Review Party: “REVEAL” di Giusy Viro

Dopo Simona La Corte che ha letto Rebirth di Chiara Cipolla, eccoci con la seconda recensione di A libro aperto: REVEAL di Giusy Viro.

  • TITOLO: Reveal
  • SERIE: Johns Hopkins Medical Series vol 2
  • AUTORE: Giusy Viro
  • CASA EDITRICE: Self PUBLISHING
  • PREZZO: ebook 2,99€  Cartaceo 9.99€ Kindle unlimited
  • PAGINE: 200
  • GENERE: medical romance Autoconclusivo
  • N.B. TUTTI I ROMANZI SONO AUTOCONCLUSIVI. SI POSSONO LEGGERE SINGOLARMENTE.

SINOSSI

Bradley Steel lascia Baltimora dopo la laurea in medicina per intraprendere la difficile strada della specializzazione in Europa, diventando uno dei chirurghi di punta del reparto di Oculistica dell’Hospital Edouard Herriot di Lione, una delle strutture d’eccellenza di tutta la Francia.

Brad ha chiuso con Baltimora, con un doloroso passato che ha segnato la sua gioventù e la propria famiglia in maniera indelebile,ma se una proposta di lavoro dal Johns Hopkins Hospital rimettesse tutto in discussione?

Bradley sarà in grado di affrontare il passato una volta per tutte?

Cosa accadrà quando Abigail ricomparirà sulla strada?

Sarà chiamato a compiere una scelta. Prevarrà il medico o l’uomo? L’amore o l’etica professionale?

Brad sa solo una cosa, ha un debito nei confronti di Abigail e quel debito deve essere saldato.

Bradley Steel e Abigail si conoscono e si amano fin da ragazzini ma un terribile incidente spezza vite e amicizie, mettendo una croce sul passato per ripartire da zero. Lui lascia Baltimora per Lione dove riesce ad avverare il proprio sogno: diventare un affermato oculista. Lei fa parte del corpo insegnanti della Hellen Brighton, una struttura che si occupa di ragazzi con disabilità visive e li aiuta con programmi di integrazione e supporto. Da qualche anno vive nel buio, quasi totale. Il suo mondo è fatto di ombre e in Bradley non riconosce neanche la voce; eppure, l’istinto le dice che è quello giusto, colui che forse riuscirà a farle dimenticare il vero amore: Dominic.

Steel è consapevole che Lione non gli regalerà la fama, che tutto il suo sapere è sprecato per una piccola realtà; ma sta bene, i ricordi rimangono immutati ma non puntellano più il cuore come tanti spilli. La terapia è stata necessaria ed efficace, come l’aiuto del caro amico Noah. Ma un giorno si presenta, nella clinica dove lavora, il direttore sanitario del J.H. Medical con una proposta davvero allettante.

«So bene chi lei sia, dottor Steel. […] medico chirurgo oftalmologo. Ha studiato presso la Johns Hopikins Medical School con eccellenti risultati, una specializzazione in Oftalmolgia. Ritenuto un’eccellenza grazie ai risultati conseguiti presso alcune strutture ospedaliere tra cui l’Edouard Heriot di Lione dove fa parte dell’equipe del professor Jacques Valentine, ritenuto un luminare nell’ambito della ricerca e delle nuove tecniche di cura e terapia dei tessuti oculari…»

Chi avrebbe rifiutato una tale possibilità? Ed è proprio il primo giorno di lavoro che incontra lo sguardo “appannato” di Abigail. Se Bradley da un punto di vista è sollevato perché così potrà raggiungere il suo scopo, d’altro canto si sente il colpa per i passi che dovrà compiere. Mentirà, a fin di bene, a colei che tornerà a essere la sua amata. Come la prenderà Abigail, dopo essere stata sedotta e abbindolata dal più abile tra i bugiardi?

Finalmente un vero Medical romance, questo mi sento di dire. L’ambientazione è il fiore all’occhiello di Reveal; mi è davvero sembrato di essere spettatrice di ogni visita e talvolta ferrista all’interno della sala operatoria. Giusy Viro è stata molto scrupolosa nei dettagli, anche nel trattare patologie dell’occhio molto particolari. Come diceva Checov “Se in un romanzo compare una pistola, bisogna che spari” e qui l’oculista mostra di saperlo fare. Come ho già detto, talmente accurate le visite che ci si chiede Ma da chi sono stata visitata finora?

La Viro ha costruito dei bei personaggi, ben distinguibili attraverso i POV, ognuno con il proprio linguaggio: delicata Abigail, molto professionale Bradley ma vero macho – supportato anche, in certi frangenti, da un gergo più colorito!

Il romanzo è molto piacevole da leggere, il linguaggio è molto semplice grazie anche all’uso di cliché (frasi fatte) e periodi brevi che non permettono di perdersi in discorsi inutili. A un certo punto il risvolto è prevedibile ma la Viro riesce a incatenare il lettore fino alla fine con un bel colpo di scena. Tuttavia, devo segnalare la presenza di qualche refuso e ripetizioni che all’occhio di una rompina come me danno fastidio. Ma se i dettagli fanno la perfezione, a una bella storia si perdonano anche i piccoli difetti; perciò ne consiglio la lettura!

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