
La nostra Federica Cabras ci regala questa perla, che forse conoscete già o che invece servirà ad arricchirvi di nuove emozioni: “È UN GIORNO BELLISSIMO” di Amabile Giusti, anche il regalo giusto per Natale.

Sinossi
Grace Gilmore, bionda diciottenne di buona famiglia, vive in un mosaico di cristallo in cui ogni tessera ha il suo posto preciso: i suoi genitori sono belli, ricchi e affettuosi, le porte dell’università di Yale si apriranno subito dopo l’estate, e un principe azzurro di nome Cedric è il fidanzato pronto a sposarla. Eppure bastano una sola notte e tre colpi bassi del destino a farle mettere in discussione tutto quel mondo.
Con i cocci delle sue illusioni in uno zainetto e i frantumi della sua vecchia vita nel cuore, Grace si ribella al suo futuro perfetto, scelto da chiunque tranne che da lei. Si lancia così in un inatteso e spontaneo road trip in giro per gli States, decisa per una volta a seguire il suo istinto e i suoi sogni.
A New York conosce il bellissimo Channing: metà latino e metà asiatico, capelli di seta e fisico mozzafiato, irriverente ma gentile. È lui il fulmine dagli occhi blu che squarcia il cielo grigio nel cuore di Grace. Dalla Pennsylvania all’Ohio, dal Kentucky all’Illinois, fino al tour sulla mitica Route 66, il destino sembra deciso a far intrecciare le strade dei due giovani. E mentre Grace imparerà a conoscere sentimenti nuovi ed emozioni autentiche – così lontane dalla sua vecchia vita – Channing dovrà fare i conti con un tragico segreto che potrebbe spezzare il sogno di un giorno bellissimo.

Grace è ricca, bionda, bella e sta per ricevere il diploma. La sua lettera da Yale – scuola dei suoi sogni e unica scelta in quella che sembra una vita da cartolina – è sicuramente in viaggio. Grace lo sa: avrà uno splendido futuro. È controllata, pacata e rispettabile, vista come esempio di dolcezza e virtù. Insomma, se proprio volessimo sbilanciarci, potremmo dire che Grace è perfetta. E che dire del suo fidanzato Cedric? Ha un linguaggio forbito e si esprime in modo sempre molto educato. Ed è bello come un dio. La vuole al suo fianco e ne protegge la verginità come questa illibatezza fosse contenuta in uno scrigno da lasciare chiuso per più tempo possibile. Insieme sono fantastici come sanno esserlo solo i personaggi delle commedie natalizie. Addirittura, si vestono abbinati. Ma sì, se lei ha l’abito azzurro, anche lui vestirà una camicia del medesimo colore. Se lei ha le scarpe bianche, anche lui avrà un dettaglio candido. E così via.
Sì, insomma. Abbiamo detto che Grace è perfetta, la sua relazione con il perfetto Cedric è perfetta e sta per ricevere un diploma che sarà una sorta di biglietto di sola andata per un’esistenza perfetta.
Eh, santo cielo! Quanta perfezione!
Ma è davvero così?
Beh, a lei viene in mente che non sia tutto così idilliaco quando, proprio nel giorno che divide generalmente la vita dei ragazzi da quella degli adulti, trova il suo stimato e raffinato fidanzato – dai modi sempre molto antichi, eleganti –, ehm, come dire?, con la lingua nella gola di una ragazza. Una ragazza tatuata. Una ragazza così… Volgare! A Grace cade il cielo sulla testa… Santi numi, cosa è accaduto?
Quante sofferenze può sopportare un immaturo cuore umano prima di soccombere alla disperazione?
La-non-più-perfetta-e-infelice-e-amareggiata-Grace scopre in un lasso di tempo piuttosto limitato che Cedric è un bastardo – anche se lei, una parola simile, non sa nemmeno pensarla –, che non è stata accettata dalla prestigiosa Yale University e che non è la figlia naturale delle due persone che l’hanno tirata su. Adottata, tradita e senza prospettive imminenti: il crollo è dietro l’angolo. Ma la dolce Grace, la stessa che non perde mai la pazienza, che non dice parolacce e che è ingenua come i bambini, ha un asso nella manica. Capisce che ha bisogno di allontanarsi – e alla svelta, per giunta – da quel posto; la verità, spesso, va cercata altrove e lei, in piena notte, se ne va di casa. Non sa nemmeno dove andrà. Per la prima volta in vita sua non fa chissà quali programmi, non stende scalette e non fa schemi. E si sente libera. Libera come una farfalla. Come un fiocco di neve che scende. Libera come una foglia fatta volare alto dal vento autunnale. E impaurita, anche. Va bene, a tratti terrorizzata. Ma è okay: il prezzo per ritrovare se stessi talvolta è alto e la felicità che si può provare in cambio è immensa. Si deve avere il coraggio di buttarsi. Di provare.
“Il coraggio si conquista a piccoli passi, osando qualcosa ogni giorno”.
E la paura certe volte va di pari passo con la gioia… Di sentirsi se stessi. E anche di aver cambiato il corso del destino.
E poi… l’amore era quello sterile che provava per Cedric – quella sicurezza mista a insofferenza – o è quello che inizia sin da subito a sentire montare in petto per Channing, ragazzo conosciuto inaspettatamente a New York? Quando lo guarda, il suo cuore batte forte, sembra voler uscire fuori dal petto. E sente uno strano formicolio in tutto il corpo. E sente la voglia di essere toccata, anche, e baciata. E ammirata. E accarezzata. E non lo sa, Grace, cosa significhi; del resto, non ha mai provato nulla di simile, ma sa solo che se lui è vicino i suoi attimi sono migliori. Lui la accompagna – seppur con qualche battuta d’arresto – nel viaggio che a lei serve per ritrovare la serenità e lei grazie a lui impara a vivere. La piccola ma grande Grace impara a ridere fino alle lacrime e ad arrabbiarsi. A parlare in modo meno raffinato. A controllare i bagagli in modo che nessuno li rubi. A vivere alla giornata. In Pennsylvania, Ohio, Kentucky. A baciare. A fare l’amore… Sì, a farlo e non solo con il corpo. È bella, Grace, ma non di una bellezza costruita. È bella soprattutto quando è spontanea, naturale, selvaggia.
“Quel ragazzo le trasmetteva una sensazione di forza, di coraggio e di libertà. I suoi gesti esprimevano energia e audacia, un che di selvatico e insolente, di naturale e di semplice. Non si muoveva come se la vita fosse un palco e lui un attore, ma come se la vita fosse il cielo e lui un falco”.
Le persone eccentriche non mancano – menzione d’onore per la persona/ghiro Fred – e lei non si annoia un secondo. Kate e la sua caparbietà, Gladys ed Edward e la loro dolcezza, Piper e il suo amore per la vita… Tutti le insegnano qualcosa, tutti le donano se stessi. E lei si dona a loro. Perché è importante, farlo, è necessario darsi un pochino perché quello che viene ricevuto in cambio è più prezioso di una montagna d’oro.
E Channing le dà la vita.
Amabile Giusti ci insegna che dobbiamo alzarci e prendercela, la felicità che sentiamo di meritare. E che non sempre il percorso che stiamo percorrendo è quello giusto, anche questo ci insegna. Certe volte abbiamo bisogno solo di ritrovare la strada, di ridere, di vedere le farfalle e le lucciole e di fare una fotografia che immortali la serenità. E soprattutto, abbiamo tutti bisogno di una persona che ci completi. No, non quella che ci vuole in un modo e cerca di modellarci. A sua immagine e somiglianza, magari. E sai che pizza. Abbiamo bisogno di quella che ci ama così, difetti compresi. Anzi, che ami proprio più i difetti dei pregi, perché sono le cose non equilibrate ad avere valore, a renderci quello che siamo. Nel bene, okay, e nel male. Come due metà della mela. Come due facce della medaglia.
Ah, Amabile Giusti ci insegna anche che il cuore ci deve sempre battere forte, quando siamo con la persona giusta. E fare l’amore deve venire naturale come respirare. Al diavolo tutto il resto!
Ho adorato questo libro. L’ho adorato e nell’ultima pagina ho avuto il sentore di aver imparato tanto. E ho respirato meglio.
