
Doppia recensione per il nuovo romanzo storico dell’accoppiata M.P. Black e Dri Editore, a cura di Barbara ed Elisa. Buona lettura!

- Titolo: Un conte da odiare
- Autore: MP Black
- Editore: Dri editore – collana Historical romance
- Genere: romance storico
- Pagine: 380
- Uscita: 4 settembre 2022
- E-book: 2.99 – gratis su Kindle unlimited
- Cartaceo: 15,81
«Siete sicuro di voler iniziare una guerra con vostra moglie?»
Londra, 1817.
Morag Dunn non è fatta per essere la moglie di un conte inglese. Soprattutto perché è lo stesso uomo che ha ingannato e che adesso la odia. Peccato che lui sia a tutti gli effetti il suo promesso sposo e lei non abbia voce in capitolo.
Leopold Seymour detesta quella rozza scozzese che lo ha quasi colpito con una freccia, ma ha bisogno di lei per risollevare le sorti finanziare della famiglia.
Dopotutto, però, il matrimonio gli offrirà molte occasioni per vendicarsi.
Sarà guerra.
Una guerra che nessuno dei due potrà vincere, contro l’attrazione e un pericolo più grande che incombe…
***ROMANZO AUTOCONCLUSIVO***

Morag è una scozzese ribelle e testarda e molto, molto permalosa; tira con l’arco ma la sua lingua è più pungente delle frecce che scaglia. Mi ha ricordato l’eroina del cartone Disney “The Brave”.
Leopold Seymour è il classico gentiluomo londinese rigido e bacchettone, oltremodo suscettibile, che rispetta le etichette e tiene molto alle apparenze. Be’, lui, invece, me lo sono figurato come il Leopold di Kate & Leopold, ricordate?
Se a queste due personalità così differenti aggiungete un incontro/scontro durante il quale Morag ha provato estremo piacere nel prendersi gioco di lui, salvo poi scoprire che i due sono promessi sposi…
L’unione promette scintille!
“Aveva bisogno di una moglie ricca per salvare la famiglia dai debiti, e forse ha vinto in questo, ma ancora non sa che io ho tutta l’intenzione di essere la sua rovina.”
E sono esattamente scintille quelle che scaturiscono da ogni incontro privato fra Morag e Leopold, sia dentro sia fuori la camera da letto.
Nonostante la tempra, lei è ancora ingenua per ciò che riguarda il funzionamento dei rapporti intimi e ciò la porta qualche volta in svantaggio, ma l’istinto la fa accendere sotto il tocco delle provocazioni del marito. Lui, d’altro canto, le professa la propria indifferenza ma si sente incendiare ogni volta che hanno un incontro ravvicinato. Ma c’è sempre una parola di troppo che finisce con il freddare i loro approcci.
«Sarei un maleducato per avervi fatto capire che il vostro aspetto non mi attrae? Per il fatto che non siete elegante e vestite come una servetta? Diavolo, siete una Lady inglese, adesso, e pretendo che vi adeguiate al nostro lignaggio e ai nostri usi e costumi!»
Ho adorato i battibecchi e le situazioni che li generano di volta in volta. Assistiamo a un gioco di seduzione e ripicche che intriga e stuzzica la curiosità. Una guerra a colpi di sguardi, offese e frasi non dette che, pian piano, sfocia in un sentimento che nessuno dei due può contrastare.
Leopold è spesso irritante, con le sue convinzioni e il suo di giudicare senza ascoltare. Mi è piaciuto il carattere forte e sempre coerente di Morag, ho un debole per le eroine che sanno il fatto loro, e M.P. Black riesce sempre a dar vita a donne forti che non scompaiono all’ombra dei consorti, bensì li affiancano, e qualche volta addirittura li guidano. Il suo stile è sempre piacevole, una scrittura scorrevole, pulita, precisa.
Il pov alternato in prima persona ci catapulta nei pensieri dei protagonisti, che dicono una cosa ma ne pensano un’altra, e agiscono in un certo modo per dei motivi ben precisi. Anche i personaggi secondari sono credibili e ben caratterizzati, viene dato risalto a due piccole storie parallele che arricchiscono il romanzo.
Certo, la storia non è nuova, sono presenti alcuni cliché, ma cosa importa? Si tratta di un Regency Romance avvincente, ricco di passione e condito di colpi di scena che danno ritmo.
“Così, anche se con fatica inaudita, mi allontano di scatto, lasciandola andare.”
«Lo avete fatto ancora» sussurra lei, stringendo i pugni, le guance arrossate e le labbra gonfie dei miei baci.
«E lo farò ancora, ancora e ancora, finché non mi chiederete di farvi mia.»
Lei solleva il mento e anche un pugno. Mi scappa quasi da ridere, ma mi trattengo per non aggravare la situazione.
«Illuso! Sarete voi a cedere per primo, Leopold. Non sapete di cosa sono capace!»
Siete curiosi di scoprire che per primo tra loro cederà? Non vi resta che scoprirlo leggendo questo romanzo.

Inglesi e scozzesi? Bastano queste due nazionalità a catturare il mio interesse. Due popoli tanto vicini e così diversi, che per anni sono stati al centro di scontri sanguinari. A suo modo anche il matrimonio tra Morag e Leopold è una battaglia sin dal fidanzamento. Una lotta tra due differenti etichette e maniere di porsi nella nobiltà. La famiglia Seymour però necessita di tale unione – voluta dai genitori, vecchi amici – per risollevare il tenore economico, peggiorato dall’improvvisa dipartita del capofamiglia. Leopold è il nuovo conte e ha sulle spalle anche il futuro dei fratelli Charles e Callum, il secondo anche cagionevole di salute. Il primo incontro con la fidanzata scozzese non è stato dei migliori, anche perchè lui si è sentito preso in giro.
Morag è una ribelle che preferisce tirare con l’arco che ricamare, una ragazza a cui non garba farsi mettere i piedi in testa, figuriamoci da un inglese tanto rigido e intollerante verso le tradizioni delle Highlands. I due comunque sono costretti a convolare a nozze, sebbene Leopold già cominci con il piede sbagliato. Se lui non è intenzionato a cedere a un’attrazione da sempre provata nei riguardi della neo sposa, Morag è altrettanto determinata a non concedersi.
La seconda lotta è tenere a bada il trasporto fisico che li attrae come calamite. Sono molto orgogliosi, ma la simpatia e genuinità di Morag vince su tutti. Una protagonista graziosa e guerriera allo stesso tempo, la quale tenta di adattarsi ma non ha timore di ficcarsi nei guai. Sbattuta in un mondo non suo, in un rapporto per cui non è affatto preparata, dimostra davvero molta tempra. Leopold è fiero delle proprie convinzioni e della superiorità degli inglesi, in confronto ai rozzi scozzesi. A volte risulta un po’ spocchioso, ma poi si fa perdonare. Insieme al lato amoroso, la vicenda prende sviluppi rocamboleschi, loschi figuri e intrighi che mettono la vita dei personaggi in pericolo, un tocco audace a cui l’autrice ci ha abituati nei suoi romanzi. Rende la storia non banale, più movimentata e pregna di tensione.
Mi sono piaciute molto le sorti di Charles – qui l’autrice ci regala un colpo di scena – e dell’adorabile Callum. Pur preferendo la terza persona negli storici il risultato è piacevole e garbato, la lettura tiene davvero incollata alle pagine.
