Recensione: “LA SORELLA MINORE” VOL.1 – VOL.2 di Catherine Hubback – Vintage edizioni

Un ritorno al genere classico austeniano diviso in tre capitoli. In attesa della conclusione vi introduco nei primi due. Un quadro che rappresenta il genere regency, in mezzo a legami familiari non sempre idilliaci, passeggiate e ricevimenti di campagna tra benestanti e meno abbienti.

Titolo: La sorella minore – Volume 1

Serie di Catherine Hubback in tre volumi

Editore: Vintage edizioni

Genere: classico – Regency

Pagine: 130

Uscita: giugno 2021

Ebook: 5,99 – kindle unlimited

Cresciuta dai suoi ricchi zii, Emma Watson ha vissuto una vita molto diversa dalle sue sorelle e dai suoi fratelli. Ma dopo la morte dell’amato zio e le seconde nozze della sconsiderata zia, si troverà costretta a far ritorno nella più modesta casa paterna, dove avrà modo di conoscere la propria famiglia e confrontarsi con uno stile di vita e una mentalità completamente diverse dalle sue. In una famiglia di umili condizioni, in cui il matrimonio sembra essere l’unica speranza di salvezza per le sorelle, l’orgoglio di Emma non mancherà di creare stupore e ammirazione. La sua bellezza e il suo carattere deciso la metteranno fin da subito sotto gli occhi attenti dei giovanotti del circondario, arrivando a stuzzicare l’interesse anche dei membri della society. Ma se gli occhi possono essere accecati dal bagliore dello sfarzo, al cuore a volte basta un sussurro sincero per cedere definitivamente…

Volume 2

Pagine: 235

Uscita: agosto 2022

Ebook: 5,99 – kindle unlimited

Anche nel secondo volume di questa storia sarà la morte di un personaggio a rimescolare le carte e definire la sorte degli altri. La morte del vecchio Mr Watson, infatti, oltre a spezzare il cuore dei propri cari, porterà inevitabilmente a rivoluzionare il destino già incerto dei figli, in particolare quello delle quattro figlie ancora senza marito. Con la morte del padre, Emma rivive lo stesso dolore della perdita dell’amato zio e ne subisce le identiche drammatiche conseguenze. Ancora una volta tutto è destinato a cambiare e di nuovo nulla può essere certo per una fanciulla in età da marito che non è disposta a cedere al dovere e che reclama la propria indipendenza. In una società rinomata per le proprie rigide e insindacabili regole, però, potrà mai una giovane donna decidere del proprio destino con uno spirito d’indipendenza completamente sconosciuto all’universo femminile del tempo?

Avevo letto I Watson che erano poche pagine, un romanzo rimasto incompleto dall’autrice per problemi legati alla morte del padre. Ebbene, ignoravo che proprio la nipote, figlia del fratello di Jane, avesse portato avanti la storia iniziata dalla zia. Sì, Catherine Austen Hubback ricalca lo stile e i dettami della propria epoca, ingrandendo le pagine che la Austen aveva abbandonato.

La protagonista si chiama di nuovo Emma ed è stata cresciuta dagli zii a causa delle scarse disponibilità economiche dei genitori, che già dovevano crescere altri cinque figli. Un tratto comune con un altro romanzo, Mansfield Park, solo che qui la giovane è costretta a tornare in seno alla propria casa d’origine in seguito alla dipartita dello zio. Sin dal principio Emma Watson appare sfortunata, anche perchè si ritrova a condividere le sue giornate insieme a degli estranei, anche se sono le sue sorelle e il padre, persone che in effetti conosce davvero pochissimo. Lo spirito di adattamento è però esemplare e subito si affeziona alla sorella Elizabeth, giovane modesta e umile e a un genitore ormai malato. Putroppo non tutti sono parenti piacevoli: il fratello e sua moglie risultano insopportabili e invadenti, Margareth, la seconda sorella, è una civetta permalosa.

A parte questi ultimi, il vicinato è solito organizzare feste, pranzi e ricevimenti e accoglie Emma con grande calore e curiosità, in particolare tre figure maschili paiono attratti da lei: Tom, il classico rubacuori che fa strage di donzelle, Lord Osborne, nobile e padrone di un castello definito dalla ragazza noioso e dallo sguardo insistente, infine Howard della canonica, l’unico ad aver fatto breccia nelle emozioni della protagonista. Mentre questi tre personaggi cercano di contentersi le attenzioni di Emma, ad aggiungersi alla compagnia vi è la sorella di Lord Osborne, Rose, e nel secondo volume la pimpante sorella del corteggiatore di Elizabeth. Tutte auspicano a diventare amiche della minore delle Watson. Il motivo è presto detto, Emma è tanto graziosa e a modo da ispirare simpatia e gradevolezza da ambo i sessi.

Quelli più ostili si trovano all’interno della famiglia Watson. Legami che vengono sviluppati al meglio nel secondo capitolo, dove un’altra disgrazia si abbatte sui componenti, più altre beghe sentimentali che rischiano di compromettere la reputazione di più persone.

Emma è di nuovo costretta a lasciare un luogo a cui si stava abituando e finisce per dipendere dal fratello maggiore. Un guaio se si conta quella sgradevole cognata, un’emerita opportunista. Il destino della protagonista, si spera che un giorno cadrà nelle proprie mani, sebbene l’epoca non sia per le donne la migliore. Le possibilità erano scarse: o ci si sposava, raramente per amore, oppure si diveniva istitutrici o peggio. Tutto ciò lo troverete all’interno del romanzo, davvero ben tradotto dalla casa editrice, adattando perfettamente il linguaggio del periodo in cui è stato scritto. Li ho trovati piuttosto scorrevoli e la storia si sta sempre più infittendo. Leggerò di sicuro il terzo episodio e mi auguro che Emma coroni il suo amore e trovi la stabilità che si è guadagnata. Se agognate tornare tra i romanzi austeniani, La sorella minore sarà di vostro gradimento.

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