
Un altro bellissimo romanzo per il duo Vi Keeland-Penelope Ward, ed. Newton Compton. Mister Money è ironico e profondo; mi piacciono le tematiche dell’abbandono, della solitudine, la malattia. Sicuramente consigliato!

Trama
Dalle autrici bestseller del New York Times
Ho conosciuto Bianca dentro un ascensore. Stavo fantasticando sui suoi meravigliosi capelli neri, quando… Uno scossone, e ci siamo ritrovati intrappolati insieme, sospesi nel vuoto in una scatola di metallo. Bianca non aveva idea che fossi Dex Truitt, proprio la persona che era lì per intervistare e che, a breve, l’avrebbe accolta nel suo ufficio all’ultimo piano. E così, quando mi ha detto di detestare “quell’uomo pieno di soldi” per la sua reputazione di spaccone snob, ho colto la palla al balzo. Non è stato corretto da parte mia, è vero. Ma ormai è fatta. Per lei sono Jay, un comune fattorino. Devono essere stati i miei vestiti a trarla in inganno. Quando l’ascensore ha ricominciato a muoversi, ho annullato l’intervista. E da quel momento ho assunto l’identità di qualcuno che non sono, pur di continuare a frequentarla. Non mi aspettavo che l’intesa tra noi si rivelasse esplosiva. Non mi aspettavo di innamorarmi. Non ho idea di che cosa potrebbe succedere quando scoprirà la verità.
Autrici bestseller del New York Times
Ai primi posti nelle classifiche del Washington Post
Oltre 2 milioni di copie vendute
La coppia più irriverente del romance
«Vi Keeland e Penelope Ward insieme fanno scintille, aspetto con impazienza le prossime collaborazioni!»
Raine Miller, autrice bestseller del New York Times
«Incredibilmente romantico.»
Guilty Pleasures Book Reviews
«Sexy, divertente, intenso: da spezzare il cuore.»
«Keeland e Ward sanno creare tensione e momenti bollenti, e alla fine ti sconvolgono con la purezza dell’amore. Sorrisi e sospiri sono assicurati.»
Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Qual è il vostro incubo peggiore? Se me lo chiedessero direi rimanere chiusa in ascensore, magari con l’assenza di segnale al telefono, quindi completamente in balia della paura. E vi dirò, mi è successo tanti anni fa, ma non sono stata fortunata come Bianca George da ritrovarmi a un soffio da Dex Truitt, anche se per la giornalista quell’uomo è un semplice fattorino…
“Buste. Una spedita da Madrid. Fa rima con Reed. Alzai lo sguardo verso le porte dell’ascensore. Le porte. The Doors. Jim Morrison. Jim. James. Jay. Reed. Jay Reed.“
Perché inventare una bugia, se i due erano destinati a incontrarsi? Già, quell’inconventiente li ha fatti entrambi ritardare allo stesso incontro, in cui lei – impiegata presso la rivista di economia “Finance Times” – avrebbe dovuto intervistare lui che si era detto propenso a fare coming out. No, che pensate?, mi spiego meglio. Dex Truitt non ci ha messo mai la faccia, lo conoscono come l’erede-amministratore delegato della Montague Enterprises, e ha promesso di dare l’esclusiva di “mostrarsi al mondo” proprio a Bianca, che si è proposta… Altro punto da tenere in mente: perché vuole andare lei, se è già prevenuta nei confronti di Sacco di Soldi?
Ok, siamo all’ascensore fermo, luce spenta, luce che si riaccende e porte che alla fine si riaprono. Battutine taglienti e VM14. Bianca va alla riunione e lui no. Come avviene la trasformazione di Dex in fattorino Jay? Ma poi, quella benedetta intervista, l’hanno fatta?
Spoiler: Bianca è uscita con Jay e ha fatto l’intervista con Dex, con tanto di foto fichissime. Ma quei due non sono la stessa persona? Be’ sì, ma Dex ne sa una più del diavolo…
Passiamo oltre, mettiamo che i due – forse meglio chiedersi “Bianca sì, ma con quale dei due?” – inizino a far le cose serie, che altro potrebbe succedere? C’è il lieto fine e punto. Invece no! Sembra quasi che Mister Money nasconda al suo interno un altro romanzo, una parte II. Difatti… Vi lascio a una buonissima e intensissima lettura, ma prima voglio spendere altre due paroline.

Non so più tenere il conto di quanti libri abbia letto di questo grande duo che riesce sempre a sorprendere. Nel genere rosa, romance, come preferite, che in tanti considerano di serie B, trovo che Vi Keeland e Penelope Ward riescano sempre a creare storie con tematiche interessanti e importanti. Mister Money sembra quasi voler separare il rosa puro con il lieto fine, dalla parte più profonda segnata da Jelani – che appare all’inizio, acquisendo sempre più rilevanza – a un piccolo mistero da risolvere.
Non ne avevo idea in quel momento, ma superare ogni cosa non era sempre possibile. […]
«C’è un vecchio detto dalle mie parti: “Un mare calmo non ha mai reso un marinaio esperto”. Noi uomini diventiamo più forti imparando a cavalcare le onde mentre manteniamo la rotta. […] Tutto si risolverà nel modo in cui è destinato a farlo».
Speravo tanto che avesse ragione. Perché quel giorno, più che mai, mi resi conto che il destino mio e di bianca era di stare insieme.
La seconda parte appare quasi come un’appendice inutile e frettolosa, dal punto di vista strutturale; il romanzo, seppur sarebbe stato corto, poteva bastare risolto il caso Dex/Jay; ovvio che l’intagliatore (e mentore) non avrebbe avuto il suo spazio, non si sarebbe, inoltre, chiarito un dubbio insinuato dalle autrici e da me a inizio recensione: se una frase è stata pronunciata deve portare a qualcosa. Insomma, ho trovato l’ultimo quaranta percento bello ma poco approfondito; un dippiù, certo, ma se gestito bene avrebbe avuto il giusto risalto e impreziosendo un romanzo partito con il botto. Non nego, tuttavia, che la lettura sia stata molto piacevole, confermato dal tempo velocissimo di lettura: niente da fare, impossibile staccarsi!
In tutto ciò, mi sono piaciuti molto i personaggi, Dex è fantastico, soprattutto quando è geloso del suo alter ego; l’amore per la sua donna è tangibile, lo sentirete tutto! Bianca è molto sensibile, ha paura dell’abbandono, delle bugie… e scoprirà che la sua vita è quasi tutta una farsa, ma l’amore l’aiuterà a superare tutto. Vogliamo parlare di Bandit? «Woof!». Se non ci fosse stato Jay non avremmo conosciuto Jelani… e niente lacrime da versare.
Be’, alla fine rassegnatevi… c’è tanto da sognare!


