Recensione: “NEXT TO ME” di Elizabeth Rose

La nostra Stefy Sciama ha letto in anteprima NEXT TO ME di Elizabeth Rose.

  • Titolo: Next to me
  • Autore: Elizabeth Rose
  • Genere: romance contemporaneo
  • Editore: Self publishing
  • Data di uscita: 14 giugno 2022
  • Versione digitale: 0.99
  • Cartaceo: in arrivo
  • Quarta di copertina

Trama

La diciottenne Hope Adamson porta sulle spalle il fardello degli errori di sua madre; e in una piccola cittadina è difficile scrollarsi di dosso i pregiudizi. Deve soltanto superare l’ultimo anno di scuola, poi sarà libera di frequentare un college dall’altra parte del Paese, o almeno questo è il suo piano, fino a quando Ray Sutton, giovane promessa del football, non le sbarra la strada in un modo che lei non si sarebbe mai aspettato. Ma Hope sa che essere felice è un lusso che non può permettersi.

Dopo sette anni, Ray Sutton, ormai affermata stella del football, è costretto a fare ritorno nella città che lo ha visto muovere i primi passi sul campo da gioco. Lì vive ancora Hope, la ragazza che gli ha fatto a brandelli il cuore. Ray la detesta ma non è capace di ignorare l’attrazione che ancora prova per lei; non sa che Hope ha un segreto che si ostina a seppellire. Ma quando il passato devasta di nuovo le loro vite, non ci sarà più posto per il silenzio.

Elizabeth Rose riesce sempre a stupirmi. Quando credo di aver letto il suo romanzo più bello, ecco che mi meraviglia con un nuovo capolavoro.

In questo suo ultimo scritto è uscita dalla sua comfort zone fatta di protagonisti adulti, professionisti stimati, spesso con differenze di età importanti, per prendersi cura di una coppia giovanissima e coetanea, due studenti all’ultimo anno di liceo, Hope Adamson e Ray Sutton. Ma non è la sola novità: in questo piccolo capolavoro l’autrice utilizza per la prima volta la prima persona con POV alternato. Eppure, nonostante questi cambiamenti importanti, il suo stile resta riconoscibile. Le emozioni e i turbamenti dei protagonisti raccontati con precisione quasi scientifica; i dialoghi che sembrano usciti da un copione cinematografico; la scrittura elegante, appassionata e romantica, in cui nessuna parola è lasciata al caso e che non risparmia scene crude e drammatiche condite con un pizzico di thriller: le sue lettrici affezionate (tra cui io) ritroveranno tutto questo e molto di più.  

Ma veniamo alla storia, in breve. Hope ha diciotto anni, nessun amico, una famiglia disastrata e un bagaglio pieno di sogni. Non vede l’ora di andarsene da Gleertown e di poter ricominciare una nuova vita come “Hope” e non come “figlia di”. L’unica persona che le vuole bene è l’anziana Esther, amica della defunta zia Molly. Hope è talmente insignificante che quei pochi che si accorgono di lei la chiamano “Sgorbio” e Ray Sutton non fa eccezione.  Ray è il quarterback più popolare della scuola, beniamino di ogni femmina di Gleertown. Ha una relazione con l’odiosa Tina e un codazzo di fans che gli sbavano dietro. Può capitare che un brutto anatroccolo non impieghi anni per diventare un bellissimo cigno, magari lo è sempre stato, solo che si mortifica facendo di tutto per celare la propria bellezza. Così, in un pomeriggio qualunque, accade che Ray apra gli occhi e che, contro la sua stessa volontà e incredulità, si accorga che Hope, guarda un po’, senza i suoi abiti dismessi, gli spessi occhiali e il bisogno di nascondersi, è tutto fuorché “sgorbio”. Hope non è immune al fascino di Ray, tuttavia esiste un enorme “però” che le impedisce di essere felice. Come premessa credo possa essere sufficiente, lascio a voi scoprire come si dipanerà il resto della storia. E non accennerò nulla volutamente riguardo al “cattivo” di questo romanzo: lascio a voi il piacere di scoprirlo, posso solo anticiparvi che è uno degli antagonisti meglio riusciti di cui abbia mai letto. Sarà un bellissimo viaggio, lo garantisco. Un viaggio che nel corso di un pomeriggio mi ha fatto cambiare più volte umore, fino alle lacrime. E guardate che a me capita raramente di emozionarmi fino al pianto: spesso mi commuovo, soffro, empatizzo, ma difficilmente scendono le lacrime.

Mi piace pensare a “Next to me” come a un testo fuori dagli schemi: young adult, new adult, sport romance, second chance, ma anche romanzo di speranza, di famiglia e di rinascita.  Già, i rapporti e le dinamiche familiari, talvolta difficili, tragici e controversi, altre volte intensi e colmi d’affetto, caratterizzano ogni scritto di Elizabeth Rose e “Next to me” non fa eccezione: Hope e la madre, Ray e la sorella, Ray e il padre, Hope e la zia Molly, Hope ed Esther. In questo romanzo impariamo che anche nel momento più nero della nostra vita, si può e si deve trovare la forza per rialzarsi e agguantare quella serenità che sembra sfuggire di mano. Una serenità che, con l’aiuto delle persone giuste, può diventare felicità: nessuno si salva da solo e in questo la scelta dei nomi dei personaggi principali non è casuale, Ray (raggio) e Hope (speranza). Raggio di Speranza.

Dicevamo che lo stile di Elizabeth Rose non è cambiato. Ecco, gli stessi protagonisti, ne sono una prova lampante. Ray e Hope non sono poi così diversi dai personaggi che abbiamo tanto amato negli altri scritti dell’autrice. Nonostante siano molto giovani – la storia inizia che sono diciottenni e termina che sono venticinquenni – hanno in sé molto dei loro “fratelli e sorelle maggiori di carta”: la possessività, l’amore assoluto che Ray prova per Hope, le attenzioni che le riserva per proteggerla, il dispotismo e la rudezza che spesso utilizza nel farlo, il suo essere roccia a cui aggrapparsi, non sono poi così differenti dagli atteggiamenti dell’avvocato Patrick Hanks di “Be my Christmas present” e del poliziotto Mike Warren di “Due vite, un destino”. E l’apparente fragilità di Hope, il fatto che abbia un vissuto difficile, drammatico, che l’ha messa a dura prova fin dall’infanzia, ma che non le impedisce di credere e difendere ciecamente i propri ideali, di essere forte quando tutti la credono debole, la rende molto somigliante alla dolce e risoluta Reese Sheridan e alla dottoressa Amy Ascott.

Elizabeth Rose ci dimostra che quando si è capaci a scrivere, quando dalla propria penna fuoriescono emozioni che generano altre emozioni, le categorie si azzerano, nulla è impossibile, restano solo romanzi imperdibili da leggere assolutamente. Che è ciò che vi consiglio caldamente di fare. Leggetelo e non ve ne pentirete.  

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