Review Party: “LA VENDETTA DEGLI DEI” di Hannah Lynn – ed. Newton Compton

A libro aperto partecipa al Review Party di LA VENDETTA DEGLI DEI di Hannah Lynn, ed. Newton Compton.

  • Titolo: LA VENDETTA DEGLI DEI
  • Autore: Hannah Lynn
  • Editore: Newton Compton Editori
  • Data di pubblicazione: 7 marzo
  • Pagine: 309

Trama

Dopo il successo di Il segreto di Medusa, finalmente svelato il mistero della figura femminile più cattiva della mitologia greca.

“Perfido mostro”, la definì il marito Agamennone, ma era davvero così? O è tutt’altra storia?

Regina dal potere sconfinato, moglie assassina e vendicatrice, madre tradita e amorevole, figura capace di slanci e sentimenti di grande intensità o donna crudele e senza cuore? È davvero difficile provare empatia per una donna che tradisce il marito, Agamennone, e che lo uccide al suo ritorno da Troia assieme al proprio amante, senza conoscere fino in fondo le sofferenze a cui è stata sottoposta fin dalla giovane età. Una donna che ha dovuto sopportare l’omicidio del precedente marito e del figlio uccisi brutalmente, l’assassinio della figlia Ifigenia sacrificata con l’inganno agli dei dal padre. Senza contare le umiliazioni pubbliche, i soprusi e gli abusi a cui la regina di Micene deve sottostare per il bene pubblico. E così, in un racconto appassionante e commovente, Clitennestra assume sembianze di una modernità impressionante e il lettore si ritrova avvinto da una spirale di odio, amore, violenza e spargimenti di sangue di familiari che non ha eguali nella mitologia greca.

«La verità prima o poi viene a galla… Un romanzo imperdibile.»
«Fino a oggi ho sempre creduto che Clitennestra fosse il prototipo dell’infamia, della crudeltà e dell’egoismo. È stato bellissimo scoprire chi fosse in realtà.»
«Possibile che io sia la stessa persona che a scuola non voleva studiare la mitologia? Me l’avessero raccontata così avrei avuto solo dieci in pagella.»

Chi non conosce l’Iliade? La tormentata storia di Elena di Troia e Paride, di Menelao e Agamennone, la battaglia di Troia che ha infuriato ben dieci lunghi anni? Ma quanti di noi conoscono altrettanto bene la storia di un’altra moglie infelice, sorella della stessa Elena, la forte e coraggiosa Clitennestra?

“Regina di Micene, un titolo magniloquente che però comportava più catene di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare.”

Sono sempre stata affascinata dalla mitologia greca, ma di solito i racconti sono incentrati sugli dei o sugli uomini che in nome di essi si sono battuti. In questo romanzo viene approfondita la figura di Clitennestra, moglie di Agamennone, che rinnega quegli stessi dei che tanto dolore le hanno provocato, e devo ammettere che la storia mi ha appassionata tantissimo. Di lei conoscevo l’essenziale, chi era e che ruolo avesse giocato, mentre molti dettagli sfuggivano alla mia conoscenza – figli, intrecci amorosi… –, incuriosita, sono andata ad approfondirli dopo aver terminato il libro, e la fedeltà con la quale l’autrice ha rappresentato questa figura mi ha piacevolmente stupita.

La storia di Clitennestra è qui raccontata dal punto di vista di questa donna, facendoci entrare nella sua mente e comprendere le motivazioni di tutte le azioni che ha commesso. Il dolore di una madre che ha perso due figli, che è stata tradita e ha lottato a lungo contro i propri impulsi solo per tenere i figli che le sono rimasti al sicuro, finché anche lei cede all’amore, convincendosi di averne diritto. Un amore tenero e sincero che appassiona e commuove.

“Cercava di concentrarsi su quanto il marito le aveva dato, non su ciò che le aveva sottratto.”

Nonostante li avesse avuti da un uomo che detestava, l’amore per i figli che costui le aveva dato non sarebbe mai vacillato, fino alla fine dei suoi giorni; una vera leonessa che combatte per essi, ecco come appare Clitennestra.

Madre, moglie, guerriera, amante, assassina, vittima: le numerose sfaccettature di una donna, tutte alimentate da un’unica grande forza, quella dell’amore.

Il racconto è in terza persona, ma suscita una forte empatia con la protagonista senza mai subire rallentamenti di ritmo. Ho apprezzato anche la seconda parte, quella in cui ci si concentra maggiormente sulla figura di Oreste, l’unico figlio maschio di Agamennone, sul suo passaggio dalla fanciullezza all’età adulta con tutti i drammi che ha dovuto attraversare.

L’autrice mostra una conoscenza della mitologia davvero elevata, ogni dettaglio è ricostruito alla perfezione, romanzato in modo da renderlo avvincente. I luoghi descritti così bene da riuscire a evocarli senza difficoltà, la scrittura fluida, scorrevole, coinvolgente, le persone così vivide da apparire reali… leggere questo libro è stato come fare un tuffo nel passato fra dei che camminano sulla Terra e spartani battaglieri e vendicativi spinti dalla convinzione di doverli assecondare.

“La dea è saggia. Le sue decisioni sono frutto della conoscenza divina. Noi comuni mortali non possiamo comprenderne il significato.”

Non voglio aggiungere dettagli su trama, intrighi e protagonisti, perché voglio che possiate assaporare come ho fatto io, amandoli o odiandoli, ogni personaggio e avvenimento che incontrerete fra le pagine di questo magistrale romanzo, imperdibile per gli appassionati del genere.

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