Recensione: “USHANKA – I PONTI DI LENINGRADO” di Antonella Iuliano – ed. Genesis Publishing

La nostra Simona La Corte ha letto, per A libro aperto, USHANKA – I PONTI DI LENINGRADO di Antonella Iuliano, ed. Genesis Publishing.

  • COLLANA: InTempo
  • GENERE: Romantico, Storico
  • ISBN: 978-960-647-148-3
  • ANNO: 2021, 24 Febbraio
  • PREZZO Ebook: € 3,99
  • PREZZO Cartaceo: € 13,60
  • PAGINE: 422

Trama

Leningrado 1961. Pasha Metjanov ha perso l’amore della sua vita e la ragnatela dei ricordi lo tormenta. A portarglielo via è stato suo fratello Yurij, che lui ha sempre amato e protetto come il padre che non hanno avuto. È incapace di dimenticare Aleksandra e i suoi bellissimi occhi verdi, ma Yurij l’ha voluta per sé, preferendo al loro legame le false promesse di uno sconosciuto: Ivan Orlev, fino a diventare la pedina di un destino che, nessuno immagina, ha ripreso a tessere la polverosa trama di un passato non troppo lontano.

Leningrado 1941. Tatjana Orleva sa che presto dovrà separarsi dal suo amato Andrej, un semplice soldato; sa che la guerra imperversa intorno alla città, che presto sarà assediata; e sa che sua madre, la severa e ambiziosa Irina Orleva, non accetterà mai il figlio che aspetta. Lei la vorrebbe accanto a un importante uomo del Partito affinché l’aristocratico nome degli Orlev, un tempo Orlov, possa tornare a brillare, sfidando persino il nemico nazista e le sue bombe.

Un romanzo d’amore e di guerra. Due storie che, tra passato e presente, si fondono in una, congiungendosi attraverso i ponti – di pietra, di legno, dipinti di blu, di rosso, innevati – di una città algida e romantica, e i ponti invisibili sospesi sulle dolorose esistenze dei suoi protagonisti.

Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Pasha e Aleksandra.

Tatjana e Andrej.

Due coppie che vivono un amore contrastato. Due amori che si snodano in anni diversi, ma legati da un filo comune.

Siamo a Leningrado nel 1961 quando Yurij torna a Mironov, il villaggio in cui è cresciuto con il fratello Pasha e la nonna. Purtroppo, però, il rapporto tra i fratelli Metjanov ha subìto un duro colpo a causa di Aleksandra, la donna che entrambi amano.

Ma chi è in realtà questa ragazza?

Aleksandra Denisova lavora come domestica presso la dimora di Irina Orleva, una donna che – non vi svelerò come e perché − è legata al passato di Aleksandra.

Mentre fa ritorno da una delle sue commissioni, la fanciulla è soccorsa da Pasha, che rimane ammaliato dalla sua bellezza delicata. Tra loro scatta immediatamente un’intesa che li spinge l’uno tra le braccia dell’altro, sperimentando insieme un sentimento unico e potente dal quale non possono – e non vogliono – sottrarsi.

Lei appariva bella, pura e delicata come la neve che li circondava.

Pasha non sa resistere al richiamo delle sue labbra e, nel momento in cui la bacia, l’essenza di Aleksandra si imprime sulla sua pelle… e nel suo cuore.

Le sue labbra profumavano ancora di cannella.

Era stato il suo primo, vero bacio. Tutto le era sembrato compiuto, perfetto, indistruttibile. Il suo cuore aveva preso il volo per la prima volta, non più solo ma stretto a quello di lui.

Tuttavia, la perfezione di quell’attimo, la purezza di quel sentimento, è stravolto dalla comparsa di un personaggio che – si capisce sin da subito – trama qualcosa contro di loro.

Ivan Konstantinovič Orlev, nipote di Irina, è un uomo che ha suscitato immediatamente la mia antipatia e, credo, anche voi noterete quest’aurea sinistra e bieca che sembra avvolgerlo.

Pasha e Aleksandra si amano, ma, come dicevo prima, per una serie di circostanze − che non vi racconto! − si separeranno per poi ritrovarsi e scoprire insieme una verità che risale a vent’anni prima: ovvero al 1941, quando Tatjana e Andrej vivono una situazione molto simile, costretti a separarsi a causa della guerra.

«Quella che sto per raccontarti, Pasha, è una storia d’amore e di morte, di superbia e di una dolorosa prova. Di un destino che non ha avuto nessuna pietà.»

È proprio il destino, che sembra giocare con le loro vite, il motore dell’intera storia… una storia che si svolge, pagina dopo pagina, con un ritmo travolgente e colpi di scena inaspettati. E quello che all’inizio potrebbe apparire come il tipico cliché del triangolo amoroso si rivela qualcosa di completamente diverso… e inaspettato.

Carissime lettrici, se state cercando una storia che sia al contempo struggente e romantica, ma anche dalle svolte drammatiche, non potete lasciarvi sfuggire questo bellissimo Libro Aperto di emozioni. Un romanzo che mi ha conquistata per l’accuratezza dei dettagli sia del periodo storico che del contesto sociale; per non parlare della descrizione dei luoghi, talmente minuziosa – e mai superflua – che mi ha permesso di “vedere” le tipiche isbe dei villaggi russi o le eleganti vie di Leningrado, fino al suggestivo ponte blu, il Siniy Most, che custodisce il segreto dell’amore tra Pasha e Aleksandra.

Quante volte era ritornato su quel ponte per lei. in attesa di lei. quante volte l’avevano attraversato insieme, a braccetto, mano nella mano. Quel ponte blu era stato il testimone muto di ogni sua attesa, di ogni loro incontro, dei loro teneri e fuggevoli baci.

Lasciate dunque che l’autrice vi conduca con sé in un viaggio nel tempo, in cui non potrete fare a meno di sognare, soffrire e, soprattutto, emozionarvi.

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