
Anna Lisa Manotti ha letto, per A libro aperto, BAD LIAR di Lauren Rowe, ed. Triskell Edizioni.

- COLLANA: ROMANCE
- Titolo: Bad Liar – Edizione italiana
- Titolo originale: Bad Liar
- Serie: The Reed Rivers Trilogy #1
- Autrice: Lauren Rowe
- Traduttrice: Martina Marangi
- ISBN EBOOK: 979-12-207-0139-6
- ISBN CARTACEO: 979-12-207-0140-2
- Genere: Romance Contemporaneo, Age Gap, Enemies-to-Lovers
- Lunghezza: 244 pagine
Trama
Far finta di credere a delle bugie non è mai stato così bello.
Reed Rivers, cazzo. Non crederei a una sola parola che possa uscire dalla bocca di quell’arrogante magnate musicale, nemmeno se la sua lingua placcata d’oro fosse certificata. L’uomo con il tocco di Re Mida direbbe di tutto per portarmi a letto, lo so. Ma questo non significa che io non voglia che ci riesca.
Infatti, nel momento esatto in cui ho posato gli occhi su di lui, mentre stava tenendo un discorso a un evento del campus, il corpo ha iniziato a farmi male, perché volevo sentire le sue dita dorate, e la sua lingua, su di me. Sfortunatamente, però, non posso cedere alla voglia di saltare addosso a quel presuntuoso. Non finché non avrò capito la migliore strategia da usare con lui…
La verità è che Reed ha qualcosa che voglio disperatamente. Qualcosa che il mio cuore desidera, molto più di una notte di divertimento con l’uomo più appetibile del mondo. Reed crede di tenere le redini di questo gioco di seduzione. Crede di essere un gattone di trentaquattro anni che si muove furtivo, e io un topolino timido di ventuno con gli occhi a cuoricino.
E invece… no.
Reed sta per scoprire che non è l’unico a caccia, in questo gioco del gatto con il topo…
Prezzo Ebook: € 4,99
Prezzo cartaceo: € 12,00
Warning: Il libro è standalone, ma la storia non conclude le vicende dei protagonisti.
La trilogia completa, BAD LIAR, BEAUTIFUL LIAR e BELOVED LIAR, è da leggere in ordine.
Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

“Bad Liar” di Lauren Rowe è il primo di una trilogia edito da Triskell. I protagonisti sono Reed Rivers (che dà il nome alla saga) e Georgina Ricci. Lui è un magnate dell’industria discografica, lei un’aspirante giornalista. Si incontrano, si piacciono, si arrabbiano, si separano, si ritrovano, fanno sesso. Questa è, in soldoni, la trama del libro.
Quando ci si approccia a un romance si sa che non si avrà una lettura, in linea di massima, degna delle migliori opere di Pirandello, ma in questo genere c’è molto di meglio e la stessa Triskell di solito pubblica romanzi di caratura maggiore.
“Bad Liar” è un’incessante sequela di stereotipi.
Reed Rivers è bellissimo, refrattario agli impegni, ha avuto l’adolescenza segnata da un lutto gravissimo e sua madre (che mantiene in una casa di riposo iper costosa e a cui compra i colori per dipingere in Francia) è psicotica, per questi motivi è molto riservato, ma ha un cuore d’oro (paga cure costose a una parente di una sua dipendente) che tiene ben nascosto sotto maniere ruvide e burbere.
Georgina Ricci è una ragazza spiccia e indipendente e, per sottrarsi allo stereotipo dell’eroina “romantica” sottomessa e fragile di “Anastasiana” memoria, la Rowe crea una protagonista che parla e pensa con una volgarità assai greve, che prende il sesso così come viene (e fin lì non c’è nulla di male) e allergica agli impegni tanto quanto Rivers, ma così tanto che arriva, di fatto, a piantare il suo spasimante in pubblico.
Di stereotipi ne troveremo altri e non li sto a elencare per amore di brevità. Diciamo che di personaggi ben approfonditi non ne ho trovati, sono macchine che si muovono verso uno scopo.
Anche la relazione fra Reed e Georgina è stereotipata: le loro interazioni sono prevedibili, i loro diverbi già sentiti e sappiamo cosa succederà prima ancora che accada.
Quello, però, che mi fa davvero abbassare l’asticella del giudizio è la protagonista e il suo rapporto con il sesso che sembra voler passare.
Pensare con la stessa scurrile trivialità degli uomini peggiori non rende una donna diversa da uno di quei maschi che tacciamo, con ragione, di misoginia. Guardare un uomo e pensare solo a come infilarsi nei suoi pantaloni conduce al risultato di cui sopra perché, di fatto, solo questo fa Georgina. È attratta da Reed perché è bello, potente e ancora bello. Non menziona altre caratteristiche di lui che la affascinano, non che abbia modo di conoscerle vista come è sviluppata la trama, ma forse valeva la pena farli girare meno intorno e di dare un minimo di profondità alla loro relazione. Voler fare sesso per il sesso non è né sbagliato e né amorale, ma ridurre un intero romanzo al loro tentativo reciproco di infilarsi l’uno dentro l’altro mi pare poco. Quando finalmente accade, alle ultime pagine, manca quel senso di unione, intimità e desiderio onesto che ci si aspetta di trovare al termine di un libro in cui i due personaggi hanno passato pagine e pagine a corrersi dietro.
Di rado finisco qualcosa e poi dico “mai più di questo autore o autrice”, purtroppo questo è il caso.
Se voglio leggere un romanzo erotico ce ne sono molti altri molto meno volgari (e non mi riferisco solo al lessico), se voglio leggere un romance ce ne sono molti altri meglio scritti e sviluppati.
