Recensione: “LA DUCHESSA INFELICE” di Laura Gay

LA DUCHESSA INFELICE di Laura Gay esce oggi e la nostra Daniela Tess ha avuto l’onore di leggerlo in anteprima.

  • TITOLO: La duchessa infelice
  • GENERE: Romance storico, periodo vittoriano
  • SERIE: Gli orfani del St. Mary Vol.2
  • PAGINE: 297
  • DISPONIBILE in ebook, cartaceo e KU.
  • ROMANZO AUTOCONCLUSIVO

Trama

Daisy Fletcher è la nuova duchessa di Grafton, ma è una donna infelice e insicura. Suo marito, un uomo autoritario e dispotico, molto più vecchio di lei, l’ha resa l’ombra di se stessa. L’improvvisa morte del duca le appare dunque come un’àncora di salvezza a cui aggrapparsi, non fosse per un piccolo particolare: se non dimostrerà di essere in attesa di un figlio, perderà tutto ciò per cui ha lottato e le fortune del duca passeranno a un lontano cugino. La sua famiglia già preme affinché si risposi, ma lei ha giurato a se stessa che non permetterà più ad alcun uomo di assoggettarla ai propri voleri.

Perciò adesso è nei guai: deve a tutti i costi concepire un erede o sarà costretta a tornare carne da macello, esibita come un oggetto al mercato matrimoniale.

Frank Hamilton è un uomo di umili natali, cresciuto in un orfanatrofio e abituato alla vita nei bassifondi. Gli uomini lo temono e le donne inorridiscono alla vista del suo volto sfigurato. Tutte tranne la duchessa di Grafton che, disperata, arriva a fargli una proposta indecente: vuole un figlio da lui.

Ma quella che nascerà come una relazione illecita, diventerà molto di più e i due amanti dovranno lottare contro un sentimento potente come l’amore, arrivando a sovvertire tutte le regole che la buona società impone.

Tu mi frantumi il cuore, mi togli il respiro. Ti sento nelle ossa, nei muscoli. Sei in ogni parte di me.

La duchessa infelice è il secondo capitolo della serie Gli orfani del St Mary, iniziata con Lord Demonio. Qui protagonista maschile è Frank Hamilton, amico di Adrian Blackwood, che aveva fatto la sua prima apparizione proprio a casa del conte di Bradford. Lo ritroviamo ricco, ma accettato a malapena dall’alta società che lo considera sempre un parvenu. È proprio durante un evento mondano che conosce Daisy Fletcher, duchessa di Grafton. La donna è infelice, a causa di un matrimonio con un uomo più anziano che la umilia e vessa perché non riesce a dargli un figlio. Proprio durante un tentativo, suo marito muore, liberandola. Purtroppo quella riacquistata libertà rischia di finire ben presto: se non dimostrerà di essere incinta perderà tutto e si ritroverà sola e in disgrazia. La sua famiglia (i cinici e meschini Fletcher che conosciamo dal romanzo precedente) preme affinché concluda un altro matrimonio di prestigio ma lei è troppo spaventata e traumatizzata per poter ripetere l’esperienza. Per questo concepisce un piano quasi folle: cercare un uomo che possa metterla incinta così da far passare quel bambino per il legittimo erede del duca. Si rivolge allora a un uomo la cui reputazione non è delle migliori: Hamilton, noto libertino, vissuto in un orfanotrofio, dai natali umili e molto oscuri; cinico e disilluso, ha una cicatrice che gli deturpa il volto e, convinto di non meritare amore, non ha alcuna intenzione di lasciare figli illegittimi in giro, com’è stato lui. Daisy, che si vede respinta la sua richiesta, è disperata. Come farà a non soccombere?

Un tempo aveva accarezzato il desiderio di sposarsi per amore, ma quello era stato un sogno giovanile. Col sopravvenire dell’età matura aveva compreso un’importante lezione: l’amore gli era precluso a causa del suo aspetto mostruoso.

Ovviamente i nostri due protagonisti saranno fin da subito molto attratti l’uno dall’altra e inizieranno a conoscersi meglio, al di là delle ipocrisie, delle convenzioni, della morale comune. Frank scoprirà una donna ingenua, dolce, ma determinata e anche ribelle, che lo fa ridere e lo eccita come nessuna ha mai fatto, neanche le cortigiane più esperte di Londra; Daisy invece, dietro la maschera sfregiata dell’arricchito, scoprirà un uomo forte, onesto, protettivo, un uomo di cui potrebbe facilmente innamorarsi, che le fa riscopre una femminilità umiliata e ferita, che la spinge a lottare per inseguire la propria felicità.

«Non amavo mio marito e la sua morte è stata per me una liberazione. Io odiavo quell’uomo». Tirò su col naso, poi scoppiò in singhiozzi davanti a lui.
Frank rimase come pietrificato, non sapeva che fare. Alla fine accorciò la distanza tra loro e la strinse a sé, permettendole di abbandonare il capo contro il suo petto. Le lacrime della duchessa gli inzupparono il panciotto e la camicia, ma non gli importò. Quella donna sembrava così fragile e indifesa, lasciò che sfogasse tutto il suo dolore. A un tratto Frank posò il mento sulla sommità della sua testa e le depose un bacio lieve tra i capelli. Aveva un profumo buonissimo. Viole, forse. Si ritrovò a respirarlo a pieni polmoni.

Devo dire che questi due protagonisti sono stati assolutamente all’altezza dei precedenti, Adrian e Chastity; la nascita del loro amore è a tratti sensuale, commovente e anche connaturata da quell’angst e da un rapporto hate to love che non guastano mai. L’intreccio è molto ben congegnato con un colpo di scena, a circa metà storia, che mi ha davvero spiazzato e colpito molto favorevolmente. Non me lo aspettavo proprio, Laura è stata davvero brava nello sparigliare le carte e nello scombinare i piani di Frank, chi lo leggerà capirà a cosa mi riferisco.

Lo stile è sempre quello scorrevole dell’autrice; le scene d’amore sono molte e hot come ormai ci ha abituato, adatte al genere del libro che rientra nello storico con sfumature dark. Personalmente le ho apprezzate, hanno dato una sfumatura ancora più sensuale al romanzo e non mi hanno disturbato. La Gay ha la capacità di essere esplicita e di non risultare volgare, almeno ai miei occhi, ma crea sempre un ottimo compromesso ed equilibrio.

Tornò a stringersi a lui baciandolo con tutta la passione di cui era capace. Sentì il cuore martellarle tra le costole, mentre il respiro dell’uomo si fondeva col proprio. Frank allungò la mano sulla sua schiena e vi tracciò una linea con la punta delle dita.

Mi è piaciuto molto anche il percorso di crescita dei due protagonisti, soprattutto di Daisy per cui mi sono trovata a parteggiare più di una volta, contro la cocciutaggine di Frank. L’uomo è però il giusto contraltare della duchessa; è onesto e leale con i suoi amici d’infanzia, cosa che mi ha commosso, sempre pronto a intervenire in difesa dei più deboli e contro i soprusi. Ho adorato davvero questo suo aspetto; l’unica cosa che gli contesto è un’eccessiva possessività nei confronti della moglie ma ovviamente lui è un perfetto interprete dell’uomo del tempo e non bisogna giudicare alcune sue azioni con la nostra mentalità moderna. Molto ben tratteggiati anche i personaggi secondari, soprattutto Anne, un’orfana del St Mary che spero sia la protagonista del prossimo romanzo: devo sapere come andranno a finire le sue vicende e lei merita un lieto fine, da donna dolce e forte qual è. Ovviamente le descrizioni degli ambienti, usi e costumi di fine Ottocento sono estremamente curate, affascinanti e fedeli allo spirito dell’epoca. In definitiva sono rimasta davvero soddisfatta dalla lettura di questo libro, che ho letteralmente divorato! Consiglio di recuperare questa serie perché è fantastica e offre anche la possibilità di leggere un genere non molto usuale nello storico, più cupo e sensuale ma ugualmente appassionante e romantico! Mi sento di consigliarla alle amanti degli historical che non disdegnano storie più erotiche, a chi ama i personaggi forti, le trame sorprendenti con colpi di scena, gli intrecci di amore-odio con un pizzico di angst, dark e forbidden. Cara Laura, cosa dirti? Ogni volta riesci a sorprendermi sempre di più! Il miglior complimento che ti possa fare è che mi hai regalato delle ore di evasione in un momento difficile, impresa riuscita a pochissime, e che non vedo davvero l’ora di leggere il terzo! Bravissima!

La felicità era lì, insieme all’uomo che amava.
La felicità era amare ed essere amata.

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