Per una serie infinite di motivi, il nome di Simona La Corte non vi è nuovo. Con Felix e Alison sono sicura arriverà al cuore di chiunque. Se volete conoscerli attraverso l’autrice, scorrete tutta l’intervista. A #lanciounlibro “LOVE ME, BABY”.

“Lancio un libro cambia veste. Lo scopo resta lo stesso, far conoscere una nuova lettura, nel giorno di pubblicazione o in prossimità. L’autrice/ore risponde – con un video registrato – alle domande degli iscritti al Gruppo di A libro aperto.”
Nelle domande, volutamente, non è stato inserito il nome di chi le ha “postate”. Se volete scoprirlo, guardate entrambi i video di Simona La Corte.

Cosa ti ha ispirato per la storia?
La scorsa estate, mentre ascoltavo un programma in diretta radio dalle più rinomate spiagge italiane, mi è venuto in mente di scrivere di una speaker radiofonica. La mia passione per la musica rock, in seguito, ha ispirato il resto della storia.
Come mai hai scelto il titolo in inglese?
I motivi sono due: il primo è che, uno degli elementi che distinguono i romanzi della collana Spicy della DRI Editore, è proprio il titolo in inglese. Il secondo, invece, viene proprio da quel “baby” che è il nomignolo con il quale Felix si rivolge ad Alison, per cui stava bene inserirlo in lingua inglese.
Io adoro il tuo modo di scrivere. Altri progetti futuri?
Intanto, grazie Abbey per la stima… Ne sono onorata. I miei progetti sono tanti, ma adesso mi sto dedicando alla stesura del terzo e ultimo volume della serie di “Anima”.
Ma questa per me è stata una bellissima sorpresa. Cosa troverò in questo romanzo? Qual è stata la parte più difficile nella stesura del tuo nuovo romanzo?
Grazie per l’entusiasmo, Serena! In questo romanzo troverai tanto eros, molta musica e un colpo di scena che, spero, apprezzerete. La parte più difficile da scrivere (senza fare spoiler) riguarda proprio Felix e la dipendenza dalla droga: è stato arduo dare voce a emozioni tanto forti.
Bella dolce monella dimmi un po’, in base alla tua esperienza, quali sono i pro e i contro nel pubblicare in self e con CE?
Cara Lolly, la mia esperienza non è molto vasta perché sono entrata in questo mondo da appena un anno, ma da quel poco posso dirti che l’esperienza da self aiuta a maturare molto di più, soprattutto perché la responsabilità del romanzo (in ogni suo aspetto) è nelle mani dell’autore stesso. Marketing, editing, cura della cover e dell’impaginazione… anche se ti affidi a un grafico professionista e a un editor freelance, è lo scrittore che deve supervisionare tutto. L’aspetto negativo è che si fatica molto per pubblicizzarsi ed emergere in mezzo a tanti altri/e bravi/e colleghi/e, ma questo credo che accada anche con le CE, soprattutto se piccole. Un altro aspetto negativo del self, che ho riscontrato personalmente, è la diffidenza da parte di quel gruppo di lettori che considera i romanzi in self-publishing meno curati di quelli editi dalle CE.
Per quanto riguarda l’esperienza con la Dri, posso dirti che si è creato un buon rapporto di reciproca collaborazione e ho lavorato molto bene con la editor a cui mi hanno affidata, Jessica Guarnaccia. La differenza tra self e CE, di sicuro, sta nelle libertà decisionali che sono condizionate da un contratto.
Cara innanzi tutto il mio augurio di tutto il bene e di un grandissimo successo, che meriti assolutamente. Volevo chiederti, dato che so che ti piace il genere, se hai pensato di scrivere uno storico. Ti abbraccio e tifo per te!
Questo romanzo ha qualcosa di autobiografico o è completamente opera di fantasia? Cosa c’è, se c’è, di Simona nel libro?
Ciao, Daniela e grazie per il tuo affetto! È tutto ricambiato…
Alla prima domanda, ti rispondo di sì. Mi sono approcciata al Romance leggendo proprio gli storici e sogno di scriverne uno.
Love me, baby è un’opera di fantasia, ma di mio troverai la passione per la musica rock.
In bocca al lupo alla monella Simona. La mia domanda è: ti piacerebbe scrivere un genere diverso rispetto a questo che scrivi abitualmente?
Carissima Gina, sì. Una volta completata la trilogia di “Anima” ho intenzione di sperimentare altri generi che mi affascinano, come il romantic suspence, il new adult e lo storico. Forse, un giorno, tirerò fuori dal cassetto anche un fantasy che ho scritto da ragazzina, magari rendendo la trama un po’ più “romance”.
Sto finendo di leggere ora anima e cuore, strepitoso. La mia domanda è, quando hai in testa una trama, riesci subito a buttarla giù o la modifichi diverse volte?
Sono felice di sapere che il mio ultimo romanzo in self-publishing ti stia entusiasmando!
Tornando alla tua domanda, devo dire che uno dei miei peggiori difetti è non seguire mai uno schema. Ho sempre in mente l’inizio e la fine di una storia, ma tutto ciò che sta nel mezzo nasce mentre scrivo. A volte, anzi, succede che sto scrivendo una scena e, subito, mi viene una nuova idea e cambio. Naturalmente, quando sono in fase di editing, abbandono il mio lato impulsivo e lascio che sia la parte razionale a guidarmi, modificando, approfondendo e/o tagliando ciò che non va. E tutto questo con il supporto di un editor che mi segue.
Quanto è importante Stuart nella vita di The King?
Rischierei di spoilerare troppo, però posso dirti che Stuart è un personaggio molto importante.
Scriveresti un romance storico? Se si, in quale epoca lo ambienteresti?
Come dicevo prima, scrivere uno storico è il mio sogno. Ho tre ambientazioni in mente e, quando sarà il momento, deciderò quale si adatti meglio alla storia che ho in mente di scrivere.
Oddio Simona è un altro libro. Cosa racconta questo libro?
Sì, Patrizia, sono stupita anch’io di essere giunta in poco tempo al mio terzo romanzo (il quarto, se considero anche il racconto di Natale). In Love me, baby racconto la storia di una rockstar con un passato da dipendenza dalla roga alle spalle e una speaker radiofonica cinica e che ha decido di chiudere il suo cuore all’amore.
Quanta importanza dai alla copertina di un tuo libro?
Moltissima. La cover, a mio avviso, è il biglietto da visita di un romanzo, per cui l’impatto visivo non è secondario per pubblicizzarlo.
Come nasce la tua passione per la scrittura?
Credo che sia sempre stata parte di me. Sin da bambina amavo scrivere i temi scolatici e inventare racconti. Non pensavo alla pubblicazione, scrivere era più cha altro uno svago. Il desiderio di scrivere un romanzo vero e proprio è nato negli ultimi anni ed è stata la mia migliore amica, che ha letto la prima bozza di Anima e Corpo, a incoraggiarmi ad andare avanti.
Qual è stata la parte più difficile da scrivere in questo tuo nuovo romanzo?
Come ho risposto a Serena, la parte più difficile da scrivere (senza fare spoiler) riguarda Felix e la dipendenza dalla droga: è stato arduo dare voce a emozioni tanto forti.
Chi sono i protagonisti di questa storia?
I protagonisti sono una rockstar con un passato di dipendenza dalla droga (demone che continua a tormentarlo) e una speaker radiofonica, cinica e che non crede nell’amore.
Ah Simo! Ci sono uomini coi capelli lunghi?
Dolce Elisa, come potrei rinunciare a una rockstar con i capelli lunghi?
Io adoro come scrivi e come ben sai ho letteralmente divorato Anima e Corpo e poi Anima e Cuore. Cosa provi ogni volta che ti approcci ad una nuova storia da raccontare? E con questa hai incontrato difficoltà?
Grazie per la stima e l’apprezzamento dei miei romanzi. Ogni volta che mi approccio a una nuova storia, cerco di riversare tutte le emozioni che provo, sperando che il lettore le colga. In Love me, baby è stato difficile affrontare il tema della dipendenza dalla droga, con tutte le sue conseguenze, proprio perché si tratta di un argomento molto delicato.
Intanto un grande in bocca al lupo per questo nuovo libro. In questa storia, da quei piccoli stralci che ho letto, il protagonista sembra dipendere dalla cocaina. Non credi che sia un aspetto che ne indebolisce il carattere?
Grazie, Maria e viva il lupo! Felix è un personaggio che ho creato stando attenta al suo valore. Con la sua dipendenza, offre un modello che di certo NON va seguito, ma la sua forza di volontà è il suo miglior pregio, per cui dovrai leggere il romanzo per capire quanto vale Felix.
Hai già altri romanzi pronti in uscita o altre idee?
Sì, sto lavorando alla stesura del terzo e ultimo romanzo della trilogia di “Anima” e poi ho ben quattro storie in mente da raccontare… sempre che non se ne aggiungano altre!
Da dove è arrivata l’ispirazione per questo romanzo?
La scorsa estate, mentre ascoltavo un programma in diretta alla radio, mi è venuta in mente l’idea di scrivere di una speaker radiofonica. La mia passione per la musica rock, in seguito, ha fatto il resto.
Qual è il personaggio di questa nuova storia che ti rispecchia di più e perché?
In questo romanzo mi rivedo molto nella figura di Stuart perché possiede un istinto di protezione verso chi vuole bene che mi è proprio.
Come è nata questa storia?
Come dicevo a Katy, la scorsa estate stavo ascoltando un programma in diretta alla radio e mi è venuta in mente l’idea di scrivere di una speaker radiofonica. La mia passione per la musica rock, poi, ha fatto il resto.
Qual è stata per te la difficoltà maggiore prima di poter pubblicare questo libro?
Ho scritto Love me, baby in un periodo non proprio felice per mia figlia, per cui c’erano giornate che, sia nel corpo che nella mente, ero molto stanca. Ma è stato il desiderio che un giorno le mie figlie leggano i miei romanzi a donarmi la forza di portarlo a termine.
Come mai hai scelto il titolo in Inglese? Come mai non c’è la copertina con i merletti identificativa della Dri?
Il titolo in inglese è stato scelto per due motivi: il primo, perché la collana Spicy della Dri Editore lo richiede; il secondo, perché ho voluto sfruttare il termine inglese “baby” con il quale Felix si rivolge ad Alison.
Self o CE? Pregi o difetti di ciascuna scelta
La mia esperienza non è molto vasta perché sono entrata in questo mondo da appena un anno, ma da quel poco posso dirti che, secondo me, l’esperienza da self aiuta a maturare molto di più, soprattutto perché la responsabilità del romanzo (in ogni suo aspetto) è nelle mani dell’autore stesso. Marketing, editing, cura della cover e dell’impaginazione… anche se ti affidi a un grafico professionista e a un editor freelance, è lo scrittore che deve supervisionare tutto. L’aspetto negativo è che si fatica molto per pubblicizzarsi ed emergere in mezzo a tanti altri/e bravi/e colleghi/e, ma questo credo che accada anche con le CE, soprattutto se piccole. Un altro aspetto negativo del self, che ho riscontrato personalmente, è la diffidenza da parte di quel gruppo di lettori che considera i romanzi in self-publishing meno curati di quelli editi dalle CE.
Per quanto riguarda l’esperienza con la Dri, posso dirti che si è creato un buon rapporto di reciproca collaborazione e ho lavorato molto bene con la editor a cui mi hanno affidata, Jessica Guarnaccia. La differenza tra self e CE, di sicuro, sta nelle libertà decisionali che sono condizionate da un contratto.
Un genere che proprio non ti piace leggere e uno che non riusciresti mai a scrivere?
Sicuramente, non potrei scrivere e leggere un horror perché è un genere che non mi attrae. Anche il distopico non è nelle mie corde, sia da autrice che da lettrice.
Cosa ti piace delle recensioni positive o negative, e cosa non ti piace? In bocca al lupo per l’uscita
Grazie e viva il lupo, Sara! Delle recensioni positive, mi piace quando il lettore dice di aver provato le emozioni che ho descritto. È una grande soddisfazione…
Di quelle negative, invece, mi amareggiano le offese gratuite. Un romanzo può non piacere, ma non per questo si deve insultare un autore. Ciò che apprezzo, invece, delle recensioni negative è ricevere critiche costruttive che aiutino a migliorarmi.
Ti sei ispirata a una band o cantante reale per questo romanzo?
Decisamente, sì! Felix è ispirato ad Axl Rose, il cantante dei Guns n’ Roses. Porta anche la bandana rossa che gli fascia la fronte proprio nello stile di Axl.
Qual è il personaggio (di uno dei tuoi libri) che più ti è rimasto nel cuore?
Amo tutti i miei personaggi, ma Benjamin avrà sempre un posto speciale perché è nato dall’istinto, da una parte della mia anima.
Chi tra Benjamin, Taylor e Felix ti ha dato più filo da torcere durante la stesura del personaggio?
È stato proprio Felix perché affrontare il tema della dipendenza dalla droga, con tutte le sue conseguenze, non è stata una passeggiata.
Complimenti per la nuova pubblicazione! C’è un romanzo che dopo averlo letto hai pensato: avrei voluto scriverlo io!
Grazie per i complimenti, Cristina! Sono due i romanzi che avrei voluto scrivere: “Rosa d’inverno” di Kathleen Woodiwiss e “Corinna, regina dei mari” di Kathleen McGregor.
Parlami di questo romanzo. Cosa troverò all’interno?
In questo romanzo, i protagonisti sono una rockstar con un brutto passato di dipendenza dalla droga e una speaker radiofonica, scettica e che non crede all’amore. Di sicuro, troverai tanto eros, molta musica e un colpo di scena che, spero, apprezzerete tutti.
Complimenti ancora per questa uscita. Con quali aggettivi descriveresti questo romanzo? Dimmene tre.
Grazie per i complimenti! I tre aggettivi che meglio identificano Love me, baby sono trasgressivo, sensuale e riflessivo.
Hai mai avuto contatti con chi si fa di coca?
Non di persona, ma all’università avevo una collega con un fratello con questo problema ed era straziante quando raccontava di come badasse a lui, per aiutarlo nei momenti di crisi di astinenza.
Che emozioni hai provato mentre scrivevi questo Spicy?
Era come far parte della storia, ma non solo da spettatore. Sentivo così tanto le emozioni di Felix e Alison da considerarle mie.
Ti lasci influenzare dalle tendenze del momento, dai gusti del grande pubblico, o ti lascio guidare solo dal tuo istinto e dalle tue preferenze?
Scrivo ciò che mi piace e, per questa ragione, ho scelto di parlare di musica nei miei romanzi. Non amo le mode, in nessun ambito, per cui non riuscirei a immedesimarmi in un genere che non non mi attrae solo perché è la tendenza del momento.
Ci siamo conosciute in metropolitana dopo il Fri19. Volevo chiederti, quando scrivi ascolti musica? E se sì, quale?
Ciao, Veronica, mi fa piacere che ti sei ricordata del nostro primo incontro! Ascolto musica non mentre scrivo, ma prima di mettermi a lavorare per ricavare l’ispirazione di cui ho bisogno, ed è principalmente musica rock.
Preferisci una bella cover o un bel titolo, se proprio devi decidere?
Sono importanti entrambi ma, se costretta, direi che l’impatto visivo di una cover vince sul titolo.
Grazie di cuore a Simona La Corte per aver lanciato “Love me, Baby” con noi di A libro aperto. Vi invito ad ascoltare l’intervista, ritrovando magari il vostro nome! Buona visione!
Il libro lanciato è…
Per visualizzare la doppia recensione del Blog cliccare sulla cover del libro.
Sinossi
Una rockstar riservata. Una speaker radiofonica inarrestabile. Un accordo pericoloso…
«Siamo paradiso e inferno.
Siamo quiete e tempesta.
Antitesi di un tutto perfetto.»
Los Angeles. 2019.
Cosa saresti disposta a fare per il lavoro perfetto?
Alison West è a un passo dalla svolta: per condurre il programma radiofonico dei suoi sogni deve solo ottenere un’intervista con Felix Evans, in arte The King. Ma la rockstar più sfuggente del panorama musicale americano non ha nessuna intenzione di concedersi… senza ottenere qualcosa in cambio: vuole Alison nel suo letto. Per quanto sembri sbagliato, resistere all’attrazione sembra impossibile, proprio come dimenticare quell’unica notte…
Grazie a Simona che ha accettato di scrivere per noi un ottimo Spicy. Un romanzo affascinante, molto ben scritto e con quel pizzico di eros elegante che è proprio non guasta. Buona lettura!
***** ROMANZO AUTOCONCLUSIVO *****