
Erika Casali ha letto, per A libro aperto, LE FIGLIE DI SPARTA di Claire Heywood, ed. Newton Compton Editori.

- Titolo: LE FIGLIE DI SPARTA
- Autore: Claire Heywood
- Editore: Newton Compton Editori
- Data di pubblicazione: 1 giugno
- Pagine: 384
Trama
Siamo sicuri di aver sempre saputo la verità sulla guerra di Troia? Elena e Clitemnestra, principesse della nobile Sparta, sono cresciute circondate dal lusso. La loro straordinaria bellezza, che ha in sé qualcosa di divino, le ha rese celebri in tutta la Grecia. Non esiste donna che non le invidi o eroe che non desideri conquistarle. Ma la bellezza è una rosa dalle spine appuntite. E, nel caso delle due principesse, si dimostra presto un fardello. Ancora molto giovani, le sorelle vengono separate e inviate presso gli sposi che sono stati scelti per loro: i potenti re stranieri Agamennone e Menelao, fratelli di nobile discendenza. Se ai loro mariti è concesso il privilegio di determinare il proprio destino, le due regine non devono far altro che dare alla luce eredi e limitarsi ad assistere, miti e silenziose, allo scorrere degli avvenimenti. Non sarà così. Quando la crudeltà e l’ambizione sfrenata degli uomini arriveranno a privare le due sorelle di ciò che hanno di più caro, Elena e Clitemnestra sentiranno il bisogno di sottrarsi alle rigide regole della società in cui vivono: il loro nome verrà per sempre associato agli eventi nefasti della guerra di Troia, per la sola colpa di essersi opposte a una storia già scritta. Nel corso dei millenni le loro scelte riecheggiano come atti di straordinaria ribellione. Elena e Clitemnestra: vittime o colpevoli? È arrivato il momento della verità sul mito…
Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Cosa sappiamo di Elena di Troia? Era bellissima, tanto da scatenare una guerra infinita.
Cosa sappiamo di Clitemnestra? Io, a parte che è stata la moglie di Agamennone, niente. Eppure ha avuto una storia anche lei, così come Elena è stata più di un bel faccino.
Nel romanzo Le figlie di Sparta di Claire Haywood si racconta la vita delle due sorelle separate al matrimonio che continuarono ad amarsi e invidiarsi anche da lontano.
Le donne nell’Antica Grecia erano assoggettate ai mariti, avevano poca autonomia e un potere decisionale quasi pari a zero; le nostre protagoniste non prendono mai in mano il loro destino nel vero senso della parola. Obbedivano prima al padre e poi, dopo il matrimonio, al marito.
Elena abbandona il marito e il regno del padre per seguire Paride che sembra essere riuscito a toccare i sentimenti di cui lei si sente priva; Clitemnestra lotta per Ifigenia con i risultati che tutti conosciamo.
Per il resto le donne seguono gli uomini, abbassano lo sguardo in segno di umiltà, si coprono la testa e il viso con un velo e trascorrono tutto il loro tempo tra quattro mura.
Mi piace molto leggere di mitologia, soprattutto quando si tratta di retelling dal punto di vista femminile, è sempre interessante vedere che cosa scopre un autore quando indaga nelle pieghe della storia, che diverse sfumature vuole dare a una vicenda con cui abbiamo familiarità.
Leggere questo romanzo mi ha incuriosito, così sono andata a cercare informazioni e dettagli storici su Sparta all’epoca di Clitemnestra ed Elena e ho notato diverse incongruenze che mi sono dispiaciute.
Evidentemente l’autrice si è fermata alla storia più generale di Grecia, senza approfondire Sparta che era una città dalle usanze un po’ diverse, additata come originale e clemente per quanto riguarda l’educazione femminile. Questo è un grosso peccato a mio parere, non inficia la narrazione in alcun modo, ma distorce la percezione del mondo femminile e della società civile del tempo.