
A libro aperto si inoltra in una tranquilla cittadina colma di misteri mai chiariti e soprattutto di curiosi. Una villa abbandonata, una residenza per anziani che apparentemente non nasconde nulla di torbido, accendono l’interesse del nuovo protagonista degli autori Francesco Cheynet e Lucio Schina, l’ex detective Guerino.

- Titolo: Il passato non ha alibi, la prima indagine di Guerino Manforte.
- Autori: Francesco Cheynet e Lucio Schina
- Genere: giallo
- Pagine: 231
- Data di uscita: 11 aprile 2022
- Progetto grafico: Coverlucifer02
- Ebook: 2,99
- Kindle unlimited
- Cartaceo: 10,90
TRAMA
Raggiunta l’agognata pensione, l’ex ufficiale dei carabinieri e detective privato, Guerino Manforte, decide di tornare a Roccabuona insieme al suo amico, un cane di nome Ottone, con la speranza di dedicarsi alla cucina e agli altri suoi hobby. L’accoglienza bonaria che la comunità gli offre e un borgo che non ricordava così bello, incastonato fra le montagne dell’Appennino centrale e ancorato ai ritmi e alle abitudini del passato, sembrano confermargli la bontà della sua scelta.
Sarà però Jerry, sconclusionato proprietario di una libreria, a coinvolgerlo in una strana vicenda suo malgrado: la morte di un certo Ignazio Veronesi, avvenuta cinque anni prima nella casa di riposo Villa Azzurra. Anche se appare insensato dar credito alle sue teorie, alcune strane coincidenze convinceranno Guerino a occuparsi del caso. Con la complicità del direttore del museo locale, un eclettico personaggio di nome Egidio Di Stefano, scoprirà un collegamento inquietante fra Villa Azzurra e la Tenuta dei Savoldelli, una proprietà decadente nascosta tra i boschi, la cui storia è macchiata da una misteriosa sparizione.
Per giungere alla verità, Guerino si troverà costretto a schivare credenze popolari, depistaggi e mezze verità, che lo porteranno a e mezze verità, che lo porteranno a disseppellire antichi segreti dei quali, forse, qualcuno è a conoscenza.
Copia digitale fornita dagli autori

Si arriva a un certo punto della vita in cui si avverte la necessità di cambiare aria e ricominciare la propria esistenza in un altro luogo, anche tornando alle origini. Roccabuona è un borgo circondato dalle montagne, la cui popolazione possiede un’ innata propensione alla buona ospitalità verso i forestieri e un’ ancora più spiccata curiosità, in special modo nei riguardi della cronaca nera. Sono i presupposti che accolgono Guerino nel cuore del paese, dove in effetti è nato e abbandonato insieme alla famiglia quando era un bambino tanto piccolo da non poterlo ricordare. Forse non si aspettava un tale benvenuto nella comunità, gli abitanti sembrano sempre in vena di una sana chiacchierata e uno scambio sui pettegolezzi. Ex carabiniere e in seguito anche ex detective privato, separato dalla moglie, ha deciso che ne ha davvero viste troppe nella sua carriera e si sente pronto a godersi una meritata pensione, trasferendosi nella vecchia abitazione dei suoi genitori.
Aria fresca, gente cordiale, un paesaggio tranquillo e con la natura da sfondo, programma camminate rilassanti in compagnia del fedele cane Ottone, un amico che strappa sempre un sorriso al padrone e gli permette di non sentirsi solo. Guerino, nonostante il riposo, non ha perso l’arguzia e il sesto senso, neppure l’aspetto e la postura da ispettore Colombo, tipico ometto con l’impermeabile e cappello dei classici gialli di una volta, anche se lui afferma di non amare quel genere di outfit.
Malgrado abbia chiuso col lavoro, non manca di interessarsi all’oscuro caso che vede protagonista una villa ormai in disuso, appartenuta a una famiglia di fama dubbia e con un membro scomparso nel nulla. A solleticare l’interesse per la cronaca di Guerino, si aggiunge l’insistenza del libraio Saverio, capo di un club letterario e appassionato di criminologia e thriller, un tipo esageratamente sulle nuvole e testardo, che si è convinto di aver ragione sulla morte di un povero anziano ospite di una casa di riposo. Tutti però sostengono che Ignazio, il pover’uomo deceduto, non è stato vittima di un omicidio ma della vecchiaia, del naturale processo di una vita ormai agli sgoccioli. Tuttavia, in seguito a diverse visite alla residenza, alla complicità di Saverio e del proprietario del museo della zona, e all’incontro di vari pazienti, in Guerino comincia a sorgere un dubbio, specialmente quando si appiglia a un possibile collegamento tra la Villa e la casa per anziani. Che le supposizioni di Saverio non siano dettate solo da una morbosa ricerca complottista?
Non sembra vero, ma parecchi personaggi si rivelano gli attori di un giallo architettato nei dettagli, ognuno lascia la sua impronta nel caso e non sempre facile da carpire subito e tanto meglio. Questi aspetti e risvolti fanno parte del classico giallo, italiano, soft e privo scene splatter, in cui non manca mai la tensione e la voglia di conoscere la verità, poiché prevedere i colpevoli in anticipo è poco fattibile. Profonda la parte che riguarda il destino dell’anziano e della precarietà dell’esistenza. Ho già letto un altro romanzo scritto a quattro mani dagli stessi autori e di nuovo non mi hanno delusa, scoprirete anche voi le loro capacità di tessere storie interessanti e coinvolgenti e di diverse sfumature.
