamo la costanza e la volontà di volerli realizzare. Io consiglio di tenerne sempre di scorta nel nostro cassettino segreto. A volte ci rendono persone migliori.
… A proposito, senti di averli realizzati tutti?
Ma figurati! Ogni traguardo superato è l’inizio di una nuova gara, si dice, e io mi adeguo.
Un dispiacere immenso salutarti e voglio che l’ultima parola sia la tua con il mio ashtag preferito: #fatequellochevepare (cit. gruppo di A libro aperto).
Un segreto o semplicemente un saluto #cometepare.
Maika, sei una donna e un’amica veramente unica. Grazie di tutto, ma soprattutto per la nostra amicizia.
Grazie di cuore a Mariangela Camocardi
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