
Il nostro Enrico Pedace ha letto, per A libro aperto, RABBITS, GIOCA SE NE HAI IL CORAGGIO di Terry Miles, ed. HarperCollins.

- Titolo: RABBITS. GIOCA SE NE HAI IL CORAGGIO
- Autore: Terry Miles
- Editore: HarperCollins
- Data di pubblicazione: 25 settembre 2022
- Pagine: 496
Trama
È un normalissimo giorno lavorativo, uguale a tanti altri. Ti hanno assegnato un compito che ti ha assorbito completamente, e quando guardi l’orologio ti accorgi che sono le 4:44 del pomeriggio. Controlli le e-mail, e scopri che hai 44 messaggi non letti. Sorpreso, ti rendi conto che è il 4 aprile: 4/4. E quando sali in macchina per tornare a casa il contachilometri segna 44.444.
Una coincidenza? O hai appena visto l’ingresso della tana del coniglio?
Rabbits è un colossale Alternate Reality Game che usa il mondo intero come scenario. Da quando è nato, nel 1959, si sono tenute dieci iterazioni e sono stati decretati nove vincitori. Nessuno conosce la loro identità, e non si sa nemmeno in cosa consista esattamente il premio che hanno vinto: forse una favolosa somma di denaro, forse un ingaggio nella CIA, forse addirittura l’immortalità o la chiave per decifrare l’universo. L’unica cosa certa è che più ci si addentra nel gioco, più diventa pericoloso: in passato sono morte delle persone, e il numero di vittime sta crescendo.
E ora sta per iniziare l’Undicesima iterazione.
K, affascinato da questo mondo segreto, cerca da anni un modo per partecipare. L’occasione si presenta quando il ricchissimo Alan Scarpio, presunto vincitore di una delle passate edizioni, lo contatta per affidargli una missione disperata: c’è qualcosa che non va nel gioco, e K deve risolvere il problema prima che inizi la nuova iterazione, o il mondo intero ne pagherà le conseguenze.
Cinque giorni dopo Scarpio viene dato per disperso.
Due settimane più tardi, K manca la scadenza. Inizia l’Undicesima iterazione.
E tutto a un tratto è in gioco il destino dell’intero universo.
Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Da amante del genere distopico e appassionato del genere thriller, quando ho letto la trama di questo romanzo ho pensato che non potevo lasciarmelo scappare.
Un thriller distopico doveva essere per forza un’esplosione di fascino. Una vera bomba di adrenalina, mistero e suspense.
Tuttavia, può succedere che un libro alimenti in maniera delle elevate aspettative che però, poi, trovano alcuni “ostacoli”.
Ma andiamo per ordine.
Gli ingredienti per rendere questo romanzo indimenticabile c’erano e ci sono tutti.
Ci troviamo in un imprecisato periodo della nostra epoca attuale, in una Seattle affascinante, misteriosa e a tratti oscura, talmente tanto da far percepire la presenza di pericoli nascosti.
Il mondo appare così come lo conosciamo noi, ma le leggi che ne governano lo scatenarsi degli eventi e la vita dei suoi abitanti sono regolate da una forza primordiale e, se vogliamo, spirituale immensa. Tale forza viene riconosciuta come insieme di percezioni, connessioni, pattern psicologici e fisici, rischi e un fascino irresistibile. Tutto questo è “Rabbits” una sorta di gioco in cui il mondo e l’universo hanno bisogno di superare determinati livelli di difficoltà per avere la garanzia di continuare a esistere.
Al gioco non può partecipare chiunque, ma solo alcuni che non sanno nemmeno di essere protagonisti del gioco stesso.
Detto questo, il romanzo parte subito in maniera esplosiva. I personaggi si presentano da subito come dei giganti di personalità e desiderosi di sfondare i confini della fantasia.
Ho sempre detto che scrivere un romanzo distopico è un’impresa dalla complessità molto elevata. Formulare nella mente: scenari distorti, realtà finemente alterate e vicissitudini potenzialmente reali mescolati a eventi difficilmente realizzabili, è un’attività fantastica. Proiettarli però, poi, su carta per dar vita a una storia dalle alte aspettative di bellezza è ancora più difficile.
Terry Miles ha dato prova di essere un grande conoscitore a appassionato di video games e realtà virtuale, ma ancor di più delle dinamiche tecnologiche fantascientifiche che regolano l’evolversi di una storia all’interno di un videogioco. Ha dimostrato di muoversi molto bene nei temi della fisica quantistica e nelle teorie del multiverso che sono le colonne portanti su cui si posa l’intera storia di “Rabbits”.
Funzionamento empirico delle realtà virtuali le teorie sull’esistenza del multiverso sono però due oceani infiniti di nozioni, leggi e desiderio spasmodico di scoperta. Riuscire a mescolarne tutti i componenti è assai difficile e il conseguente rischio di creare un po’ di confusione è molto alto.
La lettura si presenta inizialmente scorrevole, ma gli imput che l’autore ci fornisce sono davvero tanti, forse troppi, pur essendo consapevole che sono strettamente necessari al fine di far comprendere lo scopo della storia.
Non è una di quelle letture che si affronta con leggerezza e spensieratezza, bensì richiede un alto livello di concentrazione, perché se si perde il filo si rimane impantanati nella matassa di informazioni senza capire poi dove ci si sta dirigendo.
Leggendo attentamente, però, si capisce come sia l’obiettivo dell’autore mandare in confusione il lettore, perché nel momento in cui si pensa di aver trovato la strada giusta per capire cos stia succedendo, ecco che si scopre come sia tutto un nulla di fatto e allora bisogna ricominciare.
Lo stile di scrittura, a dispetto degli argomenti complessi, risulta essere abbastanza semplice e di facile comprensione per tutti.
I personaggi appaiono, come ho già detto, fortissimi da subito e forse questa accelerazione precoce ha fatto sì che le loro personalità non potessero volare più in alto, penalizzandoli e attribuendogli uno scorrimento piatto.
Non mi sento di bocciare questo libro perché, ripeto, è una storia dal potenziale immenso, ma nemmeno di promuoverlo a pieni voti.
Tirando le somme è stata una bella lettura, se amate il genere distopico troverete degli spunti molto affascinanti e intriganti, ma io personalmente ho percepito la mancanza di quella marcia in più che un romanzo del genere dovrebbe avere per volare tra le varie dimensioni del multiverso.
