
La nostra Stefy Sciama partecipa, per A libro aperto, al Review Tour di SFIDA ALL’ULTIMO BACIO di Anna Premoli, ed. Newton Compton Editori.

- Titolo: SFIDA ALL’ULTIMO BACIO
- Autrice: Anna Premoli
- Editore: Newton Compton Editori
- Data di pubblicazione: 2 maggio 2022
- Pagine: 320
Trama
★ Numero 1 nelle classifiche italiane ★
♥ Un’autrice da 1 milione di copie ♥
Alicia Garcia e Anderson Douglas provengono da due mondi assolutamente diversi, eppure il loro primo incontro – durante una serata di gala – è destinato a rimanere memorabile. Anderson, rampollo di una potente famiglia della Georgia, è tornato ad Atlanta per presiedere una raccolta fondi al posto del nonno, senatore da decenni, ma al momento fuori gioco per un problema di salute. Alicia invece si è “infiltrata” alla festa per carpire qualche segreto sulla fazione politica avversa. Sulla carta Anderson e Alicia non hanno nulla in comune, anzi, sono dichiaratamente nemici. Eppure le loro strade sembrano destinate a incrociarsi in molte altre occasioni. E se alla fine scoprissero che le loro idee non sono così distanti, almeno non su tutto?
Diversi in tutto, quasi “nemici”. Pronti a darsi battaglia, se necessario. Eppure qualcosa di profondo li unisce.
Vincitrice del Premio Bancarella

Ringrazio innanzi tutto la Newton Compton per avermi permesso di leggere questo romanzo in anteprima e il blog “Le tre gatte tra i libri” per la perfetta organizzazione dell’evento.
Anna Premoli è una delle Regine incontrastate della commedia romantica italiana, ti aspetti che ogni suo scritto ti dia leggerezza, profondità, intelligenza, ironia: così è stato, non si è smentita nemmeno in quest’ultima prova.
Siamo nel 2020, ad Atlanta, Georgia, in piena pandemia e a ridosso delle elezioni presidenziali di novembre. L’autrice sceglie di non ignorare il Covid ma siamo pur sempre in un romance, dunque concordo con la sua decisione di non calcare troppo la mano sulle conseguenze.
Anderson è il nipote del senatore repubblicano Douglas, uomo conservatore fin nel midollo e dotato di solidi principi morali cui attenersi. Ad Atlanta, cuore pulsante della destra repubblicana, il vecchio senatore è una vera istituzione, tutti lo conoscono e lo amano. Anderson è stato cresciuto da lui e dalla moglie, è riconoscente e vuole un gran bene ai nonni, ma non ha ereditato la stessa fede politica. Si definisce un moderato, in grado di capire e carpire il meglio da entrambe le fazioni. Tiene molto alla sua indipendenza, infatti, non appena terminati gli studi, ha spiccato il volo per realizzarsi con i propri mezzi. Adesso vive a San Francisco, California, ed è ricco grazie al suo lavoro e non ai soldi di famiglia. Il romanzo si apre con lui che arriva ad Atlanta per assistere il nonno che ha avuto un malore e che quindi non potrà più concorrere alle imminenti elezioni. È proprio a una raccolta fondi a cui deve presiedere in sostituzione del nonno che Andy fa la conoscenza di Alicia Garcia, giovane e brillante procuratore distrettuale e, soprattutto, candidata democratica alla carica di senatore: la diretta avversaria del nonno. Alicia non solo ha l’ardire di essere donna, ma ha un’estrazione sociale opposta a quella dei ricchissimi Douglas, è single e fa parte di una minoranza etnica (latino ispanica) mal vista dalla società tradizionalista e conservatrice del profondo sud. Anderson è subito affascinato da questa donna decisa, senza peli sulla lingua, molto seducente e per nulla in difficoltà nel sostenere le sue idee progressiste. Alicia, invece, tenta di resistergli con ogni mezzo: lei crede che Anderson sia della stessa pasta del nonno e non ammette, non riesce a contemplare di potersi sentire attratta da tutto quello che ha sempre disprezzato.
“Questa vicinanza fisica mi sta rendendo nervosa, perché una parte di me è del tutto consapevole di stare subendo in pieno il fascino di questa persona. Ho sempre pensato che alla mia età le persone che avrei considerato davvero interessanti dovessero avere inevitabilmente certi requisiti di estrazione sociale e di fede politica a me vicini. Credo di essermi illusa non poco; forse alla fine uno è davvero attratto da quello che non riesce pienamente a comprendere, dal diverso. O forse il mio è solo un caso sfortunato”.
Qui siamo all’inizio delle vicende narrate e si profila una sfida elettorale che va di pari passo con la sfida sentimentale, all’ultimo bacio, appunto. Non aggiungerò altro per non guastarvi il piacere della lettura.
I due protagonisti sono ben caratterizzati nelle loro differenze e anche nei tratti comuni (sì, perché sono molto più simili di quanto si possa pensare). Il loro rapporto è fatto di battutine, punzecchiamenti, incomprensioni, equivoci e anche rispetto perché, seppur giungendo da strade diverse, entrambi credono negli stessi valori. Ho molto gradito anche alcuni personaggi di contorno, su tutti il vecchio senatore, l’amico d’infanzia gay e di colore di Anderson, Julian, e la madre di Alicia, dispensatrice di gag divertenti nel suo incrollabile tentativo di trovare marito alla figlia.
Come detto sopra, siamo davanti a un romance, dunque ogni aspetto conduce e ruota attorno alla storia d’amore. Pur essendo la love story centrale, “Sfida all’ultimo bacio” non è una commedia romantica zuccherosa, di quelle da picchi glicemici e occhi a cuoricino. Eppure non mi è mancato nulla, sono potuta entrare nei pensieri di entrambi i protagonisti, scandagliare i loro sentimenti e veder crescere la loro intesa (e le loro arrabbiature) pagina dopo pagina, attraverso dialoghi frizzanti e un’attenta visione introspettiva.
Ho apprezzato come l’autrice abbia inserito nel romanzo un argomento apparentemente ostico e poco romance come la politica, facendolo risultare interessante e scorrevole. C’è una critica non troppo velata al vecchio establishment americano e a tutte le pecche, i vizi e gli scandali che lo rendono tutt’altro che infallibile, un sistema che è sempre più interessato all’apparire e al comunicare che non all’agire. Alicia a un certo punto dice una cosa molto vera, che mi ha dato da riflettere:
“… Dimostrare a questi stramaledetti dinosauri che il mondo sta cambiando e piantare un seme nella testa della gente. Dubito che possa germogliare nel giro di pochi mesi, ma un giorno lo farà, ne sono certissima, e un giorno, guardandomi indietro, spero di sentirmi fiera di aver fatto il mio dovere, dando battaglia in un momento in cui non potevo nemmeno vincere. La vittoria, di questo tempi, cara mamma, è questione di punti di vista. Io la voglio intendere come un percorso a tappe, una sorta di staffetta. A me è toccata la prima frazione”.
È un discorso bellissimo, spendibile non solo in politica ma ogni volta che ci viene da pensare: “Cosa posso mai fare se sono solo una goccia nell’oceano?”.
Consiglio questo romanzo a chiunque abbia voglia di una lettura scorrevole, molto curata, con un mood ironico e leggero, in cui si affrontano temi importanti senza perdere il sorriso.
