
E se non sapessi amare? di Irene Pistolato ci viene raccontato con la sua innata bravura da Mariadora Vizza. Che dire?. buona lettura!

Trama
Dopo mesi trascorsi a maledirsi per essersi preso una sbandata per la fidanzata del fratello, Manuel finisce in un pub ad affogare i suoi dispiaceri nell’alcol. L’impertinenza di Mara, la giovane barista, gli fa tornare il sorriso e trova in lei un’amica. Con il passare del tempo, però, Manuel si rende conto di provare più di una semplice amicizia nei suoi confronti e per un anno finge che non sia così, consapevole che Mara non approverebbe quella sua cotta. Lei non è una sprovveduta, si è resa conto dell’interesse di Manuel, tuttavia non vuole che tra di loro accada qualcosa. Non è immune al suo fascino, ha solo paura di restare scottata come le è già successo in passato.
Manuel crede di non sapere amare, lei è terrorizzata all’idea di innamorarsi di nuovo.
E se fosse il destino beffardo a metterci lo zampino?
Complice una serata diversa dalle altre, si ritrovano a scambiarsi quel bacio che entrambi avevano evitato fino ad allora. Ed è proprio in quel momento che le cose cambiano tra loro. Mara fugge dai nuovi sentimenti che la travolgono come un fiume in piena, Manuel la rincorre con la speranza che si accorga che per lei farebbe qualsiasi cosa.
Riuscirà Mara a non sprecare l’occasione di essere finalmente felice?
Storia principale ambientata due anni prima:
Il mio sbaglio migliore sei tu
Copia digitale gentilmente fornita dall’autrice in cambio di una recensione onesta

In questo dolcissimo libro di Irene Pistolato ho avuto modo di ritrovare dei tratti comuni che caratterizzano i suoi scritti e che fanno di questa autrice una garanzia per chi cerca in un romanzo non soltanto l’evasione, ma anche un pizzico di normalità, quella normalità che spesso viene bistrattata, ma che invece permette a tutti di immedesimarsi in una storia, proprio perché ce la fa sembrare più a portata di mano.
È un po’ quello che succede leggendo “E se non sapessi amare?”, dove incontriamo due protagonisti che potrebbero tranquillamente essere i nostri vicini di casa o, perché no, noi stessi.
Manuel e Mara si incontrano per caso, in un momento difficile della vita del ragazzo, già conosciuto dai lettori perché quasi antagonista di un altro romanzo dell’autrice, in cui si innamora perdutamente della fidanzata del fratello, Martina.
È proprio per dimenticare con l’alcol la dolce Martina che Manuel si rifugia nel locale dove lavora Mara.
Lei è disincantata e spiritosa e, già da quel loro primo incontro, Manuel sembra capire che la ragazza ha quel quid in più che la distingue dalle altre, anche dalla stessa Martina.
Irene si sofferma solo sul primo incontro tra i due, riprendendo poi la narrazione della storia a distanza di qualche anno.
Questo è stato, a mio avviso, l’unico punto che meno mi è piaciuto di questo romanzo. Non ho avuto modo, durante la lettura, di capire l’evoluzione del personaggio di Manuel, ma lo ritrovo, dopo pochissime pagine, già cotto di Mara.
È comunque soltanto un momento di passaggio, che ben presto viene compensato dalla narrazione fluida e dalla capacità dell’autrice di portarci subito al centro della storia e, soprattutto, nel bel mezzo dei sentimenti forti e reciproci dei due ragazzi.
I due ormai sono confidenti, trascorrono piacevolmente le ore assieme, sanno come sostenersi e, cosa che ogni coppia dovrebbe possedere, hanno la capacità di sapersi divertire e ridere assieme.
Tutto perfetto, se non fosse che Manuel si innamora di Mara.
“Quello che Mara non capisce è che ho un debole per lei e che sto nascondendo questo sentimento con tutto me stesso perché so che non la prenderebbe bene”
Il fatto che a unirli sia stato, per tanto tempo, un solido legame di amicizia frena però il ragazzo, che teme in qualche modo di minacciare il loro rapporto consolidato e, di conseguenza, di perdere non solo la ragazza di cui si è innamorato, ma anche e soprattutto la sua migliore amica.
Mara, dal canto suo, è reduce da una brutta delusione ed è restia a lasciarsi andare a un nuovo sentimento né tantomeno si sente pronta a legarsi.
Anche lei, però, non riesce più a vedere in Manuel l’amico quasi fraterno.
“Con lui sto giocando con il fuoco, sapendo che potrei scottarmi, eppure non riesco a smettere perché stargli vicino mi fa stare bene. Anche se il suo profumo mi manda in crisi ogni volta. Anche se il suo sguardo mi fa tremare le gambe. Non posso innamorarmi di lui…”
Ovviamente, per quanto sia difficile ma possibile tenere a bada i sentimenti, è praticamente impossibile frenare l’attrazione. La chimica scatta tra i due una sera, dopo un bacio da mozzare il fiato e, da quel momento, il loro rapporto inizia piano a evolversi.
Manuel è sicuro di sé e dei suoi sentimenti, Mara, invece, ha inizialmente molte difficoltà, dovute ai suoi trascorsi, nel lasciarsi andare.
La cosa molto bella di questo romanzo è che, come dicevo proprio all’inizio, la storia si dipana su un piano di assoluta normalità. Non è una storia che prevede grossi scossoni, è una storia che tutti potremmo tranquillamente vivere.
Ciò che la rende speciale e indimenticabile è la cura con la quale Irene la racconta.
I dialoghi sono frizzanti e reali, le situazioni quelle di tutti i gironi.
Il sesso è raccontato, come d’abitudine per l’autrice, in maniera dolcissima, dettagliata, ma mai volgare.
È proprio il sesso, forse, il primo collante, quello che sancisce inizialmente il passaggio del rapporto dei due da semplice amicizia a qualcosa di più.
Elementi come la famiglia e l’amicizia fanno da corollario, e ci danno un’idea ben precisa di cosa l’autrice ritenga importante nella vita di tutti i gironi: l’amore, che sia quello del proprio compagno, dei propri cari o degli amici.
Non mancano momenti di acuta gelosia, soprattutto da parte di Mara, che non può fare a meno di vedere in Martina l’ombra dell’amore passato che Manuel provava nei suoi confronti.
Ma Manuel ha veramente trovato il suo “per sempre” e non desisterà fino a che non riuscirà a convincere la metà del suo cuore che il destino li ha uniti per non dividerli mai più.
“Vorrei solo renderti felice, essere il destinatario dei tuoi sorrisi e amarti come meglio posso.”
Così, la paura di Manuel di non saper amare, pagina dopo pagina, viene spazzata via e, piano piano, anche quella di Mara di non riuscire più a fidarsi viene cancellata dalla solidità che Manuel riesce a offrirle.
“mia moglie, la mia piccoletta, che mi ha regalato la vita che non credevo di volere.”
Il finale di questo romanzo ci lascia pieni di positività e di fiducia. La fiducia nel fatto che le belle storie d’amore esistono, esiste l’amore vero e può essere a portata di mano, nel ragazzo o ragazza della porta accanto. Ci lascia la certezza che le cose belle si trovano nella vita di tutti giorni, basta solo saperle cercare e riconoscere.
Irene ci regala un altro viaggio fatto di sogni, una lettura leggera e scorrevole, come la sua prosa.
Consiglio vivamente questo libro a chiunque abbia voglia di concedersi qualche ora di dolcezza e voglia sognare, questa bellissima favola potrebbe essere proprio ciò che fa al caso vostro!

Grazie di cuore per la stupenda recensione e per aver apprezzato la storia di Manuel & Mara *-*
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