
Un’altra attentissima recensione per la nostra Simona La Corte che ha letto, per A libro aperto, SHERLOCK HOLMES E L’INFESTAZIONE DI SUTTON HOUSE di David Marcum, ed. Delos Digital.

- Genere Giallo
- Lunghezzaracconto lungo, 47 pagine
- Collana Sherlockiana n. 326 A cura di Luigi Pachì
- ISBN ebook
- 9788825415582
- Prezzo ebook€ 1,99
- Data di uscita23 marzo 2021
- Traduzione diFrancesca D’Annibale – La traduzione è stata realizzata in collaborazione con il Master di II Livello in Traduzione Specializzata – Sapienza – Università di Roma
Trama
Niente è come sembra. Questo Sherlock Holmes lo sa bene. Che si tratti del furto di un dipinto in una tranquilla casa del Surrey o di oscure presenze in uno degli edifici più antichi di Londra, la realtà spesso si cela sotto la superficie. Sarà l’abile investigatore, con l’aiuto del fidato Watson, a sciogliere tutti gli enigmi.
Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

I secoli passano, ma alcune opere restano immortali.
È il caso della serie di romanzi e racconti dedicati a Sherlock Holmes, il celebre investigatore del 221B di Baker Street, nato dalla penna di Arthur Conan Doyle. Le avventure del geniale Sherlock hanno dato vita a una ricca produzione cinematografica, ma anche a nuove storie scritte da autori che hanno seguito le orme del loro mentore. Uno fra tutti è David Marcum che, in questo racconto di cui sto per parlarvi, riproduce fedelmente gli aspetti più caratteristici del personaggio inventato da Doyle.
La vicenda è narrata dal punto di vista del dottor Watson e si snoda in un arco temporale piuttosto breve durante il quale Holmes deve risolvere due casi: uno riguarda il furto di un dipinto in una casa del Surrey; l’altro, scovare le “oscure presenze” che infestano Sutton House, un antico edificio a Londra.
Con l’aiuto del fidato dottor Watson, l’investigatore si mette sulle tracce del ladro, scoprendo la verità che si cela dietro quella che sembra un’apparente rapina. La meticolosità e la spiccata intelligenza di Holmes sono evidenti da quei dettagli che riesce a scovare e che agli altri sfuggono, suscitando l’ammirazione di Watson che, nonostante i tanti anni al fianco dell’investigatore, continua a sorprendersi.
L’uomo mastica tabacco, come si capisce dai pezzetti che fuoriescono dal lembo della busta che umettato. Aveva un taglio sul dito, come mostra la macchia di sangue vicina alla firma. È mancino, come si evince dalla direzione del testo, e per finire ha un carattere abbastanza cupo, come si vede dalla direzione verso il basso delle stanghette delle lettere.
Attraverso le parole del dottore, riusciamo a cogliere molti aspetti del carattere di Sherlock, come il suo modo di estraniarsi dalla realtà quando ha a che fare con un caso complicato:
Quando poi gli si presentava un’indagine, si rannicchiava nella poltrona vicino al camino e fumava tutta la notte, costruendo e distruggendo teorie fintanto che una soluzione non gli si fosse palesata.
Ma abbiamo anche degli scorci riguardanti le sue abitudini e le sue riflessioni:
Più volte nel corso della notte mi ero riavuto da un leggero torpore e lo avevo sentito suonare il suo Stradivari o passeggiare avanti e indietro per il salotto. Non invidiavo la sua mancanza di sonno e non mi infastidiva il suono della musica che dalle scale saliva nella mia stanza. Sapevo che stava lottando con gli eventi del giorno precedente.
Nella casa, aveva mostrato un crescente convincimento nella possibilità che si stesse verificando qualcosa di paranormale. Sapevo che questo non poteva essere vero e che non si sarebbe convinto che la casa fosse infestata.
Sherlock Holmes non crede nel paranormale, malgrado gli indizi e le testimonianze dimostrino il contrario; lui si affida solo all’analisi razionale dei fatti finché riesce a scovare la soluzione agli enigmi, senza mai scoraggiarsi o arrendersi.
Sono proprio questi tratti distintivi che affascinano il lettore, che non può fare a meno di restare affascinato da un personaggio dalla mente eccelsa come Holmes e forse è proprio questo il segreto che ha reso celebre il personaggio creato da Arthur Conan Doyle, fungendo da ispirazione per molti altri autori che, ancora oggi, scrivono di lui. E, di sicuro, il racconto di David Marcum ha tutti i presupposti per soddisfare gli appassionati del genere.
