Recensione: “COTTI A PUNTINO” di Alessandra Lentini – Cherry Publishing edizioni

Lo so, fa caldo e non si ha molta voglia di accendere i fornelli, ma questo carinissimo romanzo risveglia l’appetito, le papille gustative si rianimano e si tornano ad avvertire i sapori in compagnia di Chiara e le sue bizzarre avvenute al corso di cucina. Per saperne di più, gustatevi la recensione.

  • Titolo: Cotti a puntino
  • Autore: Alessandra Lentini
  • Editore: Cherry publishing
  • Genere: commedia romantica
  • Data di uscita: aprile 2022
  • Pagine: 334
  • Kindle unlimited: sì
  • E-book: 4,99
  • Cartaceo: 14,99

TRAMA

Per Chiara gli uomini sono sempre stati poco più di un passatempo, oggetti da usare in momenti di noia. Così, quando la sua perfetta sorellastra ventenne salta fuori per chiederle di diventare la sua damigella d’onore, Chiara si ritrova non solo a dover organizzare il matrimonio della persona che più odia al mondo, ma anche a mettere in dubbio alcune delle sue scelte di vita. Perché quell’odiosa ragazzina sta per sposarsi, mentre lei è ancora sola? A peggiorare la situazione, ci si mette anche quella hippie di sua madre, che decide di iscriverla con lei a un corso di cucina. Chiara detesta cucinare e preferisce di gran lunga stare dall’altro lato del bancone. Ma si sa che la vita ha un’ironia tutta sua e forse proprio quel corso potrebbe essere il pentolino perfetto dove sciogliere finalmente il suo cuore di ghiaccio e… cuocerlo a puntino!

La cucina non è di certo il regno di Chiara, non è proprio il suo punto forte, perciò cosa esiste di peggio che un corso di cucina indesiderato, a cui sua madre l’ha iscritta? Forse la raggiante Grace, la sua odiata sorellastra. Una storia in cui la protagonista non è Cenerentola ma Genoveffa o Anastasia? Non è proprio così. Chiara è una persona intelligente e autoironica, ama il suo lavoro e le scarpe coi tacchi, eppure quella ragazza sempre sorridente e luminosa proprio non la sopporta. Il motivo di questo attrito, non ricambiato, è riconducibile alla doppia vita del padre, un tradimento che la protagonista non ha mai digerito, anzi l’ha fatta soffrire molto, cosa che chi le sta intorno non ha compreso in maniera seria, le ha indurito il carattere e resa più egoista. Personalmente ho compreso sin dall’inizio il suo stato d’animo e condiviso le sue perplessità, benché Grace non sia colpevole degli sbagli del genitore in comune. In lei Chiara vede la figlia amata che avrebbe voluto essere, la cerchia familiare affettuosa che avrebbe voluto avere e questo ha creato senza dubbio dell’invidia, per certi versi plausibile.

Una famiglia allargata e particolare, in cui tutti sembrano accettare e condividere una stranezza come un aspetto positivo, soprattutto da una madre decisamente eccentrica. Nessuno pare immune alla solarità di Grace a parte appunto Chiara, che inaspettatamente si ritrova investita del ruolo di damigella d’onore al matrimonio della sorellastra. Un onore che alcuni potrebbero trovare sospetto, ma che in realtà è dettato da un limpido affetto e piacere di condividere dei momenti importanti insieme a una sorella che, nonostante i toni distanti, si ammira. Chiara si vede costretta ad accettare, magari con l’idea di sabotare qualche dettaglio, e non solo quello.

La madre la obbliga, inoltre, a presenziare ai corsi di cucina in un ristorante rinomato, sotto la guida di un chef dall’aspetto e dai modi affascinanti, Andy, il quale comincia a dimostrare un vago interesse verso l’allieva più disastrosa del corso. La mancata cuoca ha però un altro problema serio: non crede nell’amore e nelle relazioni serie, nemmeno a quelle di amiche e colleghe, non dopo ciò che ha passato in famiglia. Quello che le manca è la fiducia nei sentimenti e nelle azioni degli uomini, per cui in quel campo è sempre molto guardinga e sospettosa.

A ribaltare tutti i suoi ideali è sia la presenza di Andy che l’arrivo di Marco, cuoco nello stesso ristorante, e un magnifico piatto di carbonara in cui vengono esaltati sapori ed emozioni. Diciamo che il filo amoroso si intreccia in diverse direzioni e non risulta scontato. La vicenda è appetitosa e non solo per le pietanze, ci sono anche dei colpi di scena niente male, uno stile brioso e in linea con il genere. Mi sono innamorata di Cotti a puntino sin dai primi ingredienti, soprattutto di Marco, secondo personaggio maschile di un possibile triangolo. Chiara anche l’ho apprezzata parecchio, è un personaggio che rivedrà le proprie convinzioni e destinata a una succosa evoluzione. Vi dico la verità, in effetti Grace o Greta non è per niente spocchiosa e in lei ho percepito la necessità di venire apprezzata soprattutto da chi l’ha sempre guardata come una rovina. Riuscirà a ottenere la stima di Chiara?

Una commedia romantica davvero godibile, Alessandra possiede sempre un tocco di magico e originale.

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