
Grazie a Mondadori, oggi partecipo al Review Party di ANATOMY. UNA STORIA D’AMORE di Dana Schwartz. Vi consiglio di seguire anche le tappe degli altri blog partecipanti.

- Titolo: ANATOMY. UNA STORIA D’AMORE
- Autore: Dana Schwartz
- Editore: Mondadori
- Genere: historical fiction; fantasy; mistery
- Data di pubblicazione: 24 gennaio 2023
- Pagine: 303
Trama
Quando Hazel si imbatte in Jack fuori dalla Società reale degli anatomisti di Edimburgo non ne rimane particolarmente colpita. Nel momento in cui però le viene proibito di frequentare i corsi del celebre dottor Beecham in quanto donna, capisce che il suo nuovo amico potrebbe tornarle molto utile. Perché con Beecham la ragazza ha stretto un patto: se riuscirà a superare l’esame di abilitazione studiando per proprio conto, potrà proseguire la carriera medica. Ma senza poter seguire le lezioni ufficiali, a Hazel non basta prepararsi sui libri: deve esaminare cadaveri.
E, scherzo del destino, ha appena conosciuto qualcuno che si guadagna da vivere trafugandoli.
Ma pure Jack ha i suoi problemi: loschi individui si aggirano per i cimiteri, i suoi amici scompaiono in circostanze misteriose, e la terribile peste romana, che già due anni prima aveva ucciso migliaia di persone, sembra essere tornata. E nessuno vuole occuparsene. Tranne Hazel.
Ora i due dovranno unire le forze per scoprire gli oscuri segreti nascosti non solo in quelle tombe senza nome, ma nel cuore stesso della buona società di Edimburgo.
Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Edimburgo, 1817
Il chiodo fisso di Hazel: salvare vite. Fare il chirurgo è il suo sogno ma è nata in un’epoca in cui la donna è ridotta all’unico dovere di mettere al mondo una discendenza. Infatti, come molte ragazze in età da marito, è già promessa al cugino, Bernard. Manca solo l’atto formale: la proposta.
Hazel e Bernard sono prima di tutto amici, confidenti, lui conosce le follie che balenano nella testa della cugina e certe volte la istiga con racconti che lei deve mettere in pratica.
“Hazel avrebbe aperto un varco nel mondo tra la vita e la morte, usando l’elettricità per rianimare carne morta. D’altronde, che cos’erano i miracoli se non frammenti di scienza che l’uomo non aveva ancora compreso?”
Tuttavia, per far sì che il suo desiderio si realizzi, deve essere ammessa al corso tenuto dal dottor Beecham. È ancor più affascinata dopo essersi intrufolata al seminario pubblico di anatomia; la posizione era delle più favorevoli, grazie alla complicità di un ragazzetto, Jack, incontrato fuori dell’edificio.
Nei giorni successivi Hazel studia un piano per frequentare le lezioni, e per un po’ riesce, spiccando per abilità tra altri allievi. Messa alla porta, stringe un patto con il dottor Beecham: se supererà l’esame di abilitazione, poi potrà esercitare come medico. Solo con la teoria, Hazel teme che non ce la farà. Una immagine vista su un libro non è come vedere un organo dal vivo… e qui entra in gioco Jack, il trafugatore di cadaveri. Lui le porta un corpo da sezionare, lei gli dà il giusto compenso. Tra i due il rapporto si intensifica giorno dopo giorno, e in un momento di complicità, ci scappa un bacio.
La storia è davvero appassionante, specialmente quando Hazel riuscirà a rendersi utile a tante persone, con i sempre più frequenti casi di peste romana. Nel frattempo, in città avvengono anche fatti strani… e Hazel si troverà a temere per la vita di una persona cara.
La trama di Anatomy ci presenta una storia d’amore tra due giovani, nata tra un colpo di bisturi e l’altro. Non è proprio così. La protagonista presenta gli stessi problemi di una diciassettenne dell’epoca: in attesa del matrimonio di convenienza, come ho già detto. È la figlia femmina, la maggiore, dopo che ha perso un fratello, l’erede. Sua madre si chiude in se stessa per il dolore quando non deve pensare a Percy, il figlio minore, ora erede. Hazel non è dispiaciuta per il disinteresse della genitrice, anzi, la situazione creatasi a casa le concede molte libertà. Oltretutto, il padre è stato assegnato a Sant’Elena dalla Marina britannica. Se per la prima parte ci si prende pena per l’impossibilità di Hazel di seguire le proprie attitudini, presto ci si stacca dalla realtà notando i primi cenni fantasiosi, oltre le licenze prese dall’autrice. Mi è piaciuta molto la parte della trafugazione dei cadaveri e l’attività di “studio”, e l’atmosfera muta assumendo connotati gotici. Se fin qui l’ho amato, nonostante qualche distonia, il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca; non è frettoloso ma sicuramente studiato per agganciarsi al secondo volume. Quindi non resta che aspettare con molta ansia. Consigliato!

