Cara Autrice ti scrivo… MIRTA DRAKE

Bentrovati a “Cara Autrice ti scrivo…”. Forse non sapete che l’ospite di oggi ha inaugurato questa rubrica (link blog), nel 2019. E averla qui è sempre un piacere immenso; non ho mai nascosto il debole che ho per…

Mirta Drake

Bentrovata, Mirta. Tengo moltissimo a questa intervista perché finalmente riusciamo a parlare a tutto tondo di Viridis, il mio gladiatore del cuore, e Zenobia. È giusto dire che “Schiavo del tuo cuore” è il romanzo più “storico” tra quelli già pubblicati con i Romanzi Mondadori?

È un vero onore rispondere ai quesiti di questa intervista e “ritornare” 😀 Sono emozionata! Mi trema la tastiera! Cercherò di essere concisa, perché non lo sono mai. Ma non credo di riuscirci, quindi non fatevi troppe illusioni. Per rispondere alla domanda diciamo che “Schiavo del tuo cuore” è il romance con maggiori riferimenti storici di rilievo. Di solito, nei miei romance, sono nascosti tra le righe e fanno più da sfondo con piccoli dettagli che creano l’atmosfera. In questo, anche i fatti storici sono quasi co-protagonisti e permettono alla storia stessa di evolversi. Le ricerche sono state molteplici e mi hanno condotta nello scenario e nelle vicissitudini stesse dei protagonisti. È stato una sorta di viaggio anche per me, sia per la terminologia corretta sia per attenermi ai pensieri che le persone di quell’epoca potevano avere. Per loro essere schiavi o averne era la normalità e non è stato semplicissimo entrare in quest’ordine di idee.

Domanda cliché: quando e come arriva l’ispirazione per l’“Antica Roma”?

È giunta parecchi anni fa, quando ho visto per la prima volta Spartacus, la serie TV. Mi piaceva il modo in cui era stata “rivisitata” e modernizzata la storia, compresi ambienti e personaggi. E pensavo che sarebbe stato bello scrivere un romanzo in cui il lanista (il proprietario di schiavi e scuola gladiatoria) fosse una donna, stravolgendo i cliché. Oltretutto, trasporre le mie ispirazioni in versione “Extra Passion” mi ha dato modo di esplorare nuovi scenari di sensualità e di sfruttare il rapporto schiavo-padrona. Ma come sempre, l’amore è la colonna portante, insieme all’avventura. In questo caso un amore che si traveste da sesso e passione, per poi trasformarsi in un sentimento per il quale c’erano già tutte le basi, poiché Zenobia e Viridis sono due anime affini, quasi due lati della stessa medaglia.

Puoi farci un identikit – a tutto tondo – dei protagonisti?

Parliamo prima di Viridis, un gladiatore con ambizioni più elevate rispetto a collezionare abbastanza vittorie da guadagnarsi la libertà. Vuole ritrovare la sorella, catturata insieme a lui e portata a Roma in catene, da bambina. È un uomo dall’indole ribelle e dall’animo gentile. Quest’ultimo è stato indurito dalle asprezze della vita, ma lui non si è mai arreso al proprio destino e ha cercato di volgerlo a proprio favore. Volevo un uomo coraggioso, capace di amare con tutto il cuore, che non ha mai smesso di credere in se stesso nonostante le crudeltà subite. Non è poi così semplice. E lo volevo sicuro di se, tanto sicuro da sottomettersi senza per questo sminuirsi. Ma anche con paure e debolezze umane, perché non amo i “supereroi” senza macchia e senza paura. Per lo stesso motivo gli ho dato quel pizzico di humor nero che lo rende ancor più forte: non è semplice conservare l’ironia quando la vita si fa difficile eppure spesso è proprio questa caratteristica – ridere anche se tutto va male – a darci l’energia per superare i momenti complicati.

Zenobia è una donna forte fuori e fragile dentro. Ma mostra soltanto la propria arroganza, nascondendo i lati più fragili che ha imparato a considerare debolezze. Ho amato molto il suo percorso emotivo: dall’infanzia piena di sogni sul diventare lanista, al brusco scontro con la realtà, a un matrimonio imposto in cui lei ha provato a credere e che, invece l’ha umiliata come persona, donna e moglie. Per non parlare del cugino che ne ha deviato ogni capacità di mostrare affetto. Anche il sesso, per lei, è stato un percorso poco lineare e costellato di difficoltà. Questo l’ha spinta a trasformare il desiderio in voglia di sottomettere, proprio per detenere quel controllo che ha sempre visto come un mezzo per giungere a un fine e soprattutto per non permettere a nessuno di lacerare il suo “cuore di seta”. Non è la classica protagonista timida nei confronti degli uomini: sa bene ciò che vuole e non si fa certo problemi a pretenderlo. Tuttavia, sono i sentimenti a metterla in crisi… il suo spauracchio, un po’ come i topi. Le sue piccole crisi, in solitudine, mentre il buio la avvolge, forse oggi sarebbero decritti come stati depressivi o attacchi di panico… È stato molto intrigante anche raccontare la sua amicizia con Melina, i loro scontri, il loro rapporto dolce e tormentato.

Due personaggi ben costruiti in un’ambientazione perfetta. Quanto è stato difficile – oltre le ricerche – far combaciare la fantasia con la realtà storica?

Grazie ^_^ Non è stato semplicissimo, ma ho scelto un momento specifico, quello successivo alla morte di Giulio Cesare, perché è stato ricco di sconvolgimenti politici tali da poter rendere possibile tutto o quasi. E si prestava benissimo ai giochi di potere e anche a quanto il divertimento – fondamentale per tale epoca – avesse fatto sì che i gladiatori più famosi fossero quasi paragonabili ai divi di Hollywood odierni. Ho adorato descrivere gli scontri nell’arena, utilizzandoli anche per delineare la personalità di Viridis, l’intelligenza, la prontezza, la creatività e la capacità di improvvisazione che dimostra anche nei comportamenti quotidiani e… nel sesso.

Zenobia la possiamo definire una “donna emancipata”?

Direi di sì, o forse una donna pronta a emanciparsi fin da quando era bambina. È combattiva, energica e decisa. Il destino le mette i bastoni tra le ruote, ma lei, proprio come Viridis, non demorde. Sa aspettare, sa sfruttare il suo essere donna, invece di rifiutarlo. E, cosa ancor più importante, riesce infine a riconoscere il valore dell’amore, seppure per lei sia sempre stata un’arma a doppio taglio, in ogni rapporto. Mi piace la sua capacità di reinventarsi. (Che ha in comune con me.) La sua forza, in contrapposizione con la fragilità. L’arguzia di cedere il comando – seppure solo in parte – qualora la situazione lo richieda, senza intestardirsi troppo. Pur di imparare, è in grado di restare nell’ombra, ma soltanto per risplendere appena le è possibile. E lo stesso vale per il sesso. Lei guarda e impara, soffre e impara e, alla fine, impara anche ad amare e, soprattutto, a lasciarsi amare.

Prima di “Schiavo del tuo cuore”, ci hai presentato un corsaro, dei vichinghi, la serie “The Winters” – immersa nell’atmosfera gotica di Londra… Puoi darci un’anticipazione sul prossimo romanzo? E… a quale personaggio sei più legata tra tutti loro?

E anche Piuma Nera, il western. ^_^ Adoro mettere le mie passioni, paure e idiosincrasie in quanto scrivo. A volte c’è molto di me nella protagonista, altre nel protagonista maschile, altre ancora nei personaggi secondari… Il prossimo romance avrà un’ambientazione totalmente diversa. Posso soltanto dire che ci sarà una regina, tanti intrighi e una buona dose di ironia. Mi piace spostarmi nelle varie epoche quasi avessi una macchina del tempo e, stavolta, mi ha portata in un periodo che mi frullava in testa da parecchio. Ma preparatevi a un personaggio maschile sarcastico, fighissimo e… quasi insopportabile. A farvi impazzire sarà quel “quasi”.

Sono legata a tutti, perché mi immedesimo facilmente e, come ho detto, c’è una piccola parte di me in tutti loro. Li amo come figli, a volte un po’ scapestrati, ribelli, difficili da domare. Se proprio dovessi sceglierne uno, forse sarebbe Morgan Queen, la protagonista di “Per amore di un corsaro” che mi ha condotta, tra tempeste e mari agitati, nel mondo dei romance. E, tra quelli maschili, Niklas il protagonista di “La seduzione del ghiaccio”, perché ho descritto la sofferenza di una perdita e, in quel momento,  la stavo vivendo anche io. È davvero difficile sceglierne uno (o due) perché anche Zenobia e Viridis mi resteranno sempre nell’anima… E poi non vorrei che gli altri si ingelosissero! Se li immagino lì, copertina contro copertina, a sparlare di me, mi vengono i brividi. Soprattutto se penso a cosa direbbe Devlin!

Un messaggio o un saluto speciale per tutti i tuoi lettori e quelli di A libro aperto.

Innanzitutto grazie per avere letto l’intervista. (Okay, non sono stata concisa, lo ammetto!) E grazie a te, Maika, per essere sempre sul pezzo e “on the rocks”. Ogni mio lettore rappresenta quasi una casa in cui possono vivere temporaneamente i miei personaggi. Sono i lettori a ospitarli, a renderli parte delle loro vite, dei loro sogni. E non c’è cosa più bella che regalare loro un’emozione o qualche ora in un mondo diverso, che li trascini lontano dalle problematiche quotidiane. Quindi, il mio messaggio è grazie di esistere!!! Per i lettori di A libro aperto, be’ spero che parte di loro siano anche miei lettori, per chi non lo fosse… cosa state aspettando?

Grazie di cuore a Mirta Drake! E ora andate a conoscere Viridis e Zenobia 😉

(Recensione e link d’acquisto)

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