Recensione: “LA DRAG QUEEN E IL RE DEGLI HOMO POMP” di TJ Klune

Laura Baldo ha letto, per A libro aperto, “LA DRAG QUEEN E IL RE DEGLI HOMO POMP” di TJ Klune, edito Triskell Edizioni.

“…se cercate una buona scrittura, personaggi memorabili e una storia d’amore M/M romantica ma anche ironica e molto hot, questo è un libro da non perdere assolutamente, perché ve ne innamorerete.”

Sinossi

Credete nell’amore a prima vista?

Sanford Stewart no. Impiegato di giorno e la strabiliante drag queen Helena Handbasket di notte, Sandy ha un acerrimo nemico: Sua Frociosità Pompato I, alias Darren Mayne, il re degli Homo pomp.

I due sembrano odiarsi e comunicano con battute al vetriolo, finché un evento inaspettato e una missione disperata li costringeranno a collaborare per salvare il locale dove Sandy si esibisce. Tra litigi, incomprensioni e una buona dose di sarcasmo i due dovranno fingersi innamorati per tendere una trappola al sindaco Andrew Taylor, padre di Darren.

Ma anche quando il confine tra finzione e realtà comincia a sfumare, i rancori del passato continueranno a minare il loro rapporto e solo l’intervento degli amici salverà la situazione.

  • COLLANA: RAINBOW
  • Titolo: La Drag Queen e il re degli Homo Pomp
  • Titolo originale: The Queen & the Homo Jock King
  • Serie: A prima vista #2
  • Autore: TJ Klune
  • Traduttrice: Claudia Milani
  • Genere: contemporaneo
  • Lunghezza: 460

C’era una volta la più bella tra le drag queen… Così potrebbe cominciare la favola di Sandy/Helena e Darren, una favola tanto romantica quanto spassosa, piena di sensualità, sarcasmo e tenerezza.

Sandy Stewart è un ragazzo tranquillo, perfino un po’ timido, o almeno così si vede lui. Di giorno lavora in una compagnia di assicurazioni, ma ogni mercoledì e sabato sera si trasforma nella spumeggiante Helena Handbasket e si esibisce nel migliore locale gay di Tucson, il Jack it.

“Helena Handbasket era il mio rifugio, quella persona di cui potevo indossare la pelle quando sentivo il bisogno di avere il controllo e credere in me. Helena aveva molte caratteristiche che mancavano a Sandy. Era audace e coraggiosa. Elementare e sensuale. Divertente e caustica. Poteva essere affascinante e arguta un momento e sprezzante quello successivo, a seconda del suo umore e del contesto.”

Tra il pubblico adorante c’è una presenza fissa: Darren Mayne. Sandy è convinto che lo faccia solo per dargli ai nervi, perché ogni volta che i due si incontrano volano scintille. Molti anni prima Darren ha commesso un grosso errore, e da allora Sandy lo detesta con tutto se stesso. Soprattutto perché oltre a essere arrogante e insopportabile è così ingiustamente bello.

“Era bello in modo scorretto, quasi fosse stato plasmato a mano per infliggere quanti più danni emotivi possibili.”

Per chi non lo sapesse, i locali gay comprendono una vasta e complicata varietà di specie, che tendono a fare gruppo tra loro: gli orsi, i leather, i twink, le lesbiche, e poi naturalmente la specie più pericolosa di tutte: gli Homo pomp(atus), ossia gli universitari palestrati. Darren, coi suoi muscoli ben torniti e il sorriso arrogante, fa parte a pieno titolo di quest’ultima specie, anzi ne è il re.

“Ti rendi conto di avere a che fare con un Homo pomp quando si verificano contemporaneamente i seguenti fatti:

1) Ci sono muscoli in bella vista ovunque.

2) È probabile che un Homo pomp indossi vestiti attillati che mettono in risalto i muscoli di cui sopra

3) Gli Homo pomp tendono a essere presuntuosi. Anzi, si potrebbe addirittura arrivare ad affermare che uno non può appartenere alla categoria se non ha un’altissima opinione di sé.

4) Un Homo pomp non deve necessariamente far parte di una squadra sportiva per appartenere alla categoria. […]; tuttavia, se uno va in palestra, veste attillato e si comporta da testa di cazzo, può rivendicare lo stesso il titolo”

Sandy si limita a ignorarlo, nonostante l’incomprensibile ostinazione del ragazzo ad assistere a tutti i suoi spettacoli. Ignorarlo però non è facile, perché Darren è il fratellastro di Vince, che a sua volta è il fidanzato del suo migliore amico e fratello adottivo, Paul.

Sandy ha infatti una storia travagliata. A diciassette anni è rimasto orfano ed è stato adottato dalla famiglia di Paul, acquisendo così due genitori tanto affettuosi quanto eccentrici e una nonna un po’ ninfomane, oltre a un cane di nome Rotelle e un pappagallo di nome Johnny Depp, che ha imparato un sacco di frasi sconce. A essi si aggiunge Corey/Kori, il coinquilino, che a differenza di Sandy (che si traveste solo per gli spettacoli) è transgender, e decide di che genere essere in base all’umore.

È una grande famiglia felice, insomma, anche se un po’ matta, e dopo aver sistemato Paul si danno tutti da fare per accasare Sandy, impicciandosi spesso e volentieri, senza alcun pudore. Purtroppo per Sandy, anche Darren ormai è quasi di famiglia, e le loro strade finiscono inevitabilmente per incrociarsi, causando non poco imbarazzo e situazioni esilaranti.

Poi ci si mette anche Mike, il padrone del Jack it, che coinvolge Sandy in un assurdo piano per salvare il locale che entrambi amano dalle grinfie del sindaco repubblicano anti-gay Andrew Taylor, che non è altri che il padre di Darren, anche se non l’ha mai riconosciuto ufficialmente. Il piano è semplice: Sandy deve sedurre Darren e convincerlo a riallacciare i rapporti col padre, per avere una chance di salvare il locale.

Lui accetta, ma è incapace di mantenere un segreto, e si lascia sfuggire tutto. Darren però decide di aiutarlo lo stesso, in cambio Sandy dovrà fingere con tutti di essere il suo ragazzo. Perché lo fa? Questa la domanda che Sandy si pone, e a cui Darren risponde sempre con un sorriso misterioso. Frequentandolo, Sandy arriva a scoprire lati di Darren che non conosceva e a chiedersi se dopotutto non sia meno freddo e arrogante di quanto appaia. Tra i due però si insinuano da subito equivoci e incomprensioni, perché Darren ha la fama di dongiovanni, e tutti gli indizi lasciano supporre che, finto fidanzamento o no, non abbia perso il vizio. Sandy non si fida di lui, ed è deciso a non permettergli di ferirlo di nuovo, quindi fa di tutto per fingersi indifferente.

“Mi dissi che l’avrei superata allo stesso modo in cui avevo superato ogni altro momento brutto della mia vita. Con grazia, tatto e una buona dose di stronzaggine.”

Ma, si sa, le migliori fiabe hanno sempre un lieto fine…

Pur apprezzando le storie d’amore M/M, devo dire che questa è diversa da qualunque cosa abbia mai letto, è stata una lettura sorprendente e davvero piacevole, tanto che ho fatto le ore piccole perché non riuscivo a staccarmene. Lo stile dell’autore è ottimo, scorrevole e trascinante, i dialoghi vivaci e irresistibili, i personaggi ben delineati. Li ho adorati tutti, ma in special modo il protagonista, che è una sorta di tornado. È impossibile non amare Sandy, con la sua abitudine di parlare a vanvera quando è nervoso, il suo sarcasmo, le sue manie, la sua forza di carattere e la sua dolcezza. E poi c’è tutta la sua tribù, così stramba eppure così unita che si vorrebbe davvero poter partecipare a uno dei loro folli brunch domenicali. Nonostante sia una lettura tutto sommato leggera, sotto l’ironia si può intuire una grande sensibilità. Si parla di temi importanti, come quello dell’identità e del sentirsi accettati per come si è. T.J. Klune è un bravo narratore, capace di coinvolgere, di divertire, ma anche di far riflettere.

Se dovessi proprio trovare un difetto, l’unica cosa che non ho apprezzato del tutto è il finale, perché (senza fare spoiler) mi è parso che si dilunghi troppo e indebolisca un po’ la trama messa in piedi fino a quel momento. Ho trovato qui e là anche qualche refuso, davvero poca cosa, ma distraggono.

In ogni caso se cercate una buona scrittura, personaggi memorabili e una storia d’amore M/M romantica ma anche ironica e molto hot, questo è un libro da non perdere assolutamente, perché ve ne innamorerete. Pur essendo uno standalone, fa parte di una serie, quindi recupererò senz’altro il precedente per approfondire le storie degli altri personaggi (che qui vengono solo accennate) e attenderò il seguito. Cinque libri meritati.

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