Recensione: “SOLO QUATTRO MESI” di Nora June Peebles

La nostra Stefy Sciama ha letto, per A libro aperto, SOLO QUATTRO MESI di Nora June Peebles.

Trama

Le relazioni portano solo guai… oppure no?

Dopo Gioco d’intesa, la serie Plan B continua con una romantica novella ambientata in Scozia.

L’amore non fa per lui. Quello in cui Graham riesce bene sono i rapporti fisici. Consenzienti. Maturi. Della durata di una notte. Almeno fino all’incontro con Margherita Ricci, l’archeologa arrivata a dirigere il museo locale. Resterà in Scozia solo quattro mesi. Non ha senso rischiare di perdere l‘equilibrio che si è costruito per lei.

Saprà resisterle. Oppure no?

L’amore non fa per lei. Dopo l’ultima delusione, Margherita vuole concentrarsi sulla propria carriera. Sostituirà il direttore di un museo in un paesino scozzese per l’estate. Un sogno che si avvera! Certo, non è partito sotto i migliori auspici: l’auto che ha noleggiato ha preso fuoco e il tizio che l’ha soccorsa è il burbero medico del paese, uno snob insopportabile. È anche l’uomo più affascinante che lei abbia mai incontrato. E ha delle mani… L’ha già detto che è insopportabile? Resterà ad Abermouth solo quattro mesi, non ha tempo per cotte senza speranza.

Saprà resistergli. Oppure no?

Tra un’auto che decide di esalare l’ultimo respiro a poche miglia dalla meta, una collezione a dir poco insolita e i colori della Scozia, un ruvido medico che si nasconde dal passato e un’archeologa che non sogna più l’amore riusciranno a rimettersi in gioco e a conquistare il loro lieto fine?

Anche se compaiono alcuni dei protagonisti di Gioco d’intesaSolo quattro mesi può essere letto come uno standalone.

“Solo quattro mesi” è una novella e fa parte della serie “Plan B”, iniziata con “Gioco d’intesa”, romanzo d’esordio di grande successo di quest’autrice. Nonostante faccia parte di una serie, la si può leggere anche separatamente.

La storia è ambientata in un luogo di fantasia, Abermouth, piccolo paesino scozzese che si affaccia sul mare. I due protagonisti sono l’archeologa italiana Margherita Ricci e il medico scozzese Graham MacKay. Margherita giunge ad Abermouth per sostituire temporaneamente, per solo quattro mesi, il direttore del locale museo. L’auto di Margherita in panne, che prende fuoco a poche miglia dall’arrivo, e il tempestivo e risolutivo soccorso da parte di Graham, innescano la conoscenza dei due protagonisti. All’inizio, a dire il vero, è più uno scontro: certo, il medico affascinante dagli occhi grigi cangianti, fa subito breccia nel cuore della bella italiana, però il suo carattere scontroso, dominante e arrogante, fa sì che scocchino le inevitabili scintille.

Entrambi i personaggi sono forti e vivono di luce propria, non necessitano dell’altro per risplendere: Margherita è un’affermata studiosa e archeologa e Graham uno stimato medico d’urgenza, portato da drammatiche vicende personali a rinunciare al lustro per stabilirsi come medico di famiglia in uno sperduto paesino sul mare. Entrambi hanno dei conflitti del loro passato da risolvere: lei deve fare i conti con pessime storie d’amore e partner deludenti; lui deve superare l’angoscia e la devastazione sperimentate in anni di servizio “in prima linea” (non aggiungo dettagli per non spoilerare).

Attorno a loro si snoda la vita apparentemente semplice degli abitanti di Abermouth e prendono vita personaggi secondari con storie altrettanto importanti e di impatto, su tutti lo psichiatra Marco Albani, carissimo amico di Graham. Dicevo, la vita è apparentemente semplice perchè come ogni piccola realtà che si rispetti, anche Abermouth non è esente da drammi e peculiarità. Dunque succede che la confortante quotidianità venga interrotta da un’aggressione e da una collezione vittoriana a dir poco “particolare”. Saranno proprio questi aspetti ad avvicinare Margherita e Graham che, insieme, cercheranno di lavare via le loro ferite e trovare un modo per tornare ad amare.

Dal momento che sono nuova di questo mondo di carta, non avevo ancora letto niente di Nora June Peebles. L’ho già detto altre volte e lo ripeto, a rischio di sembrare ripetitiva: il tipo di narrazione che preferisco e in cui io stessa mi sento più comoda, è la prima persona, presente o passata che sia. Ma quando un libro è bello, adoro anche la terza, come è il caso di questa novella.

La storia di “Solo quattro mesi” è talmente scorrevole, lineare e ben scritta, che non fa sentire il bisogno di grandi colpi di scena.

L’autrice ha una grande padronanza della lingua italiana e scrive in maniera pressochè perfetta, senza refusi o imperfezioni (almeno io non ne ho trovati), con uno stile elegante e ineccepibile.

Per le numerose tematiche affrontate e la padronanza dimostrata, si percepisce  la cura e lo studio dedicati alla stesura di questo lungo racconto, in cui nulla è lasciato al caso.

Nora June Peebles è bravissima nel descrivere luoghi e persone, direi quasi poetica.

“… la cittadina di tremila e qualcosa abitanti conservava gran parte del carattere originario di villaggio dei pescatori, con le sue stradine strette, il porto e le imbarcazioni di legno colorate che sfidavano ogni notte il mare, per ritornare la mattina cariche di pesce fresco da vendere…”

Ed è altrettanto brava nel mostrarci la sensualità, l’elettricità che si sprigiona tra i due innamorati.

 “… fu come se nella sua vita lui non avesse fatto altro che baciarla, era come se la conoscesse da sempre. L’aveva stretta a sé, le aveva arruffato i capelli in una carezza affettuosa e si era impossessato di lei e della sua bocca. Fu il primo bacio della sua vita, non lo erano stati quelli che, fino a quel giorno, aveva per inesperienza chiamato tali….”.

Consiglio la lettura di questa novella a tutti i romantici in cerca di una bella storia dove poter trovare un mix perfetto di eleganza e genuinità.

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