
Il nostro Enrico Pedace ha letto, per A libro aperto, REQUIEM DI PRIMAVERA di Krisha Skies, ed. Words Edizioni.

- TITOLO: Requiem di Primavera – Libro II
- AUTORE: Krisha Skies
- EDITORE: Words Edizioni
- GENERE: Fantasy (dark/mitologia)
- FORMATO: Ebook (2,99, in offerta lancio a 2,69) – Cartaceo (15,90)
- RELEASE DATE: 25.02.2022
- DISPONIBILE SU AMAZON E IN KINDLE UNLIMITED
Trama
Il destino del Dio dei Morti è tutto nelle sue mani.
Il mondo dell’oltretomba non è semplicemente la dimora dei defunti, ma terra di creature infide, di anime destinate a perdersi o a salvarsi, di demoni e dèi. Qui, dove persino nei paradisiaci Campi Fioriti si annidano insidie, Lenora è costretta a cominciare la sua nuova vita al fianco del principe Acheron, rinunciando alla propria esistenza mortale. Tanti sono però i segreti che il Sommo Giudice cela, così come gli innumerevoli peccati commessi in nome della vendetta e del desiderio di redenzione. Eppure, i gesti inaspettatamente teneri e le premure che le rivolge fanno vacillare Lenora nel proposito di non cedere al serrato, quanto inspiegabile, corteggiamento del Principe degli Inferi. Quando il loro legame muta in qualcosa di profondo e passionale, però, scioccanti rivelazioni sconvolgono vita e cuore di Lenora, che diventa consapevole di essere lo strumento per la fine di Acheron o per la sua salvezza. Nel mondo dei vivi, intanto, l’inverno ha ormai ceduto il passo alla primavera e le note del Requiem suonate nella cattedrale di Kraven potrebbero nascondere le chiavi del destino dell’Ade.
Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Krisha Skies è tornata e, con lei, anche la sua incantata bravura nel saper raccontare storie dotate di un fascino incontrollabile. Un fascino tanto potente da neutralizzare ogni tentativo di interruzione della lettura.
Krisha ci riporta nuovamente negli Inferi, laddove con Requiem d’Inverno avevamo conosciuto Lenora, la giovane protagonista caparbia e desiderosa di liberarsi di un enorme peso che il destino ha deciso di caricarle sulle spalle, e Acheron il Sommo Giudice e Principe dell’Ade, che abbiamo conosciuto come un dio complesso ed enigmatico, la cui anima è avvolta da un pesante mantello di mistero, su cui pesano i segreti di eventi dolorosi e cruciali. Eventi che hanno segnato la sua vita e potrebbero condizionarne il destino.
“Troppe volte hai sfidato la sorte, trasgredendo le regole! Ricorda che per molti non sei che un usurpatore, un uccisore di consanguinei! Attento che i tuoi sudditi, prima o poi, non si ribellino e seguano l’esempio della Landa del Peccato!”
L’autrice ci riporta, dunque, nel regno degli Inferi attraverso una nuova opera, il sequel che attendevamo con ansia: Requiem di Primavera, edito nuovamente da Words Edizioni.
In questo nuovo episodio Krisha ha consacrato il suo incantevole stile, continuando a sperimentare e a immergersi nella magia della scrittura. Se nel capitolo precedente la nostra autrice aveva avuto la lungimiranza di lasciarsi ispirare dal meraviglioso mito greco di “Ade e Persefone”, in questo sequel ripercorre la stessa scia ma, rispecchiando la personalità temeraria e ribelle della protagonista, si spinge oltre osando sfidare le nozioni della scrittura.
Eravamo rimasti estasiati da quello che si era presentato come un retelling sublime del mito più affascinante e romantico di sempre, per cui c’era bisogno di qualcosa che fosse d’impatto, affinchè la magia di Lenora e Acheron, continuasse a viaggiare nelle nostre menti. Ebbene, il genio di Krisha Skies esplode in tutta la sua maestosità, portandola a mescolare le basi di una leggenda epica con piccoli e meticolosi concentrati di letteratura classica: La meraviglia dell’immensa e immortale “Divina Commedia”.
L’Inferno dantesco entra immediatamente in simbiosi con la fantasia di Krisha, andando a creare una nuova dimensione del regno dei morti, tanto affascinante quanto inquietante.
L’anima dark è quindi sempre presente nel cuore di questa storia e a impreziosire la narrazione, l’autrice, inserisce come ingrediente fondamentale una velata sfumatura di romance. Un rischio, certo, mescolare una storia tanto ampia con un genere che potrebbe ridurre lo spessore di cui è stata dotata. Invece, Krisha, è abile come uno chef stellato nel suo regno culinario e con grande maestria, versa le esatte e precise dosi di romance nei punti giusti del romanzo, alternandoli all’oscuro soffio vitale del romanzo.
Questa scelta, da parte dell’autrice, l’ho molto apprezzata perché ha donato una superlativa scorrevolezza alla narrazione, rendendo più fluida la lettura, nonché permettendo alla storia di entrare in contatto con il lettore. Ma facciamo un passo in dietro. Torniamo per un attimo all’episodio precedente.
Lenora è un Obolo, cioè, è stata prescelta, insieme ad altre ragazze, per conservare un dono sacro: accompagnare i defunti, con tutto il corpo, nel regno dei morti e una volta giunti al cospetto di uno dei giudici dell’Ade, si deciderà se, il defunto, potrà godere della bellezza dei campi fioriti o dovrà espiare le sue colpe nella Landa del Peccato.
Lenora, però, non è un Obolo come tutti gli altri, lei ha qualcosa che la lega al regno degli Inferi, tanto da indurre Acheron a sceglierla come scrigno di una parte del suo immenso potere. Ma perché? Perché Acheron ha scelto una comune mortale per custodire il suo potere potente e ricercato da tutti i suoi nemici?
Queste sono le domande con cui l’autrice ci aveva lasciati e che continuano a viaggiare nel corso di questa seconda narrazione. La lettura si fa gradualmente intensa e incalzante, permettendo al temutissimo Principe dell’Ade di mettersi a nudo, rendendo trasparente la corazza che nasconde i suoi sentimenti. Conosciamo, così, un Acheron la cui complessità caratteriale trova la scioltezza con cui schiudere i suoi misteri. Assistiamo, infatti, a una crescita di questo personaggio che è dotato di un fascino suggestivo ed energico.
Allo stesso modo troviamo anche la personalità di Lenora che è notevolmente cresciuta, decisa a ogni costo a scoprire la verità che il fato le nasconde. Se in precedenza avevamo conosciuto una ragazza vittima delle sofferenze della vita, adesso osserviamo come la sua anima si sia fortificata e decisa a superare qualsiasi altro ostacolo.
Tante e profonde le tematiche affrontate dall’autrice. Dalla voglia di scoprire cosa ci sia dopo questa vita alla consapevolezza di avere un destino scritto, dal quale non si può fuggire. Dalla certezza che la nostra vita sia stata generata da un’entità che sta al di sopra di ogni cosa, al desiderio ossessivo di scoprire per quale motivo tale entità permette che le sue creature soffrano per mano dei loro simili o, peggio ancora, dei loro creatori.
Krisha Skies Affronta tali argomenti con eleganza e delicatezza e come un cigno che volteggia sul velo dell’acqua, lei danza con uno straordinario equilibrio sul sottile confine che separa la fantasia dalla blasfemia. Mai un passo falso, mai un piede mosso senza averne studiato prima il movimento. Tutto meravigliosamente pulito e reso soave da un fascino intrigante.
Lo stile di scrittura ondeggia tra la prosa e la narrativa classica, abbracciando il fantasy con lo sguardo che si immerge nel mistero del dark, e lasciando che un velo di romance ammorbidisca la glacialità di un racconto sublime. Un’arte, quella di Krisha Skies, degna di un’esperta e magistrale alchemica che con padronanza e sicurezza si è destreggiata tra gli intricati aspetti di un argomento tanto affascinante quanto complesso.
Non posso che fare i complimenti a questa bravissima autrice, capace di catapultare il lettore nella storia che con tanta passione ha saputo creare.
