Recensione: “TREDICI” di E. S. Carter – ed. Quixote Edizioni

Mariadora Vizza ha scelto, per A libro aperto, una lettura davvero imperdibile: TREDICI di E. S. Carter, ed. Quixote Edizioni.

  • Titolo: TREDICI
  • Autore: E. S. Carter
  • Editore: Quixote Edizioni
  • Genere: romance contemporaneo
  • Data pubblicazione: 4 giugno
  • Pagine: 274

Trama

DALL’AUTRICE USA TODAY BEST SELLER
Tredici…
Numero sfortunato per alcuni.
Me incluso.

La donna che amavo mi ha lasciato il tredici.
Tredici mesi di convivenza e lei se n’è andata senza neanche guardarsi indietro, dritta tra le braccia di un altro uomo.
È stata abbastanza gentile da lasciarmi qualcosa con cui ricordarmi di lei: tredicimila sterline di debito.

Tredici, il giorno in cui ho perso i miei testicoli.
Beh, non li ho persi, il cancro se li è presi. Meglio essere un uomo senza palle che uno senza vita.
In ogni caso, il tredici faceva schifo… finché non è più stato così.

Fino a lei.
Il tredici potrebbe essere il mio nuovo numero fortunato.

“«[…] mia madre mi disse che era meglio così, che il fatto che non mi avesse notata era un segno. Disse che non avrei mai dovuto dare il mio amore a qualcuno che mi facesse sentire ordinaria. Ho aspettato tutta la vita per essere lo straordinario di qualcuno.»”

Quanta dolcezza può esserci in un libro, quanto amore che si mischia alla sofferenza fisica e psicologica, alla forza e alla voglia di rinascere, di ritrovarsi e perdersi nuovamente dentro il cuore di qualcuno?

In Tredici c’è questo, e anche molto di più. Non ho avuto il piacere di leggere altri libri di E.S. Carter, ma credo che rimedierò, vista l’originalità della trama e anche la scorrevolezza della lettura.

Harry David Brown non vive un momento molto felice. Sopravvissuto al tumore ai testicoli, lo ritroviamo, all’inizio del libro al suo risveglio in ospedale, appena risvegliatosi dall’operazione con la quale gli hanno asportato i testicoli stessi. Sembra un vero e proprio incubo e sicuramente all’inizio lo è, ma grazie al sostegno e all’affetto della sua famiglia e dei suoi inseparabili amici, Harry riesce piano piano a riprendere in mano le redini della sua vita, salvo che per un punto, cruciale e fondamentale: il sesso. Tanti gli appuntamenti con le donne, spesso anche piacevoli, ma il sesso è per Harry ormai una sorta di tabù. Fino a che non incontra un coniglio.

“Rotto. Difettoso. Debole. Tutti aggettivi che ho sentito cuciti addosso a me stesso nell’ultimo anno, ma mai con Lilah. Non ho mai sentito quelle cose quando sono con lei. Intero. Connesso. Completo. È così che mi fa sentire Lilah. Ora devo fare in modo che lo senta anche lei.”

Bunny Girl attira Harry sin dal primo istante, nonostante il suo buffo ondeggiare dentro a un ridicolo costume da coniglio. Un richiamo, sembra essere veramente questo per il ragazzo. Non conosce il suo nome, non conosce la sua storia, non sa nemmeno se è realmente attraente quanto immagina, visto che è nascosta quasi per intero da un costume tanto ingombrante, eppure Harry ne è attratto come una calamita. Neanche una corsa sfrenata in auto e il ritrovarsi in mezzo a un gruppo di motociclisti gay, tanto rudi quanto bizzarri, sembra farlo desistere dalla sua volontà ferrea di continuare a rivedere quella strana e bellissima ragazza.

Ma veniamo a lei, Delilah Chastity Tremere, alias Bunny Girl. Cosa posso dire di lei? Solo che ho amato ogni sua piega, ogni suo spigolo e ogni sfumatura del suo carattere dolce ma indomito, forte e coraggioso. Lilah rappresenta quanto di più bello una donna possa avere: la fierezza accompagnata a una profonda sensibilità, una grande forza d’animo e, soprattutto, la capacità di riuscire a risollevarsi con dignità e col sorriso da ogni brutale batosta che la vita le ha posto dinanzi. Batoste iniziate sin dalla tenera età, che l’hanno duramente colpita fisicamente, forgiandole però il carattere. E poi la scelta di fidarsi dell’uomo sbagliato: questo avrebbe potuto metterla davvero in ginocchia, ma grazie alla sua forza e al sostegno dei genitori e della sorella gemella, questa scelta infelice sembra essere solo un lontano ricordo, che di tanto in tanto, però, si riaffaccia concretamente nella sua vita per metterle paura. Il suo ex marito rappresenta una minaccia reale, ma Lilah se ne renderà conto troppo tardi.

Gioiosa e serena, Lilah nasconde le sue paure e la sua disabilità, ma è un segreto troppo grande, davvero impossibile tenerlo nascosto per lungo tempo e così Harry scopre che Lilah non è “intera”.

“«È Lilah, la stessa Lilah. Non è rotta né difettosa né fragile né debole. Solo Lilah. Devi vederlo ma, soprattutto, devi farglielo sentire. Se non puoi, puoi andartene anche ora.»”

Tutte le paure e i dubbi di Lilah si dissolvono come fumo di fronte a un Harry sempre più preso da lei, che continua a guardarla, in ogni suo singolo centimetro del corpo, come se fosse un tesoro inestimabile da custodire.

La storia di questi due ragazzi nasce piano, adagio. Si incontrano nella gioia e nella spensieratezza e si riscoprono più intimi e uniti che mai nel dolore e nella sofferenza, in quel non sentirsi integri, una sensazione che magicamente svanisce se solo sono insieme, se si sfiorano, si baciano o se fanno l’amore.

Molti sono i personaggi secondari della storia, personaggi già presenti in altri testi dell’autrice, ma, sebbene siano importanti e di supporto, è innegabile che il motore unico dell’intera storia siano i due protagonisti. Sono due personaggi strutturalmente forti, dotati di una grande personalità, davvero difficile poterli mettere in ombra.

Una trama dolce e avvincente, con un tocco di suspence leggero ma ben inserito all’interno del contesto. Lo stile è scorrevole e sicuramente la si può definire un’ottima lettura distensiva.

Lascio volentieri cinque libricini e chiudo con un’altra bellissima citazione, ricca di amore e speranza

“Il mio nome come un voto sulle sue labbra. Una promessa che siamo entrambi interi, assieme, finalmente vivi.”

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