Recensione: “GUERRA” di Laura Thalassa – Hope Edizioni

Dopo “Pestilenza” scende in campo il secondo cavaliere dell’Apocalisse firmato Laura Thalassa, in un nuovo romanzo ricco di sfaccettature. Il mondo sarà di nuovo giudicato e in cerca di redenzione. Sono giusto armata per parlarvene.

  • Titolo: Guerra
  • Serie: I cavalieri dell’Apocalisse
  • Autore: Laura Thalassa
  • Editore: Hope edizioni
  • Genere: Fantasy
  • Uscita: 6 giugno 2022
  • Pagine: 514
  • Ebook: 3,99
  • Cartaceo:

Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.


Il giorno della caduta di Gerusalemme, Miriam Elmahdy capisce che la sua vita è ormai finita. Le case sono in fiamme, le strade si sono trasformate in fiumi di sangue e un esercito di traditori massacra ogni singolo abitante della città. Non c’è possibilità di salvezza, soprattutto non dopo che Miriam attira l’attenzione dell’artefice di tutta quella distruzione: Guerra, il secondo Cavaliere. Tuttavia, quando il gigantesco e terrificante condottiero riesce a catturarla, invece di ucciderla inizia a chiamarla “moglie” e la porta con sé al suo accampamento.
Miriam si trova così ad affrontare un futuro che mai avrebbe immaginato: il mondo brucia davanti ai suoi occhi, città dopo città, e il responsabile di tutto ciò è il suo apparentemente indistruttibile “marito”, il quale, nei suoi confronti, si dimostra tuttavia tenero e gentile, nonché deciso a fare di tutto per conquistarla.
Miriam non è sicura di riuscire a resistergli, ma se c’è una cosa che ha imparato è che amore e guerra non possono coesistere e lei deve scegliere se arrendersi e assistere alla fine dell’umanità, oppure se sacrificare tutto, sentimenti compresi, pur di fermare il Cavaliere.

Il mondo è cambiato dall’arrivo dei cavalieri dell’Apocalisse, i sopravvissuti alla malattia sparsa dal primo cavaliere si trincerano nelle città, formano gruppi e sono pronti a scongiurare l’avanzata della seconda e terribile sciagura che il creatore ha inviato sulla terra. Gerusalemme, contesa fra tre religioni sin dalle crociate, è di nuovo il centro di lotte sanguinose a causa della desolazione che il cavaliere Guerra si lascia dietro. Al contrario di suo fratello Pestilenza, il quale agiva in solitudine, il portatore di battaglie si muove insieme a un intero accampamento di guerrieri e donne schiave obbligati a prestare giuramento. Altrimenti morte immediata. Al loro passaggio le città divengono fantasma; solo un avvertimento anticipato può salvare qualche vita, attraverso piccioni viaggiatori.

Miriam però non si aspettava di trovarsi davanti Guerra in persona e, seguendo lo stesso schema del primo volume, è la protagonista femminile a provare a ucciderlo, ma fallisce e viene presa in ostaggio dallo stesso cavaliere. Se all’inizio pare che la vicenda ripeta in tutto per tutto il libro precedente, statico in alcune parti, sappiate che non è proprio così. Sin dal principio la figura maschile mostra un morboso interesse nei riguardi della ragazza. Egli infatti la definisce moglie, la donna a lui destinata, ovviamente anche sul piano carnale. Ciò che lo differenzia parecchio dall’iniziale profilo del fratello è la sua umanità. Guerra mostra tratti tipici umani, tra cui il desiderio e la violenza. Più un dio della guerra mitologico, Marte, che un servitore di Dio, agli occhi di Miriam, e non solo, letale quanto affascinante.

La giovane, rimasta senza la sua famiglia da molto tempo, coraggiosamente non è intenzionata ad arrendersi a lui, alle sue promesse celate in un rapporto tra marito e moglie alquanto bizzarro, attorniato da guerrieri rudi e che non la vedono di buon occhio. Lo scopo principale di Miriam è quello di salvare più vite possibile al passaggio dell’armata, a volte sfruttare l’ascendente che pare avere su quell’essere virile e complicato, che con lei riesce a esprimere dolcezza e senso di protezione, ma che con altri è spietato e impietoso. Qual è la natura del loro strano rapporto? Si può amare quel che definiamo la distruzione?

Questa serie dona tutta una nuova visuale su delle figure bibliche sprovviste di sentimenti ed emozioni, le ha rese simili alla natura umana, nel bene e nel male. L’autrice mette in primo piano il concetto di redenzione, quella delle persone comuni e quella degli stessi cavalieri. Perché in effetti l’umanità è una gran peccatrice, spesso commette orribili azioni ingiustificate, eppure l’estinzione non è la soluzione, altrimenti il cambiamento non è possibile. Questo secondo volume è molto più scorrevole e movimentato, i protagonisti non sono gli unici a delineare la vicenda, ma hanno attorno diverse figure, tra cui Zara e suo nipote, salvati grazie al cuore tenero di Miriam, e i cavalieri di Fobos, coloro che hanno giurato di combattere contro i loro stessi simili. L’amore tra Guerra e Miriam è costellato da emozioni in contrasto – desiderio, odio, sentimento, tradimento – coinvolge in pieno e regala numerosi sospiri.

Laura Thalassa ci fa quasi desiderare l’Apocalisse con questi bellissimi e dotati cavalieri. Rimango in attesa di Carestia.

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