Recensione: “BLACK CANVAS – NEL BUIO DELLA MENTE di Laura Rossi – ed. Nua Edizioni

Il nostro Enrico Pedace ci parla di BLACK CANVAS – NEL BUIO DELLA MENTE di Laura Rossi, ed. Nua Edizioni.

  • BLACK CANVAS – NEL BUIO DELLA MENTE
  • LAURA ROSSI
  • PAGINE: 368
  • FORMATO: BROSSURA CON ALETTE A5
  • PREZZO: 18 €
  • ISBN: 9788831399609

Trama

In seguito al tragico suicidio di una paziente e alla burrascosa separazione dal suo compagno, la psichiatra Aria De Luca decide di prendersi un periodo di congedo dal lavoro. Ma quando una giovane donna viene trovata a vagare mezza nuda in piena notte per le strade di Milano e il commissario Pietro Scalia la convoca per una consulenza sul campo, Aria sente di essere pronta a tornare al lavoro. Forse aiutare quella ragazza spaventata e in stato confusionale a recuperare la memoria è il modo per placare i suoi sensi di colpa e rituffarsi nella vita di tutti i giorni, allontanando il ricordo della relazione tossica con Gabriele, suo ex marito e mentore. Il passato, però, è un fantasma tanto elusivo quanto pericoloso da risvegliare, e più Aria si avvicina alla verità sulla sua assistita, più rimane invischiata nella rete di manipolazione e inganni di un uomo misterioso e senza scrupoli, che si muove nell’ombra.

Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Recensire questo romanzo, per me, non è semplice.

Leggere romanzi thriller è sempre stata una delle mie passioni, soprattutto d’estate, e fu proprio in una lontana estate degli anni ’90 che lessi il mio primo libro di Patricia Cornwell.

Laura Rossi, autrice di quest’affascinante romanzo, ricorda molto per certi versi lo stile della scrittrice statunitense che creò la mitica Kay Scarpetta e proprio come l’anatomopatologa più famosa del mondo, Aria De Luca, protagonista di Black Canvas, è una brillante psichiatra, specializzata in psichiatria forense e vittime di abuso, che collabora con la squadra di Polizia di Milano coordinata dal commissario Pietro Scalia.

Fin qui è tutto fluido, regolare e ben definito, perché il romanzo scorre perfettamente e ci prende per mano guidandoci in una Milano che mostra la sua faccia più oscura e pericolosa. Il mix è perfetto e gli ingredienti sono ben amalgamati tra di loro. Laura Rossi ha avuto l’abilità di armonizzare tutti i sapori di questo genere letterario, aggiungendo con grande maestria una ricca dose di componente psicologica: l’ingrediente segreto e utile a rendere questa storia unica e seducente.

Fin da subito ci viene presentata la dottoressa De Luca: una donna con un bagaglio emotivo complesso sulle spalle, che ha scolpito con decisione la sua personalità rendendola una donna caparbia e decisa, ma anche sensibile e le con sue debolezze.

Aria si è vista crollare il suo matrimonio a causa di un marito infedele, ha avuto un’infanzia e un’adolescenza segnate dalla mancanza di un affetto naturale da parte della madre e conduce un lavoro di responsabilità che richiede un grande equilibrio e la disponibilità a sobbarcarsi degli scheletri altrui.

Black Canvas, però, non è un semplice romanzo thriller. È molto di più. Il romanzo di Laura è l’anima di un libro che poco a poco prende vita, e lo fa nutrendosi della nostra curiosità. Si nutre famelico della nostra sete di conoscenza su ciò che sta per succedere e della voglia di andare fino in fondo, pur sapendo che una volta entrati in questo folle circuito, non si potrà, e non si vorrà più tornare in dietro.

“Se è quello che vuoi, ti farò entrare. Ma una volta dentro… non potrò più aiutarti”

Una volta entrati nel cuore del romanzo si avrà la sensazione di aver letto la parte precedente, forse, in un’altra vita o forse ci è stata raccontata da qualcuno per confonderci, perché arrivati a questo punto, nulla è più come sembra.

Laura Rossi fa capire a gran voce quanto la sua penna sappia essere intrigante e intraprendente. Laura ha letto tanto e studiato la complessità della mente umana, analizzandone la meraviglia di cui e dotata e i vuoti spaventosi in cui a volte è possibile precipitare.

Tutto questo lo si percepisce in maniera diretta e semplice, con una sensazione di piacere che attrae e allo stesso tempo appare pericolosa.

A quel punto mi guarda dalla sua finestra, come se avesse sentito che i miei occhi lo studiavano, e sorride. Inquietante, pericoloso, senza maschera. È così come lo vedo…

È meraviglioso il modo in cui l’autrice gioca con l’attenzione del lettore, portandolo dove lei ha già deciso senza che questi abbia più le capacità per cambiare idea.

Laura racconta la sua storia attraverso una maschera che è un po’ l’apparenza dietro la quale, ogni tanto, amiamo nasconderci tutti. Talvolta è quasi una necessità correre al riparo dietro la maschera, perché la sua ombra è accogliente e pulsante di sentimenti protettivi. È quasi seducente quella nostra maschera e proprio per questo è facilissimo quanto pericolosissimo perdersi dietro di lei, a tal punto da…

Per tutti questi motivi mi era difficile recensire questo romanzo. Perché la bellezza di cui è stato temprato è tanto potente quanto complessa e ogni rivelazione sulla trama, sui personaggi o su una dinamica in particolare, potrebbe essere uno spoiler che rischia di rovinare l’effetto sorpresa.

Per quanto la psicologia sia ben presente in tutta la storia, lo stile narrativo è molto lineare e fluido, tanto da semplificare l’assimilazione di ogni dinamica. Si avverte molto l’impegno che è stato impiegato per scrivere ogni singola scena, senza cadere nella trappola del prolisso o, peggio ancora, nella dimensione delle banalità.

Si individuano i vari messaggi e le varie tematiche sociali che l’autrice ha voluto fortemente trattare, con tatto e delicatezza senza però essere mai volgare o troppo cruda.

Vorrei poter dire molto altro ancora, perché quando si legge un libro così bello e affascinante, si vorrebbe stare delle ore a discuterne e analizzarne i vari punti, ma è anche bello lasciare agli altri la possibilità di scoprire il piacere della lettura.

Faccio davvero tantissimi complimenti all’autrice e credo che leggerò altre sue opere.

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