
Cari lettori, il romanzo di cui vi parlo oggi è una fotografia della Palermo al tempo della Seconda guerra mondiale, un romanzo davvero bellissimo, di quelli che non si dimenticano. Protagonista, oltre la sofferenza della popolazione, la dolce e sfortunata Cristina. Una storia vera, romanzata sapientemente, che vi farà commuovere. Saprete di più continuando a leggere la mia recensione.

- Titolo; L’urlo della sirena
- Autrice: Maria Enea
- Editore: self
- Genere; narrativa, storico
- Pagine; 208
- Data di uscita: novembre 2022
- E-book: 3,00 – kindle unlimited
- Cartaceo: 12,40
1943
In una Palermo devastata dai bombardamenti degli Alleati, la dodicenne Cristina, affetta da poliomielite, perde la propria casa nell’antico quartiere dell’Albergheria e con la famiglia è costretta a rifugiarsi in casa della nonna, in periferia.
Nel racconto, che segue la crescita della protagonista lungo un arco temporale che ci porta al 1970, le vicende e le violenze della Storia s’intrecciano con quelle di cui è vittima Cristina. La sua ancora di salvezza è rappresentata dalla profonda amicizia con la cugina Franca e con la ricchissima marchesina Laura Betalli, colta e femminista ante litteram.
Tra mille difficoltà, eventi bellici, letture, sorrisi, musica, paure, orrori e prime esperienze sentimentali. le tre ragazze realizzeranno le proprie aspirazioni,e Cristina riuscirà, grazie alla sua caparbietà e alla sua passione per l’arte, a trovare il riscatto umano a cui aspira. Una storia di speranza e resilienza.

Qualche settimana è passata da quando ho terminato la lettura del libro di Maria e ancora le sensazioni mi sono rimaste addosso come se le stessi indossando. Solo a causa della mia salute ho procrastinato, perchè volevo introdurvelo al meglio. La vicenda è narrata dal punto di vista di Cristina, una dodicenne affetta da poliomielite, una malattia che la fa zoppicare e deridere spesso dai compagni di scuola. Insieme alla famiglia ha vissuto in una bella casa, almeno fino a quando gli Alleati non cominciano a bombardare Palermo. Mezza città è ormai distrutta, gli abitanti sono alla fame e c’è chi sta perdendo i propri cari in guerra o da un giorno all’altro solo per procurarsi il cibo al mercato nero. Gran parte sono allo stremo delle forze e si arranca, sperando che la guerra finisca il prima possibile.
Cristina è tanto giovane e già è catapultata nel mondo degli adulti, quello crudele e pieno di sofferenza da un lato, quello dello spirito di sopravvivenza e l’affetto che lega le persone importanti dall’altro. Oltre alla ferocia dei bombardamenti, la ragazzina ha assaggiato anche l’oltraggio e la violenza perpetrata da chi, in teoria, avrebbe dovuto preservarla e aiutarla. A non lasciarla cadere nel baratro del non ritorno è senz’altro la sua forza d’animo, rinforzata dalla coraggiosa e sveglia cugina Franca e l’amica Laura, l’unica fra le sue conoscenze ad essere rimasta ricca.
La famiglia di Laura è una salvezza non solo per Cristina, ma per una comunità. Un complesso sorprendente e unito, non i soliti benestanti snob, bensì persone di cuore e d’altri tempi. Una piccola oasi in un pantano di sangue e fame, delle figure che mi hanno davvero sorpresa. Cristina osserva e vive lo sfacelo che gravita loro intorno, insieme alle altre, si gode le piccole gioie e supera eventi molto traumatici che si protraggono sino alla conclusione del conflitto, il quale si lascia indietro fin troppi strascichi, che però non impediscono di rialzarsi e ricostruire vite e case, perchè bisogna andare avanti e lasciare indietro tremendi ricordi. Il modo di raccontare questo libro mi ha davvero coinvolta, si intuisce quanto sia vera e al contempo piena di dolore e speranze. Maria, attraverso la protagonista, ci fa vivere ogni passaggio con grande emozione. Ho odiato ciò che le è successo e ho gioito quando le cose incappavano il percorso giusto. Come se fossi un’amica ho approvato le sue scelte complicate, prese con saggezza nonostante la giovanissima età, dotata di sensibilità artistica e di realismo. Con grande affetto si segue il legame stretto con Franca, decisamente una rivelazione, e la sognatrice e femminista Laura. Anche loro due sono perfettamente caratterizzate e lasciano numerose scie di speranza. Amiche leali, non pallide imitizioni, anche se crescendo ci si allontana.
Al di là dei gusti, consiglio di leggere questo romanzo profondo e vivido, perchè di sicuro amerete ogni sfumatura.
