
Dopo qualche settimana di vacanza, torna la rubrica CINEMA, SERIE E TV con…
THE WITCHER

Quando un pover uomo per le strade andrà,
Con Geralt di Rivia canterà col cuor.
E quando il lupo bianco il demone ha abbattuto,
L’esercito d’elfi con lui infierì.
Ascolta: mi presero così, anch’io che stavo lì.
Distrussero il liuto, picchiandomi, sì.
Mentre il demone, con forza ci attaccò,
Il grande Witcher lo annientò.
Dona un soldo al tuo Witcher,
Oh, valle abbondante, oh, valle abbondante,
Dona un soldo al tuo Witcher,
Oh, valle abbondante.
Ps: scommetto che l’avete letta cantando!

Bentornati carissimi amanti delle maratone tv con la prima recensione del 2022 dedicata a una delle saghe diventate già un cult. Sto parlando di The Witcher – lo so, nella vostra mente è apparsa l’immagine dell’affascinante Henry Cavill con la lunga chioma bianca e uno spesso strato di sporco addosso che, però, non diminuisce il suo charme… anzi! – fortunata serie fantasy nata dalla penna del polacco Andrzej Sapkowski e trasmessa su Netflix.

La Saga di Geralt di Rivia è composta da due raccolte di racconti e sei romanzi, e narra le avventure di Geralt di Rivia, uno degli ultimi strighi − umani modificati geneticamente attraverso la magia per cacciare mostri − della sua epoca. Ambientato in una sorta di Medioevo fantastico − un po’ come Il trono di spade −, in un mondo abitato da esseri umani, elfi, nani e altre specie magiche, l’equilibrio è sempre instabile e le razze civilizzate devono convivere con i mostri che li minacciano; i witcher sono stati creati appositamente per combatterli in cambio di denaro e Geralt è uno di loro.

Nella prima stagione (andata in onda nel dicembre 2019), si raccontano le vicende dell’impero di Nilfgaard che cerca di espandere il suo territorio e conquista Cintra con lo scopo di catturare la principessa Cirilla, chiamata anche Ciri, dotata di poteri magici derivanti dal sangue ancestrale che scorre nelle sue vene. Ciri e Geralt sono destinati l’uno all’altra da un patto – o meglio, da una legge definita della sorpresa – che però non vi spiego oltre per non spoilerare troppo. Lo scopo di Geralt è trovarla e proteggerla da chi vuole sfruttare il suo immenso dono per i propri scopi di conquista.
Nelle sue avventure Geralt incontra una maga di nome Yennefer e Ranuncolo − un bardo – che aiutano il witcher nell’impresa. Le loro strade si dividono prima dell’ultimo episodio, durante il quale i maghi proteggono la rocca di Sodden per impedire all’esercito di Nilfgaard di avanzare e Geralt è ferito gravemente e rischia di morire.
Nella seconda stagione (andata in onda lo scorso dicembre), il legame tra Geralt e Ciri si consolida – vi chiederete: quando si sono incontrati? Ebbene, dovete scoprirlo nella prima stagione! − e, dopo un lungo viaggio e mille pericoli, i due raggiungono la roccaforte dei witcher a Kaer Morhen, dove la giovane principessa vuole diventare un cacciatore di mostri a sua volta – decisione che il suo protettore, però, non condivide.
Intanto, le forze nemiche si riorganizzano dopo la sconfitta nella battaglia di Sodden (fine prima stagione) e una nuova minaccia incombe sulla sventurata Ciri: infatti, il demone Voleth Meir, chiamata anche Madre Immortale, vuole appropriarsi del corpo della principessa e avere così il suo potere.
L’episodio conclusivo vede Geralt, Yennefer, i pochi witcher sopravvissuti e Ranuncolo combattere contro Ciri/Voleth Meir in uno scontro che, fino all’ultimo, fa temere il peggio… ma non vi spoilero altro a parte che il colpo di scena finale vale l’intera visione delle due stagioni!
Cosa mi è piaciuto di questa serie?
Be’… i costumi, le scenografie, le musiche e i paesaggi che, nell’insieme, hanno ricreato un mondo fantastico nel quale noi amanti del genere avremmo voluto accedere. Ma innanzitutto non si può negare che il fascino del protagonista abbia giocato un ruolo importante − Henry Cavill ha interpretato un personaggio molto intrigante che va al di là della bellezza fisica dell’attore – e che, nonostante la lentezza di alcuni episodi, ha comunque tenuto gli occhi di tutti incollati sullo schermo.
Se devo individuare un difetto della serie, non posso che riferirmi a quanto menzionato sopra, ovvero alla lentezza con cui si svolgono alcune vicende – in particolare nei primi quattro episodi di entrambe le stagioni. Tuttavia, questa pecca, se così vogliamo chiamarla, era necessaria per “mostrare” al meglio il collegamento tra i vari personaggi della storia, per cui il mio consiglio è di non distrarsi perché ogni pezzo del puzzle verrà collocato nel suo esatto posto al momento opportuno.
Consiglio questa serie? Sì, decisamente. Non provavo un tale entusiasmo dai tempi delle prime stagioni del Trono di spade e il mio unico desiderio è che dalla prossima stagione – che verrà trasmessa, secondo le fonti, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 – ci sia un acceleramento degli avvenimenti con un maggiore spazio per Ciri, affinché mostri finalmente quanto possa diventare potente.
Ai margini del mondo combatti il male, tu.
Lo caccerai via, sì, sempre più giù.
Gli elfi scappan via, in preda alla follia,
Lì, sulle montagne, lontano da noi.
E come un lupo, sai, non si arrende mai.
È un grande guerriero, se credi, vedrai.
Questa è la sua storia: un lupo e la sua gloria.
Il male ha sconfitto, che grande vittoria.
Dona un soldo al tuo Witcher,
Oh, valle abbondante, oh, valle abbondante,
Dona un soldo al tuo Witcher,
Che protegge tutti.
