
A libro aperto è lieto di accompagnare il principe Gianfilippo nella sua seccante missione di salvataggio di potenziali future mogli, tutte fin troppo indipendenti per una fiaba. Eccovi un romanzo esilarante e che mai avrei voluto terminare.

- Titolo: L’arte di salvare principesse
- Autore: Naghree
- Editore: indipendente
- Genere: ironico, fiabesco
- Data di uscita: aprile 2022
- Pagine: 322
- Ebook: 3,99
- Kindle unlimited
- Cartaceo: 12,99
TRAMA
Dura, la vita del principe. Tra una festa da ballo e una lezione di geopolitica militare applicata, Gianfilippo Romualdo Dionigi Cosmo De’ Principoni non ha un attimo libero.
E ora ci si mette pure zia Augusta, con la sua fissa per il matrimonio.
Ma che si sposasse lei, no? Eh, no. Meglio lasciar fare tutto al povero Gianfilippo.
Tanto che ci vuole, è un lavoro da due minuti. La trova, la salva, le chiede la mano. Lei si innamora e vivranno per sempre felici e contenti. Come nella migliore tradizione.
La tradizione di principesse imprigionate, stregate, vendute a bestie o rapite da mostri.
Principesse da salvare, in attesa di un principe che, a detta loro, non ha nulla di meglio da fare per tutto il giorno.
Beh, la tradizione fa schifo.
Ma è sempre meglio che sposare Cenerentola.

Abbiamo seguito le avventure e sventure di una carrellata di principesse, rapite, eroine, domestiche trasformate in dame, nobilissime addormentate o sotto incantesimi di mele e arcolai, in attesa del cavaliere senza macchia e senza paura. Ma se stavolta fosse il principe a metterci la faccia per primo? Gianfilippo non ha alcuna voglia di sposarsi, giammai maritarsi con la fastidiosa Cenerentola, celebre in quanto inceneritrice di patrimoni e assai pedante con quella storia delle scarpette di cristallo, tanto facili a rompersi e a richiedere i danni.
Il futuro di questo ragazzo dai gusti modesti è già segnato: dovrà prendere il posto di suo padre – uomo autoritario a cui non bisogna mai interrompere la colazione – e sfornare eredi per la sicurezza del regno. Eppure, sembra che per lui la ragazza giusta non sia stata ancora disegnata. Lui che preferirebbe imparare a ricamare che combattere e sudare, con due sorelle sceme e una intelligente, è costretto a soccombere a una promessa rubata dalla zia Augusta, ovvero andare alla ricerca di una principessa da salvare e naturalmente sposarla. E così il principe è costretto a preparare le valigie – fin troppo capienti – e partire in compagnia di uno schema della zia – una lista di possibili dame in pericolo – e della sorella Amaranta, la più scaltra e sveglia della stirpe De Principoni. Inizia così il viaggio in direzione di reami lontani, alcuni troppo o sotto incantesimi, dove incontreranno audaci, talentuose e coraggiose signorine che non hanno nessuna intenzione di divenire fanciulle da salvare, tantomeno maritarsi. Di sicuro, Gianfilippo non sembra prendersela più di tanto, anche se l’orgoglio incassa più di un tiro mancino.
In questo arduo percorso non ci si annoia mai tra torri, pirati, castelli e bestie, città incantate, locande e balli imprevisti, il principe scoprirà anche la vera natura della magia e l’importanza di molti valori. Ognuno deve seguire la propria strada e non pentirsi mai delle decisioni prese grazie al cuore e alla ragione. La storia è completamente narrata in chiave ironica e io non potevo non apprezzarla, ci sono tutti i presupposti per un romanzo originale, umoristico e divertente, oltre a essere scritto con uno stile perfetto. Anzi, c’è da piegarsi dalle risate perché il protagonista è perseguitato da queste figure femminili ingombranti, libere, che non mancano mai di stupire lui e il lettore. In tutto ciò Gianfilippo mi ha suscitato una forte simpatia e solidarietà, ma d’altra parte l’ammirazione va in gran quantità alla sorella Amaranta, ragazza dalla spiccata inventiva e ottima spalla di un fratello per cui prova affetto. Troviamo riferimenti alle fiabe più celebri da La bella alla bestia, Biancaneve, Rapunzel e La bella addormentata, combinate alla fantasia e ironia dell’autrice, ne è venuta fuori una fiaba frizzantina, in cui la figura femminile di certo spicca e mette in evidenza tutte le sue potenzialità e sfaccettature. Lo consiglio a chi comprende sempre l’ umorismo e non lo scambia mai in superficialità.

