Recensione: “PER AMORE, SOLO PER AMORE” di Mathilda Blake – ed. Mondadori, collana I Romanzi

Questo romanzo mi è entrato subito nel cuore, davvero come pochi. Mathilda Blake si conferma penna originale e romantica, senza perdere di vista il periodo storico in cui si muovono i suoi personaggi. PER AMORE, SOLO PER AMORE, ed. Mondadori, esce oggi ed è disponibile su Amazon in digitale e in tutte le edicole in cartaceo.

  • Titolo: PER AMORE, SOLO PER AMORE
  • Autore: Mathilda Blake
  • Editore: Mondadori, collana I Romanzi
  • Genere: historical romance
  • Data di pubblicazione: 2 aprile 2022

Trama

Nata e cresciuta in un bordello londinese, Lilybelle Scott deve ora lasciarsi il passato alle spalle per salvarsi la vita. Si imbarca così per la Nuova Zelanda sostituendosi a un’amica analfabeta, al posto della quale ha intrattenuto un fitto rapporto epistolare con un allevatore neozelandese che le ha chiesto di sposarlo. Fingendosi l’altra, al suo arrivo ad Auckland scopre che il promesso sposo è molto più affascinante di quanto non credesse e che anche lui le ha tenuto nascoste verità altrettanto importanti! Ma l’attrazione fra loro sembra essere più forte di tutto, almeno fino a quando il passato di Lily non riesce a raggiungerla persino in capo al mondo…

Note:

PER AMORE, SOLO PER AMORE è l’ultimo, avvincente romanzo di Mathilda Blake, una delle più apprezzate nuove voci del romance italiano.

Tra le altre opere dell’autrice già pubblicate da Mondadori nella collana I Romanzi Passione, ricordiamo L’IRRESISTIBILE, L’INDIMENTICABILE, SULLE ORME DELLA PASSIONE, INTRIGO E SEDUZIONE, GIOCO D’AMORE, COME UNA SINFONIA e CUORE DI GHEPARDO.

Ambientazione: Inghilterra + Nuova Zelanda, 1884

La vita di Lily è stato un continuo scendere a compromessi, tenere fede ai patti. E anche ora, al capezzale di Liliana, deve fare una promessa che non sa se riuscirà a mantenere: sostituirsi a lei in quella che potrebbe rivelarsi una nuova opportunità di vita. Il pensiero che la tranquillizza è che ogni posto, anche in capo al mondo e sola, sarebbe migliore lontana da Frank. Eppure la decisione di imbarcarsi non è del tutto libera, ma dettata dalla necessità; è vero non vorrebbe deludere Liliana, ma neanche abbandonarla per chiedersi se avrebbe avuto più sue notizie, d’altronde la Nuova Zelanda non è proprio dietro l’angolo.

Il viaggio si prospetta lungo ed estenuante, è costretta a nascondersi quando, come la manna dal cielo, o meglio definirla un angelo, June Henderson riempie, con la sua compagnia, la lunga navigazione.

Auckland, Nuova Zelanda, ottobre 1894

“— Oh, eccovi, mia cara! Finalmente! […]

Duncan si ritrovò a perdersi nelle iridi zaffiro di Lily che si illuminavano a poco a poco, e capì di essere di fronte a un’attrice nata.”

Lo sono entrambi, degli attori, perché stanno recitando una parte che non appartiene loro. Se Lily si è sostituita a Liliana, all’insaputa del futuro sposo, anche Duncan le ha nascosto un piccolo dettaglio oltre al fatto che la proposta non è solo dettata dall’empatia nata attraverso delle parole vergate su carta… Tuttavia, a scrivere quelle lettere è stata davvero Lily, quindi se un piccolo interesse da parte di entrambi c’è, le basi per far nascere un rapporto non sono del tutto traballanti. Eppure sembrano odiarsi, e a suon di insulti qualche altro tipo di sensazione emerge.

“E per quanto riguardava la signorina Scott, be’, era… Duncan non fece in tempo a concludere il ragionamento perché […] era una visione d’incanto fatta e finita. Era talmente sofisticata, talmente circonfusa di eleganza innata, che lui stentò a credere alla storia della ragazza cresciuta in uno squallido bordello londinese. Del resto non sembrava nemmeno un’imbrogliona, con il bel viso angelico e gli occhi vellutati da cherubino.”

I giorni trascorrono, i futuri sposi raggiungono il luogo in cui vivranno e grazie alla vicinanza di un’altra persona, trovano una tregua. Tuttavia, i malintesi e i pregiudizi bloccano entrambi e il matrimonio non sembra partire con il piede giusto, nonostante la passione si sia insinuata tra i due.

Sarà Mira ad avvicinarli, e sono sicura che l’espediente usato dall’autrice sia proprio dettato dal suo amore per la natura, soprattutto per gli animali. Io e lei, sotto tanti punti di vista, siamo anime affini, ne sono sicura… e anche stavolta, più delle altre, sono entrata in empatia con ogni personaggio, anche con i cavalli. Sapete, adoro la penna di Mathilda Blake da quando mi ha fatto conoscere Démon Lacroix in L’irresistibile e L’indimenticabile, romanzi molto diversi da quest’ultimo; sempre su base “storica”, l’autrice dimostra ancora di sapersi muovere con sapienza e tatto, a suon di ricerche, su ambientazioni differenti e assolutamente originali. Be’, “Per amore, solo per amore” ha saputo conquistarmi con la stessa forza di Lacroix che ha dovuto vedersela con la presa della Bastiglia. Questo romanzo è potente dal punto di vista interiore, la caratterizzazione dei personaggi è incisiva per entrambi. Innegabile che la rivelazione sia proprio Lily, cresciuta in un luogo di perdizione ma con dei sani principi, grazie, forse, all’uomo più depravato e viscido, Frank manolesta; l’individuo che l’ha più disprezzata è lo stesso che ha saputo proteggerla in tutto il periodo di crescita, facendole da padre. Lily è la persona più bella e positiva dei romanzi della Blake, perché tutto ciò che ha fatto è stato per necessità e sempre per proteggere gli altri prima di se stessa, fino alla fine. Una vera eroina, dai modi raffinati e da scaricatore di porto, all’occorrenza. Amorevole, è calamita umana per ogni persona che negli anni le è stata accanto.

Chi è, invece, Duncan? Un vedovo, follemente innamorato della prima moglie, che necessita di un “buon” matrimonio. Non posso aggiungere altro perché a questo mistero è collegato tanto altro… anche il lieto fine. Pur avendo amato follemente il personaggio femminile, McAllister non è da meno. Mostra la mancanza di “delicatezza” perché privo di una figura femminile; ha il cuore indurito e ha sopperito alla solitudine con l’intenso lavoro. Care lettrici, quando Duncan prenderà consapevolezza dei propri sentimenti, vi assicuro, non ce ne sarà più per nessun protagonista libroso, e inizierà a tormentare anche i vostri sogni. Ho capito che devo fermarmi, sto rischiando di dire troppo; vorrei aggiungere, però, due bellissime figure femminili: la signora Petrova e Kay, che nonostante il divario generazionale tra le due, sanno distinguersi per saggezza e l’influsso positivo nei confronti della protagonista.

Ora, lasciatemi ringraziare Mathilda Blake per tutto ciò che è, e che mette su carta; in ogni romanzo c’è un pezzo di lei e tutto il suo cuore.

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