Recensione: “DUE ANNI DOPO” di Laura Elliot – ed. Newton Compton

La nostra Federica Cabras ci parla di DUE ANNI DOPO di Laura Elliot, ed. Newton Compton.

  • Titolo: DUE ANNI DOPO
  • Autore: LAURA ELLIOT
  • Editore: Newton Compton
  • Genere: thriller
  • Data pubblicazione: 15 luglio
  • Pagine: 352

Trama

Aveva promesso di amarti fino alla fine. La tua. Un nuovo grande thriller dall’autrice del bestseller Non parlare con gli sconosciuti Una sera, al tramonto, l’auto di Amelia Madison finisce in mare, davanti a Mason’s Pier. Il suo corpo non verrà mai ritrovato. Due anni dopo, Elena Langdon incontra Nicholas Madison. Lei sta soffrendo per la perdita della madre, lui per quella della moglie. Nel dolore si fanno forza l’un l’altra.  Ora Elena vive felicemente con Nicholas, ma in realtà non lo conosce, di lui sa poco o niente. Non sa di cosa è capace, e non sa cosa sia davvero successo ad Amelia quella fatidica sera.  Fino al giorno in cui trova un frammento di una lettera strappata: le parole che legge la raggelano. Se vuole salvarsi, Elena deve assolutamente trovare chi l’ha scritta…

Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Ci sono mille modi per descrivere l’amore. Amore è dolcezza, amore è sesso, amore è desiderio. Amore è sogno. Amore è pazienza, un lento attendersi e trovarsi e magari anche perdersi ogni tanto perché non sempre la vita è buona e giusta. E – Dio santo! – amore è anche riprendersi tra le braccia quando non sembrava possibile. E amore è speranza. Sempre, ‘ché senza siamo tutti senza fiato.

Altrettanti modi possono essere usati per descrivere cosa non è l’amore. Amore non è paura. Non è lividi. Amore non è botte né occhiali usati per nascondere un occhio nero. Amore non è angherie, controllo, possessione. Amore non è gelosia acuta. Non è terrore. Non è sensazione di pericolo. Ecco, l’amore salva, non condanna. L’amore è luce, non buio. E l’amore è vita, non morte.

Non ci sono eccezioni.

Sono trascorsi due anni da quando l’auto di Amelia Madison è finita in mezzo alle onde, nello stesso e identico punto dove affogò la madre, moltissimi anni prima. Del suo corpo, nemmeno l’ombra, ma il marito, il carismatico e affascinante Nicholas, l’ha pianta come morta. Ed è così triste, il suo sguardo, da venire notato da tutti. Del resto, non ne ha mai fatto mistero: quella giovane donna bella come il sole era il suo tutto.

Nicholas ha perso il suo tutto.

Proprio così lo vede Elena Langdon. È al funerale della madre che lo nota, così attraente da rubarle subito il sonno. Ah, così triste, anche. Ben presto Elena viene messa a conoscenza del terribile fardello dell’uomo, della terribile notte che gli tolse la voglia di sorridere. Innamorarsene è fin troppo semplice. Ci piacciono gli uomini misteriosi, quelli belli da impazzire e con un passato tumultuoso. Ci piacciono gli uomini che hanno sofferto, perché ci sembrano sensibili. E ci piacciono gli uomini che sanno stupire.

Ecco, Nicholas sembra tutto ciò. Sembra ancora affranto dalla sua prematura condizione di vedovanza. Sembra attento e preciso ma non maniacale, non all’inizio, perlomeno. Sembra premuroso e sembra dolce. Nonostante… Ecco, ci sono sempre dei “nonostante”, in storie come questa. Nonostante gli improvvisi scatti di ira. Nonostante i cambi d’umore repentini. Nonostante il suo, ehm, sì, non sia solo senso di preoccupazione ma autentico desiderio di controllo.

Elena viene intrappolata nella sua rete molto in fretta. Troppo in fretta. E non le rimarrà altro che unire i punti, collegare le vicende, scoprire carte impolverate e lettere dimenticate per salvarsi.

Cosa c’è nel passato? Cosa c’è nel futuro?

Un libro che ti entra dentro, che scava nelle paure e nelle certezze e che mette radici. Perché questa è una storia, okay, un romanzo, peraltro molto bello. Ma la violenza è ovunque. Ed è ben mascherata. Non avvisa, la violenza, quando sta per venire a bussare alla nostra porta. Non è gentile né comprensiva, la violenza. La violenza è solo violenza ma quando abbatte la porta blindata del nostro cuore è difficile da comprendere, da denunciare. Da affrontare.

Duro, feroce, tagliente: “Due anni dopo” è questo e molto altro. Ma non è mai semplice, né banale, proprio come non lo è ciò che vuole raccontare. Ma non pensiate che questa sia una storia di morte. Questa è una storia di coraggio, di donne che comprendono, che alzano la testa e che provano a combattere il mostro. Il tutto condito da una scrittura acuta, vivace e interessante.

Non posso che dare punteggio pieno. Consigliatissimo! 

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