Recensione: “LO STRANO CASO DEL CIRCO BARUFFA” di Alessandra Carnevali – ed. Newton Compton

La nostra Laura Baldo ha letto LO STRANO CASO DEL CIRCO BARUFFA di Alessandra Carnevali, ed. Newton Compton,

  • Titolo: LO STRANO CASO DEL CIRCO BARUFFA
  • Autore: Alessandra Carnevali
  • Editore: Newton Compton
  • Genere: giallo
  • Data pubblicazione: 23 novembre
  • Pagine: 39
  • Prezzo: 0.49

Trama

Un breve racconto di Alessandra Carnevali
Allegra, una bambina di dieci anni, scompare misteriosamente da Rivorosso Umbro. La sera prima ha assistito felice insieme al nonno allo spettacolo di un piccolo circo di passaggio. Il suo sogno segreto è diventare un’acrobata e girare il mondo, al punto che qualcuno si spinge a ipotizzare che sia fuggita con i clown e la donna cannone. Manca pochissimo a Natale e il commissario Adalgisa Calligaris è, come sempre le accade in questo periodo dell’anno, molto suscettibile. La strana sparizione di Allegra la mette definitivamente in crisi. Ma il suo mestiere è risolvere casi, anche i più inquietanti e difficili, anche quando la costringono a far fronte a situazioni dure da accettare. Non le resta dunque che rimboccarsi le maniche e dare inizio alle indagini.

Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta.

Premetto che non si tratta di un romanzo, ma di un racconto breve. Avevo sentito nominare l’autrice e i suoi gialli, incentrati sul commissario Adalgisa Calligaris, ma non avevo mai letto niente di suo. A incuriosirmi è stata soprattutto la trama ambientata nel mondo del circo, perché c’è sempre qualcosa di affascinante e misterioso, e anche vagamente inquietante, nel circo, e risulta quindi particolarmente adatto a fare da sfondo a un giallo.

Siamo a Rivorosso, un piccolo paese umbro, nei giorni prima di Natale. Allegra, una ragazzina di dieci anni, è appena stata a vedere lo spettacolo insieme al nonno. Torna a casa entusiasta, col vago sogno di fuggire col circo e diventare magari un’acrobata. Il giorno seguente esce con la sua bicicletta per recarsi nel luogo dove si trova il circo, che però ha già levato le tende: rimangono solo i biglietti stropicciati per terra. Allegra si siede sconsolata nel piazzale freddo e deserto, e da quel momento non se ne sa più niente.

I genitori preoccupati si recano alla stazione di polizia locale, dove il commissario Adalgisa Calligaris, che detesta il Natale e i bambini, è di pessimo umore e sta facendo il possibile per schivare decorazioni e festeggiamenti. La ragazzina è sparita solo da poche ore, eppure un brutto presentimento la spinge a iniziare subito le ricerche. Poco dopo viene trovata la bicicletta, ma di Allegra non c’è traccia. Il commissario e i suoi collaboratori passano la notte a lavorare, mentre fuori scende la neve, finché verso l’alba, nel cortile di uno sfasciacarrozze, viene trovato il corpo della bambina. Il cuore rosso di pezza che stringe tra le mani la collega ad altri due omicidi, avvenuti in altre città, ma sempre subito dopo gli spettacoli del circo Baruffa. La coincidenza è strana, ma l’indagine non sembra portare a nessun colpevole…

È un racconto molto carino, che si fa leggere volentieri. Pur essendo così breve, riesce a dare un’idea del carattere della protagonista e a immergerci nell’atmosfera tipica di un paesino come Rivorosso, fatta di pettegolezzi e di “lumachelle” calde, di cui Adalgisa va matta.

Piacerà a chi già segue la serie, e può essere un buon modo per chi ancora non la conosceva di farsi un’idea e magari decidere di recuperare i romanzi. La scrittura è scorrevole, mai pesante, spesso condita di note di colore locali e una certa ironia. Il personaggio di Adalgisa Calligaris è molto interessante, col suo carattere scontroso ma deciso e pratico.

Per me però il libro è davvero troppo breve (si legge in un’oretta scarsa), l’avrei visto meglio in una raccolta piuttosto che come racconto singolo. Si arriva appena a coinvolgersi nella storia che è già finita (e il finale a essere sincera mi ha lasciata perplessa).

Lo consiglio comunque a chi vuole farsi un’idea dei gialli dell’autrice e del suo stile, e a chi ha voglia di una lettura natalizia poco impegnativa e non convenzionale, da leggere al calduccio sul divano in una notte di neve.

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