Recensione: “BOSCO BIANCO” di Diego Galdino – ed. Belle Epoque

Enrico Pedace si affida alla penna di Diego Galdino che, grazie a Belle Époque, presenta BOSCO BIANCO.

  • Titolo: Bosco Bianco
  • Autore: Diego Galdino
  • Collana editoriale: Belle Époque
  • Pagine: 256
  • Dimensioni: 13X20
  • Cartaceo: 13,00 € E-book: 2,99 €
  • Genere: Romance 
  • Uscita: 12 settembre                                                      

Trama

Chiara Pizzi, alla sua morte, lascia in eredità Bosco Bianco, una splendida e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, al figlio di sua sorella, Samuele Milleri, e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d’infanzia.

Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano, Albert Grant. Andrea Razzi, ricco uomo d’affari con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi costo. Decide così, di acquistare da Samuele Milleri la sua metà della tenuta appena ereditata, approfittando dei gravi problemi finanziari dell’uomo, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a cedergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare di lui.

Ma viverea Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può cambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell’amore la sua ragione di vita…

Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Ho scoperto la scrittura di Diego Galdino tempo fa, proprio grazie alla mia collaborazione con Maika e il suo blog. Devo dire che è stata una delle tante cose belle che A libro aperto mi ha regalato.

Sì, perché Diego ha una peculiarità molto speciale: lui riesce a trasmettere tutta la solarità che porta con sé all’interno dei suoi romanzi. Una volta Felicia Kingsley disse che Diego Galdino riesce ad accarezzarti l’anima, be’ vi assicuro che è così e lo fa con elegante delicatezza.

Da subito Diego ci tende la mano e ci invita a intraprendere questo nuovo viaggio insieme a lui. Una narrazione in terza persona ci riporta a Roma, la città eterna, quella città che Diego sente sua e che tanto ama. La costruzione del romanzo è solida e ben congeniata, tanto da far emergere con semplicità i POV dei due protagonisti: Giorgio e Maia.

Sono due personaggi molto diversi Giorgio e Maia, ognuno con un bagaglio di vita differente ma appesantito dalla complessità delle esperienze che il destino ha deciso di marchiare nelle loro vite. Giorgio e Maia non si conoscono, non si sono mai visti e nessuno dei due sa dell’esistenza dell’altro, ma per un gioco meschino a opera di Andrea Razzi, un uomo potente, diabolico e viscido, le vite dei due protagonisti si incroceranno. Il prezzo da pagare, però potrebbe essere molto alto o assolutamente irrilevante. Dipenderà dalla sensibilità di Giorgio, agente immobiliare alle dipendenze di Razzi.

Con queste premesse nasce “Bosco Bianco” il nuovo romanzo d’amore di Diego Galdino. Una storia che non è solo un bellissimo romance, bensì è un vero e proprio inno al desiderio sviscerato di vivere la vita con un profondo desiderio: essere felici.

Giorgio e Maia, dopo le sofferenze che la vita ha voluto loro infliggere, vogliono riprendersi quella felicità che spetta loro di diritto, ma non sono più disposti a permettere ad altri di spegnere la luce della speranza. In virtù di questa decisione, l’autore è stato molto sapiente nell’adagiare particolari vicissitudini intorno ai personaggi, attribuendo al romanzo lievi sfumature di mistery.

Il romanticismo di Diego non conosce confini e per impreziosire l’anima del romanzo ha scelto un’ambientazione degna delle più belle scene d’amore: la Costiera Amalfitana. In un angolo incantato, tra Positano e Amalfi, sorge una piccola località che custodisce una delle più belle e fiabesche residenza d’Italia: la tenuta di Bosco Bianco. Sarà questo luogo il teatro delle emozioni che i protagonisti si apprestano a vivere seppur inconsapevolmente.

Ogni capitolo si apre con una citazione di un film famoso, ovviamente d’amore, e già questo dona al romanzo una vena poetica, che accompagnerà tutta la lettura cullando il lettore. Da “La casa sul lago del tempo” a “Pretty Woman” e passando per Shakespeare, lasciarsi suggestionare dalle forti emozioni che tali storie conservano, è molto facile e piacevole.

Chi conosce la scrittura di Diego sa che è un autore molto abile ed elegante nel saper raccontare la sua visione dell’amore. Un amore ricercato e appassionato, che brilla di luce propria, ma che allo stesso tempo si dimostra tanto prezioso da avere anche un prezzo. Un prezzo simbolico, intendiamoci, perché l’amore non può essere comprato, nemmeno per tutto l’oro del mondo.

Proprio con tali metafore Diego lascia scorrere la sua penna che, leggiadra, dà vita a una storia delicata, commovente e dai forti significati di vita.

Il linguaggio di Diego Galdino nel raccontare l’amore è genuino e ben mirato, ma sa come celare con maestria, dietro ogni storia, degli importanti insegnamenti.

Lo stile narrativo è sempre molto semplice ma diretto e con una scrittura senza periodi stagnanti, la lettura si rivela veloce e gradevole. Non mancano i colpi di scena e le sorprese che con particolari mosse ben studiate sapranno lasciarvi il piacere di aver fatto una bellissima lettura.

Complimenti Diego.

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