Doppia recensione: “NEL SEGNO DEL DESTINO” di Valentina Fontan- Literary romance

Il Duo Oscar compie un tuffo indietro nel tempo, nel XVI secolo, grazie al nuovo romanzo storico di Valentina Fontan. Un perfetto e approfondito ritratto della figura di Martin Luther, l’uomo che ha avuto il coraggio di sfidare il potere papale. Attorno alla sua lotta la delicata e sofferta storia d’amore tra il giovane soldato romano Lorenzo e la sfortunata tedesca Greta.

  • Titolo: Nel segno del destino
  • Autore: Valentina Fontan
  • Editore: Pubme
  • Collana: Literary romance
  • Genere; storico, romance
  • Data di uscita:
  • Pagine:
  • E-book:
  • Cartaceo:

TRAMA

Era un semplice monaco Martin Luther, quando decise di cimentarsi con le Sacre Scritture, approfondendole come nessuno aveva ancora fatto. In quei testi scorse verità semplici ma scomode per la Chiesa; capì che tutti avrebbero potuto accedere alla salvezza eterna grazie alle opere in Terra e per sola Fede, anziché attraverso il pagamento delle Indulgenze che arricchivano le tasche di Roma. È proprio in quegli anni del 1500 che si svolge la storia di Lorenzo, abile soldato romano trapiantato in Germania, e di Greta, devota e pia fanciulla schiava di una famiglia gretta e arrivista. Le strade dei due giovani, che il destino beffardo sembra voler dividere a ogni costo, si intrecciano e si legano saldamente alla figura di Martin Luther, il riformista e soprattutto l’uomo, con i suoi demoni, i dubbi e le paure.

Dopo il successo de “Il prezzo della felicità”Valentina Fontan ci consegna un’opera densa di ricerca nella quale personaggi resi famosi dalla Storia si fondono perfettamente con quelli creati dalla penna dell’autrice.

Lorenzo Balzani, figlio cadetto di una nobile famiglia romana, è un soldato della guardia del teologo De Vio − eletto cardinale da papa Leone X − e viene mandato in missione a Wittenberg, in Germania, per assicurare l’incolumità di quest’ultimo che è stato incaricato dal Papa di discutere con il principe Elettore Friederich di alcune reliquie in suo possesso. Qui, Lorenzo incontra Martin Luther, un monaco che aveva conosciuto in passato quando questi era in pellegrinaggio a Roma e con il quale il destino sembra averlo legato. Ma in questa cittadina, popolata da “barbari”, Lorenzo conosce anche un’altra persona: una fanciulla pia e dolce per la quale perde completamente il cuore.

Greta è destinata a sposare il fidanzato della defunta sorella per il bene della famiglia, ma quando i suoi occhi incrociano quelli azzurri del soldato romano capisce di non poter accettare quel matrimonio.

Appena vide Lorenzo varcare la soglia, rimase a rimirarlo per un momento, in silenzio. Vide il suo sguardo posarsi su di lei e un sorriso nascergli spontaneo. Sorrise di rimando chiedendosi perché doveva sentirsi in colpa nei confronti di Dio. Perché Dio avrebbe dovuto punirla per una cosa così bella?

La sorte, però, gioca sporco e i due vedono svanire il loro sogno d’amore. Lorenzo è accusato di aver attentato alla vita del fidanzato di Greta e lei è costretta a convolare a nozze prima del previsto… ed è in questo momento che la speranza abbandona i cuori dei due innamorati.

Tornare a Roma significava non vedere mai più Greta. Probabilmente ormai era già sposata con quel maledetto vecchio, ma Lorenzo non poteva far ritorno a Roma senza averne la certezza. […] Infine, prese una decisione che gli avrebbe cambiato per sempre la vita.

Quale sarà la decisione del protagonista?

Il lettore lo scopre attraverso le vicende che coinvolgono il nostro soldato che, destino o volontà divina, è inevitabilmente legato a Martin Luther. La storia d’amore diventa, quindi, l’espediente per una lotta più profonda che coinvolge anche l’aspetto religioso. Lorenzo, infatti, entra in crisi con se stesso e con la fede che ha sempre professato, divenendo più consapevole delle contraddizioni della Chiesa e imparando a stimare quell’uomo per il quale ha provato solo odio – almeno all’inizio! −, un odio lo rende folle dal momento che il suo sogno d’amore con Greta svanisce.

Non aggiungo altro in merito alla trama, nonostante ci sia molto altro da raccontare, ma la bellezza di questo romanzo merita di essere scoperta pagina dopo pagina. L’autrice ha saputo ricostruire le vicende storiche in modo impeccabile e ha dato “vita” a dei personaggi storicamente reali in un modo che il lettore ha la sensazione di sentirli affini.

Ho amato la sottile ironia di Martin Luther e la complicità creatasi tra lui e Lorenzo, come se questa coppia d’amici fosse davvero esistita. Non è facile che un romanzo, incentrato così tanto sulle vicende storiche, risulti scorrevole, invece l’autrice è riuscita nel suo scopo e, grazie alla storia d’amore tra Lorenzo e Greta – seppur marginale −, ha conferito quel “respiro” che rende piacevole la lettura.

Riprende vita Martin Luther, grazie alla sapiente penna di Valentina Fontan, autrice che riesce ad approfondire fatti e personaggi storici senza risultare pesante o banale. Le sue storie ruotano sempre attorno a persone esistite, ed essi si raggruppano intorno a personaggi inventati e, in questo caso, ne condiziona il destino. Il destino è il vero protagonista del romanzo, colui che determina ogni azione e ogni incontro. A causa di un temporale, di un voto, uno studioso di legge diventa un monaco. Quel teologo è Martin Luther – Lutero – che da semplice ragazzo passerà alla storia per colui che ha dato vita alla riforma protestante.

Sapevo ben poco della sua vita e Valentina è stata molto brava a caratterizzarlo nei particolari, non solo per i passaggi principali delle sue vicende. Una persona intelligente che ha avuto il coraggio di esprimere le sue opinioni anche quando è contrastato da nemici potenti, che ha carpito un nuovo modo di professare un altro genere di cristianità. Da atea non spetta a me dire se a torto o a ragione, però ho pensato che le sue idee abbiano un giusto fondamento.

In mezzo al polverone scatenato da Luther contro i principi della Chiesa guidata dal Pontefice, il destino del giovane Lorenzo comincia a delinearsi, poiché viene inviato per la prima volta in Germania al cospetto del principe Elettore, con l’ordine di tornare a Roma insieme a delle sacre reliquie. Qui Lorenzo ritrova il monaco, che conobbe a Roma, e viene sorpreso dalle sue parole, mentre si innamora a prima vista della giovane Greta, il cui fato è già stato scritto da un infelice fidanzamento combinato, presto sposa di un vecchio sgradevole. Le loro strade si dividono pur essendo innamorati, perciò il lettore già si domanda quale sarà il loro avvenire incerto, dubbio che anima di certo la lettura.

Nel corso degli anni la vita del romano sarà ancor più legata alle sorti di Luther, religioso che disprezza e stima allo stesso tempo, al contempo si seguono le vicissitudine della dolce Greta, vittima di una famiglia orribile. Non si può non parteggiare per la sua felicità. Come asserisce Simona la ragazza ha un ruolo più marginale, ma comunque d’importanza al coinvolgimento del romanzo. Lorenzo è un ragazzo pieno di dubbi, caratterialmente molto umano, uno che però si lascia trascinare dagli eventi.

Ho paragonato i libri di Valentina a uno scrittore che apprezzo tanto, ovvero Ken Follett, perché le loro storie sono raccontate dal punto di vista di più personaggi, sempre in terza persona, che ne passano davvero di tutti i colori ma ne escono rafforzati, amanti che si perdono e poi, in alcuni casi, ritrovano la felicità, dove si trovano antagonisti che vorresti veder morti alla prima occasione. Questa costruzione nei romanzi storici a me piace molto. Nel segno del destino è un ottimo romanzo storico, con una storia d’amore in sottofondo. Consiglio assolutamente la lettura, lo stile dell’autrice è perfetto e scorrevole.

e lode

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