Recensione: “IL PRINCIPE E L’ANGELO” di Emily Pigozzi

Un’altra lettura piacevole per A libro aperto, IL PRINCIPE E L’ANGELO di Emily Pigozzi. Non aggiungo altro, leggete la recensione.

  • Titolo: Il principe e l’angelo
  • Autore: Emily Pigozzi
  • (Seconda edizione self publishing, già pubblicato nel 2015 da editore con altro titolo. Versione allungata e rivista, con aggiunta di pov maschile).
  • Genere: romance contemporaneo
  • Ambientazione: Italia
  • Sottogeneri: Medical romance, erotico
  • Numero pagine: 240
  • In vendita su Amazon, cartaceo e digitale
  • Data di uscita: 1 marzo (preorder 25 febbraio)

Trama

La mia nuova droga sei tu.
La più dolce, la più letale.

Mi chiamo Pietro De Castelli e sono il principe della finanza italiana.
Le donne mi trovano sexy e a me piace godere di un corpo caldo, sballarmi alle feste e correre con la mia auto sportiva. Bello e dannato, dicono.
La mia vita dissoluta mi ha portato a fondo e c’è solo qualcosa che mi mantiene a galla.
Non so cosa sia. Forse un angelo.

Sono Serena Vanini, ma mi chiamano l’angelo.
Fin da piccola curavo lucertole e gatti e dopo la laurea in scienze infermieristiche ho trovato lavoro nel reparto di terapia intensiva di un grande ospedale.
Ho i piedi ben piantati a terra, nelle mie comode scarpe da ginnastica. Vivo da sempre in un quartiere popolare, non ho un ragazzo dai tempi del liceo e trascorro il tempo libero a preparare dolci e guardare le mie serie TV preferite, rigorosamente medical.

Dopo un terribile incidente d’auto un ragazzo di nome Pietro viene ricoverato in coma nel mio reparto.
Lui è bellissimo, ma c’è di più.
È così che inizio a raccontargli di me.
Non so perché lo faccio, ma parlo a tutti i miei pazienti con la speranza che si risveglino.
Quando Pietro apre gli occhi io sono la prima cosa che vede. E questo cambierà tutto.

Lei non vuole essere Cenerentola.
Lui non è il principe azzurro.
Ma la passione e le regole dell’attrazione rimescolano le carte del gioco.
Chi dei due sarà disposto a rischiare il proprio cuore, nonostante le differenze?

Seconda edizione rivista e ampliata di romanzo già pubblicato con editore.
Contiene capitoli aggiuntivi e pov inedito.
Contiene un racconto extra.

“Quando non la sento sprofondo nel buio, e spesso ricominciano gli incubi. Non voglio che succeda. Io voglio solo lei. Lei sa cosa fare. Mi farà uscire da questo posto”

Una scena potentissima che ti porta a chiedere se ciò accade davvero quando si è in coma. Quanti casi si sono sentiti di chi si è risvegliato grazie a una canzone? Be’, Serena Vanini è considerata l’angelo perché il suono della sua voce e i suoi racconti hanno questo potere: far imboccare la via del ritorno a chi aveva già un passo nell’aldilà. Ma a Serena si potrebbe dare quest’appellativo anche solo per la sua personalità; tutto ciò in lei è vero, ed essere infermiera è una vocazione.

Tuttavia, questo “caso” a Serena sta particolarmente a cuore. La vittima dell’incidente, Pietro De Castelli, è il principe della finanza italiana, e non per merito, ma più per il nome della sua famiglia. È molto bravo a investire il denaro in altro modo: festini che comprendono alcol, droga e donne, troppe, tanto che le sono arrivate quasi a nausea. È proprio per scrollarsi di dosso gli eccessi di una serata che arriva sul letto dell’ospedale… E dopo giorni di incoscienza, ritrova la luce e molte consapevolezze: la vita è un’altra, esattamente l’opposta di quella interpretata finora. Il “nuovo” Pietro ricomincia dal lavoro – non più di facciata – e un’amica speciale, Serena. Non c’è più Bea o Carolina, neanche il miglior amico di sempre, Raniero, ma la serenità di una passeggiata mano per la mano o in bicicletta, una vacanza fuori porta e tutto ciò che gli serve per costruire qualcosa di buono.

Se Pietro gode dell’aria pura lontando dagli sballi, Serena non si abituerà mai al lusso di cui il suo ragazzo è circondato: lei, ne è sicura, non è la donna giusta per lui, magari per un’avventura… ma non è ciò che cerca! Basterà un “piccolo” divario sociale a distruggere un grande amore?

Cari lettori, appena ho visto questa cover me ne sono innamorata e non ho pensato un istante a lasciarmi sfuggire la lettura, necessaria a chi ha voglia di evadere, e a chi in ospedale vorrebbe vivere solo situazioni come queste e non le brutture alle quali siamo stati sottoposti nell’ultimo periodo. Una storia di speranza, una fiaba moderna, che per quanto non vogliamo pensare a Cenerentola, alla fine il principe c’è e ha tanto più di un cavallo bianco. Mi sono molto piaciuti i personaggi, soprattutto Serena che ho visualizzato più volte con le mani in pasta alle prese con la sua seconda passione: cucinare dolci. Ho apprezzato anche i personaggi secondari, Lucrezia per esempio, la sorella del protagonista, che sul finale l’avrei sbaciucchiata a più non posso! Pietro, sì, rientra nel cliché “bellissimo e dannato che si redime”. Ma si può non amarlo quando si mette contro tutto e tutti per la ragazza dei biscotti?

Il romanzo è ambientato a Milano con due parentesi fuori porta, in particolare Londra che amo profondamente. Questa tappa segna il vero punto di partenza e dove “ritornare” quando i dubbi si fanno pressanti. Per quanto riguarda l’ospedale – come è scritto nella scheda tecnica, il sottogenere è il medical romance –, le vicende in corsia non sono del tipo di E. R., ma narrate sotto il punto di vista prettamente umano.

Consiglio “Il principe e l’angelo” a chi ama il romance; contiene del piccantino ma il tutto è dosato con sapienza. La scrittura semplice e diretta di Emily Pigozzi si modella alla perfezione al romanzo, nei tratti drammatici e in quelli più romantici; ci ricorda che l’amore è “fiducia” e che non bisogna perderla mai.

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