
A libro aperto ospita un romanzo andato al di là delle aspettative, grazie anche alla splendida scrittura di Antonietta Iannone. Un criminal romance Age gap che tocca le corde giuste per coinvolgere e appassionare.

- Titolo: Come un fiore di Kadupul
- Autore: Antonietta Iannone
- Editore: Self
- Genere: criminal romance
- Pagine: 252
- Data di uscita: maggio 2022
- E-book: 1,99
- Cartaceo: 10,30
TRAMA
Dahlia vive la sua esistenza come una spettatrice da quando era solo una bambina. Trova serenità soltanto nel suo negozio di fiori. Ma il destino decide che neanche quello potrà più essere la sua isola felice, perché proprio lì si imbatterà in Narcìs. Un criminale, il suo carnefice che la costringerà a combattere contro un sentimento forte.
Ma cosa succede se ancora una volta il fato mescola le proprie carte e da vittima lei diventa carnefice costringendola a tornare a vivere davvero?

La piccola Dalhia è stata spettatrice di un brutale delitto, quella della madre, avvenuto solo perché erano in un determinato posto al momento sbagliato. Una rapina finita nel sangue ha strappato una donna a una bambina che terrà per sempre il ricordo di quell’attimo che l’ha privata di una parte di futuro. Ormai grande, tracce di quel giorno proseguono a torturarla, sebbene Dalhia ce la metta tutta per sopravvivere e trascinarsi in una routine piuttosto apatica, non lasciandosi travolgere dai sentimenti. Una bella ragazza dal carattere gentile e riservato, un fiore delicato di nome e d’aspetto che a breve verrà catapultata in circostanze in cui vedrà vacillare la sua leggera stabilità. Ancora una volta, il destino le provoca terrore e un imprevisto risvolto.
Quando un rapinatore entra nel suo negozio di fiori, Dalhia non immagina neppure dove la porterà quel sequestro di persona. Narcis si può definire un “criminale buono”, un uomo fatto che ha perso i suoi cari a causa della criminalità messicana – gente che arriva a sterminare intere famiglie solo per un po’ di droga – ed è cresciuto insieme a uno zio violento e che lo ha indirizzato su una via pericolosa e sbagliata.
Spesso la vita non permette una scelta e si diventa come chi ci cresce, e anche se non è di certo estraneo alla malavita, Narcis non è uno senza cuore. Lui non uccide a sangue freddo, specialmente quella ragazza così fragile in balia dei suoi programmi. Un caso lo ha condotto proprio in quel negozio, al fine di nascondersi dopo una rapina. O forse no, è stato un destino dal strano senso dell’umorismo, poiché i due in realtà condividono un terribile ricordo. Anche se lo ignorano. Solo per scrupolo Dalhia viene costretta a seguire Narcis e permettergli di sfuggire alla polizia americana e rifugiarsi in Messico. Un sequestro che assume tutt’altra logica, si trasforma appunto in un viaggio pronto a tirare fuori sentimenti contrastanti da parte di entrambi e una forte attrazione fisica.
Dalhia è certamente combattuta tra quello che prova il cuore e la ragione: amore e odio insieme si danno battaglia sino a ferirla. Quel che riesce a scorgere nei momenti di lucidità però è la vera natura di Narcis, non solo quella che si è costruito negli anni per sopravvivere in un mondo meschino e privo di pietà, perché lui sa discernere tra ciò che è giusto e sbagliato, deve solo trovare la forza di abbandonare quella vita, sennò Dalhia sarà sempre in pericolo. O cambiare, trasformarsi nella persona che sarebbe diventato, oppure rinunciare all’innocenza della persona che ama e proseguire in un campo minato e distruttivo.
Una storia che accomuna il sentimento alla criminalità, se un pochino ero scettica mi sono sono dovuta ricredere. Conoscevo già lo stile elegante di Antonietta, sperimentato in uno storico, e anche qui l’ho trovato ottimo, ben limato. Ha creato una storia coinvolgente, d’azione e carnale, in cui si mettono allo specchio due realtà e modi di vivere diversi, che però possono trovare un punto d’incontro. Lo ammetto, se lui fosse stato un assassino spietato non lo avrei mai accettato. Ben venga quindi un personaggio sfaccettato come Narcis, uno che si comprende appieno. Il romanzo è un fiore – se ci fate caso i due protagonisti ne portano i nomi – ne senti anche il profumo a perdersi tra le pagine. L’autrice narra con audacia una realtà criminale come i cartelli della droga, la condanna e non la esalta, parteggiando sempre per la giustizia. Lo consiglio, si divora.
