Review Party: “IL CASO DEI TRE BAMBINI SCOMPARSI” di Alberto Beruffi – ed. Newton Compton Editori

Grazie a Newton Compton Editori, Catherine BC partecipa – per A libro aperto – al Review Party di IL CASO DEI TRE BAMBINI SCOMPARSI di Alberto Beruffi.

  • Titolo: IL CASO DEI TRE BAMBINI SCOMPARSI
  • Autore: Alberto Beruffi
  • Editore: Newton Compton Editori
  • Genere: Thriller
  • Data di pubblicazione: 18 ottobre 2022

Trama

Autore del bestseller Una ragazza cattiva
Un grande thriller
La prima indagine dell’ispettore Marco Pioggia

Dopo un periodo di aspettativa per riprendersi dalla morte della figlia, l’ispettore Marco Pioggia rientra in polizia e viene incaricato di indagare sull’omicidio di una ragazza, trovata senza vita nel suo appartamento. Il caso si complica per la presenza di un graffito sulla scena del crimine, e ancora di più quando viene scoperto il cadavere di una seconda ragazza, uccisa con le stesse modalità. Intanto, in una Milano fredda e nevosa che si appresta a festeggiare il Natale, la Polizia deve affrontare il rapimento di tre bambini, sequestrati mentre tornavano a casa da scuola e scomparsi nel nulla. L’ispettore Pioggia si trova coinvolto nelle due indagini, che si intrecciano e si confondono, ma se vorrà salvare i bambini dovrà affrontare gli incubi del passato e provare a vincere la sfida che un avversario spietato gli ha lanciato.
La nuova voce del crime italiano
Tre filastrocche macabre
Due graffiti misteriosi
Un incubo da cui sembra impossibile riemergere

«Un ispettore di polizia schivo e una criminologa danno la caccia a un serial killer dalle spiccate doti sceniche. Un romanzo dalla solida architettura.»
Corriere della Sera
«È d’obbligo affiancare Alberto Beruffi ai grandi nomi di autori italiani e internazionali.»
«Lo stile inconfondibile di questo autore denota una ricerca molto approfondita degli argomenti di cui scrive.»
«Splendidi i riferimenti artistici e culturali che sono incastonati nella storia senza appesantirla, e si rimane incollati alle pagine per scoprire cosa succederà.»

Alberto Beruffi è tornato con quella che è in termini temporali la prima indagine dell’ispettore Marco Pioggia. Dopo la musica per Una ragazza cattiva e il teatro in Prima di morire, a fare da fil rouge dell’intero evolversi delle vicende stavolta è l’arte moderna, presentata in diverse sfaccettature. Tutto inizia in un contesto di gioia e di leggerezza, quello delle vacanze natalizie imminenti, ma in una Milano già addobbata a festa accade un fatto increscioso: il rapimento di tre bambini. Il fatto crea un grande clamore mediatico e ha forte impatto emotivo, assorbendo tutte le energie delle forze dell’ordine, tanto che all’ispettore Pioggia, rientrato in servizio dopo un anno dal rapimento e dall’uccisione della figlioletta, viene affidata l’indagine sull’omicidio di una prostituta, ritenuto un evento di secondo piano.

Ben presto, però, Pioggia raccoglierà tantissimi particolari che gli faranno capire che le due indagini potrebbero essere collegate. L’ispettore porta ancora una volta tutto sé stesso in quello che fa, lasciando, specialmente stavolta, un pezzo di cuore in ogni vicenda. Affiancato dai colleghi, ma anche da una giovane artista sui generis, Pioggia si svela gradualmente al lettore, condividendo le proprie angosce e anche il buio che ne ha preso in ostaggio l’anima. Il tema del buio come ricettacolo atavico di ogni paura umana ritorna spesso nella storia narrata: porta un fardello di timore e di solitudine, rappresenta l’ignoto e il vuoto, come la paura che in esso si celino chissà quali fantasmi da cui si vorrebbe fuggire o semplicemente uno specchio che ci rimandi la cruda realtà.

Perfino il doppio binario dei delitti commessi dà modo di scavare nella natura umana: quando il male tocca l’innocenza dei bambini viene recepito come amplificato rispetto a quanto fatto a delle giovani donne che si prostituivano. È come un gancio allo stomaco, diretto e duro, che toglie il fiato e lascia un senso di nausea perenne.

Il romanzo, dunque, punta molto sull’aspetto psicologico, sia nella trama che nella caratterizzazione dei personaggi, tutti nitidi e definiti come i graffiti che compaiono sui muri della città e sui vagoni della metro. Le indagini, quindi, cominciano a ampliare il loro raggio e attirano il lettore in una spirale di apprensione e curiosità che lo aiuta a divorare una pagina dopo l’altra fino a giungere alla nemesi finale.

Tutto è contestualizzato da continui riferimenti musicali, oltre che artistici, e poetici, elementi che fanno intuire la grande attenzione dell’autore e, a parer mio, il suo innegabile buon gusto: si va da Ferro e Morricone, passando da Prevert o da Kandiskij fino ad arrivare alla citazione di un brano musicale scritto dall’autore stesso, che si può trovare su Youtube.

Il romanzo ha una struttura armonica pur nella sua complessità. Non lascia tempi morti, ma ingloba il pensiero stesso del lettore, facendo scattare un’immediata empatia. Pioggia riesce a entrare dentro ogni persona che incontra sul proprio cammino tanto che, quando si gira l’ultima pagina, si spera sempre di poter leggere ancora di lui molto presto.

Cinque libricini meritatissimi. La vostra Katy.

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