
La nostra Simona La Corte condivide, con A libro aperto, la lettura di L’EROE DI ATENE di Andrea Frediani, ed. Newton Compton Editori.

- Titolo: L’EROE DI ATENE
- Autore: Andrea Frediani
- Editore: Newton Compton Editori
- Genere: mitologia greca
- Data di pubblicazione: 12 maggio
- Pagine: 412
Trama
Un autore da oltre 1 milione e mezzo di copie
Tradotto in tutto il mondo
«Andrea Frediani è un grande narratore.» Corrado Augias
Convinto di essere il figlio di Poseidone e destinato a grandi imprese, Teseo cresce con l’ambizione di emulare Eracle, il leggendario eroe celebrato da tutti.
Quando apprende la verità, rifiuta di condurre un’esistenza ordinaria, per intraprenderne una piena di insidie ma in grado di condurlo comunque alla gloria. E così si mette in viaggio verso Atene, dove intende reclamare il trono. Ma la città attraversa una profonda crisi: è falcidiata dalle guerre civili, e prostrata da un re troppo debole per opporsi a Minosse, il potente sovrano di Creta, che esige tributi impossibili dall’alto del suo scranno nel magnifico palazzo di Cnosso. Le imprese di Teseo lo porteranno ad affrontare terribili mostri, attraversare luoghi pericolosi, a contatto con i centauri, le amazzoni e lo stesso Eracle, a sventare inganni e tradimenti e amare donne splendide e spietate, che faciliteranno o intralceranno il suo cammino.
In una lontanissima epoca, appena prima della guerra di Troia, le vicende di uno dei più grandi eroi di tutti i tempi sono destinate a diventare leggenda.

Non sapeva, il re di Atene, che la narrazione che si apprestava a fare avrebbe probabilmente rafforzato la sua posizione. Lui era quello, lì dentro, che più di ogni altro aveva motivi per odiarlo, ma era in realtà anche quello che poteva restituirgli l’onore.
È con le parole e il ricordo di Acamante, figlio di Teseo, che Andrea Frediani ci racconta la vita e le vicissitudini di uno dei tanti eroi celebri dell’antica Grecia. Attraverso uno studio molto attento, l’autore ricostruisce uno spaccato del mito che ci è stato tramandato, mostrandoci un giovane e avventato Teseo che, sfidando ogni sorta di pericolo, intraprende un viaggio fino ad Atene per dimostrare di appartenere al novero degli Eroi.
La fama di eroe non si conquistava solo con le imprese, ma anche con l’atteggiamento.
Ed è proprio il carattere del protagonista a spiccare tra le prime pagine di questo romanzo. Lui non si accontenta di essere un (presunto) semidio, non gli basta aver superato prove nelle quali i suoi coetanei hanno perso la vita perché “non protetti dal dio, suo padre”. Teseo vuole guadagnarsi l’immortalità del proprio nome e, come Eracle, è disposto a tutto, persino ad affrontare creature pericolose, come i Centauri o il Minotauro. È in questo particolare episodio che scopriamo anche un lato più umano e comprensivo di Teseo.
Teseo sapeva di avere di fronte il solo avversario che avesse affrontato fino ad allora che non fosse diventato malvagio per scelta.
Tuttavia, egli non ha altra scelta che ucciderlo per dimostrare ancora una volta di essere degno di far parte della stirpe degli Eroi. E lo fa con fierezza, in una sfida leale, benché il Minotauro sia in una situazione sfavorevole dopo le ferite inferte da Teseo.
Come ci racconta il mito, il nostro avventuriero riesce a uscire dal Labirinto grazie al filo che gli era stato dato da Arianna, figlia del re di Creta, la quale, innamoratasi di Teseo, lo ha aiutato a scappare dall’isola con i suoi uomini, chiedendogli in cambio di portarla con sé ad Atene.
Teseo ha bisogno di una regina, di una donna che lo rafforzi la sua posizione, e Arianna è una donna che sembra essere nata per comandare; ma la fanciulla è anche molto vendicativa e subdola, molto simile a Medea, altra donna che incontriamo durante la narrazione e ben nota per i suoi intrighi. Per questo motivo, la scelta cadrà su Fedra, sorellastra di Arianna, che si fa subito amare dal popolo.
È proprio sul fronte “femminile” che voglio soffermarmi un momento. Nella ricostruzione di Frediani, ci sono due donne agli antipodi: la amazzone Antiope, che viene fatta schiava dallo stesso Teseo divenendo la sua amante, e Fedra, la sposa dell’eroe. La prima è una donna carnale, priva di inibizione, oltre che esperta guerriera, mentre la seconda è umile e sottomessa, accondiscendente e pacata, la regina perfetta per un re superbo. Eppure, l’autore ci mostra un uomo diviso tra la passione e il senso del dovere, tra l’amore carnale e un affetto più tenero; ma, cosa che ho apprezzato moltissimo, attraverso gli occhi di Teseo, conosciamo meglio la figura di Fedra: una moglie ferita nei sentimenti, che non si sente all’altezza del marito, che piange per l’amore non corrisposto.
Si chiese se per caso non fosse innamorato di due donne allo stesso tempo. l’una per la sua sensualità, l’altra per la sua dolcezza. Non sapeva se fosse realmente amore, in entrambi i casi: sapeva solo che aveva bisogno di entrambe.
Cosa accadrà, alla fine, all’eroe di Atene?
Chi ha studiato un po’ di mitologia e di cultura greca di sicuro lo saprà, mentre per gli altri sarà una scoperta. In ogni caso, sarà comunque sorprendente per tutti leggere questo romanzo perché, se c’è una cosa che – purtroppo – i testi scolastici e universitari non fanno, è trasmettere le emozioni dei protagonisti della storia. Tutto si riduce a un insieme di date e nozioni, ma grazie ad autori come Frediani, grazie al ritmo incalzante e allo stile scorrevole della sua penna, riusciamo a coglierne gli aspetti più intimi e personali. Non sappiamo se Teseo abbia davvero provato compassione per il Minotauro, se fosse innamorato di Antiope, o che cosa abbia provato negli ultimi istanti di vita… Mito e invenzione si annullano e diventano un’unica verità.
