
Katy Policante ha letto, per A libro aperto, LA PROFEZIA PERDUTA DEL FARAONE NERO di Fabio Delizzos, edito Newton Compton.

Sinossi
Un grande thriller storico
Quale segreto è sepolto nel deserto?
Torino, 1799.
Una serie di efferati omicidi, apparentemente legati agli ambienti esoterici e a una misteriosa loggia massonica, sta terrorizzando la città sabauda, occupata dagli austriaci. Sui crimini indaga un professore di filosofia, Eugenio Caffarel, ritrovatosi suo malgrado a lavorare come poliziotto, proprio a causa degli sconvolgimenti provocati dalle guerre.
Il Cairo, Egitto.
All’ombra delle piramidi, pochi giorni dopo la scoperta della stele di Rosetta, un altro antico segreto riaffiora dalle sabbie del deserto. Un segreto che fa gola a molti e che lo scrittore Conon de Solis, giovane ufficiale dell’esercito napoleonico ed esperto di Antico Egitto, è chiamato a svelare a qualunque costo.
Quale oscuro mistero nasconde la città di Torino? Quale segreto è sepolto sotto le sabbie del deserto egiziano? Eugenio Caffarel e Conon de Solis dovranno fare affidamento su tutte le loro conoscenze e mettere a rischio la propria vita, per riuscire a scoprirlo. Perché qualcosa di inaudito e terribile è riemerso dalle profondità del tempo…
Un autore ai primi posti delle classifiche italiane
C’è un segreto sepolto sotto le sabbie roventi del deserto egiziano
Hanno scritto dei suoi romanzi:
«La miglior new entry è il giallo storico di Fabio Delizzos.»
Corriere della Sera
«Un’ottima scrittura e una felice costruzione della struttura e del racconto».
La Repubblica
«Il libro di Fabio Delizzos è molto più di un giallo storico.»
Il Giornale
«Un’opera sorprendente.
Il Tempo
- Titolo: La profezia perduta del faraone nero
- Autore: Fabio Delizzos
- Editore: Newton Compton
- Data pubblicazione: 3 settembre 2020
- Prezzo: 0.99
Copia digitale gentilmente fornita dalla CE

È il primo romanzo che leggo di quest’autore prolifico e bravissimo. Penso che recupererò quanto prima anche gli altri suoi romanzi. La profezia perduta del faraone nero è un grande thriller storico. Ambientato nella Torino asburgica di fine Settecento, mescola tanti elementi interessanti: la massoneria, l’esoterismo, il mistero, l’inizio dell’Egittologia moderna e una efferata serie di omicidi. Le vittime vengono uccise tutte nello stesso macabro modo, seguendo una sorta di rituale, da qualcuno che sembra uscito direttamente dall’Antico Egitto. Caffarel, ex professore di filosofia e responsabile delle indagini suo malgrado, brancola nel buio e fatica a mettere insieme i pochi indizi lasciati da quello che la voce del popolo comincia a chiamare “Il Cannibale”. Quando sulla sua strada, in modo alquanto rocambolesco, arriva Conon de Solis, giovane soldato e scrittore francese, spia di Napoleone, le cose sembrano prendere una direzione più precisa. Collaborando insieme gomito a gomito, i due trasformano il sospetto reciproco in cameratismo e fiducia, uniscono le loro forze e soprattutto le loro conoscenze.
Sembra che tutto ciò che li circonda possa venir visto sotto un’altra luce e li possa avvolgere fino a trascinarli oltre una sorta di Stargate, in un tempo lontano quando gli dei stessi abitavano la Terra. Il mistero si infittisce e coinvolge anche persone insospettabili. Su tutti incombe l’ombra di un’antica profezia che sembra attuarsi in modo violento e inclemente, come quel Dio veterotestamentario che spesso viene citato.
Lo stile della narrazione è incalzante e amplia il raggio di conoscenza del lettore capitolo dopo capitolo. Qui storia e leggenda si fondono come frutto di un’alchimia segreta, tramandata per secoli da persone illuminate. Esoterismo, magia, massoneria, antichi rituali, teologia, indagini in una Torino d’altri tempi sono tutti gli elementi che si muovono sullo sfondo si può dire ecumenico della trama del romanzo. Dietro si nota un enorme lavoro di ricerca e una profonda conoscenza dei temi trattati: niente è lasciato al caso. L’adrenalina sale al pari della tensione, rapendo l’attenzione del lettore in modo crescente. Un romanzo da non perdere.
Cinque libricini meritatissimi.
Katy
