
La nostra monella Monica ci parla di una storia molto attuale, che parla di donne, delle violenze subite. Scopriamo insieme cosa ne pensa…

- Titolo: Una donna
- Autore: Tatiana Covino
- Editore: Elison Publishing
- Genere: Narrativa sociale
- Pagine: 66
- Ebook:-
- Cartaceo: 14,00
- Data di uscita: 2 febbraio 2021
Trama:
Agata è una ragazza di provincia che si ritrova a vivere nella Capitale e a lavorare in una piccola biblioteca non molto frequentata dove incontra “il ragazzo perfetto”: Andres, ben educato, ricco di famiglia, sempre impeccabile. Ad Agata sembra di vivere una magica storia d’amore, come quella che tante volte aveva letto tra le pagine dei suoi amati libri, ma ben presto la facciata di perfezione inizia a sgretolarsi e quello che è diventato suo marito si mostra per ciò che è davvero: un uomo violento, senza scrupoli, che la picchia e la maltratta. Agata, ormai in pericolo di vita, commette l’unico atto che possa liberarla da quell’inferno. Ma riuscirà mai a liberarsi davvero dell’ombra di quest’uomo, che l’ha depredata del suo più grande desiderio, del suo essere donna? Riuscirà a smettere di addossarsi la colpa per qualcosa che non ha commesso? Riuscirà a far sentire la sua voce, la sua storia? Questa è soltanto una delle troppe storie di violenza femminile commessa dagli uomini che avevano promesso di amarle e di proteggerle. Un romanzo breve che ha lo scopo di dare voce a tutte storie di quelle donne costrette a vivere nella paura, troppo spesso anche a costo della loro vita.

Un libro con una storia, una storia che fa male al cuore e, purtroppo, sempre attuale: la violenza sulle donne. Una donna maltrattata da una vita che ingenuamente ha sposato il suo carnefice credendo fosse cambiato.
Risultato? Si ritrova imputata per omicidio di quello stesso marito.
Una storia dura, frustrante con risvolti che conosciamo ma non vogliamo accettare; una donna sola contro tutto e tutti, ce la farà? Le crederanno?
Mi ha fatto pensare molto, siamo del 2021 e ancora le donne sono sottomesse da questi esseri che si credono i loro padroni, ci trattano Come oggetti che non hanno altra scelta che stare al loro volere e crediamo, ingenuamente, che prima o poi queste bestie cambieranno.
Quello che si sostiene da sempre con il famoso proverbio “il lupo perde il pelo ma non il vizio” credo sia ciò che spiega, senza margine di errore, la verità: potranno raccontarci ciò che vogliono e sanno che basterà un solo “scusami” per far nascere in noi la speranza di un vano cambiamento.
Un racconto profondo, tutto d’un fiato, mi è piaciuto molto, devo però essere completamente sincera: andrebbe riveduto e corretto perché gli errori presenti lasciano una macchia nera in un libro cosí bello e veritiero.

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