Recensione: “FIGLIA DI NESSUNO” di Laura Gay

FIGLIA DI NESSUNO di Laura Gay esce oggi e Daniela Tess ha avuto il piacere di leggerlo in anteprima per A libro aperto.

  • Titolo: FIGLIA DI NESSUNO
  • Autore: Laura Gay
  • Editore: self-publishing
  • Genere: romance storico
  • Data di pubblicazione: 10 febbraio 2023

Trama

Inghilterra, 1888.

Anne Smith non ha mai conosciuto i suoi genitori. Cresciuta in orfanatrofio, fin da piccola ha subìto privazioni e angherie, vivendo ai margini della società. Ma adesso è giunto per lei il momento del riscatto: Frank e Daisy Hamilton hanno deciso di accoglierla in casa propria come una persona di famiglia, pronti ad affidarle il ruolo di nutrice.
E lei non ha intenzione di deludere la loro fiducia per niente al mondo.
Ma c’è un problema: Sir William Fletcher, fratello di Daisy e uomo di dubbia reputazione, ha messo gli occhi su di lei. Chiaramente le sue intenzioni non sono onorevoli, tutto quello che lei deve fare è respingerlo.
Ma come riuscirci, se l’unica cosa che ha in mente sono quegli occhi di brace che sembrano volerla spogliare a ogni sguardo?
William ha ereditato il titolo di baronetto dal padre, ma non le sue fortune, dissipate al gioco e con le donne.
Non gli resta più niente.
Quello che deve fare è trovarsi una moglie di famiglia ricca, che gli garantisca la vita lussuosa a cui è abituato.
Niente di più facile, se non fosse per quella dannata ragazza che sua sorella si è messa in casa.
Anne non è altro che una serva, una figlia di nessuno. Eppure, soltanto lei riesce a scatenare i suoi desideri più peccaminosi.
William potrebbe prenderla come amante e togliersi lo sfizio, ma quella servetta è più testarda di un mulo. E forse a muoverlo non è solo il desiderio carnale, ma qualcosa di molto più profondo.
Qualcosa di potente e inevitabile come l’amore.

* ROMANZO AUTOCONCLUSIVO *

Tu hai ribaltato il mio mondo, niente è più stato come prima.

Figlia di nessuno è il terzo capitolo de “Gli orfani del St. Mary”, una bellissima serie historical, che non delude neanche in questo ennesimo romanzo. Aspettavo da tanto la storia di William e Anne; entrambi li abbiamo incontrati nei volumi precedenti. William è il fratello scavezzacollo, anche leggermente perverso, di Daisy, protagonista del secondo romanzo; Anne invece è l’amica orfana degli eroi dei primi due libri, Adrian e Frank. Tanto lei è delicata, buona, generosa, tanto lui è oscuro e torbido. Un connubio che a me fa sempre impazzire. Ero molto curiosa di sapere come la Gay avrebbe sviluppato la trama e non sono rimasta delusa. L’inizio è da cardiopalma: le scene tra i protagonisti trasudano passione e tormento, voglia, desiderio, peccato.

«Ti voglio», alitò contro le sue labbra. «Ti desidero così disperatamente che potrei morirne».
«Non pretendo la vostra morte», rispose lei con un sorriso birichino.
«Ne sei certa? Perché mi stai uccidendo. Lentamente. Giorno dopo giorno».
Anne tornò a baciarlo. Le sue dita si infilarono nei capelli di lui, accarezzandoli dolcemente. William sentì il proprio cuore accelerare i battiti all’improvviso, come un rullo di tamburi al centro del petto.

La Gay è bravissima a rendere tutte le sfumature del romance, lui cacciatore, lei preda, attratta suo malgrado ma consapevole che, se cedesse, verrebbe annientata dal suo predatore. Eppure, un primo colpo di scena, capovolge la situazione. Non vi voglio rivelare di più per non togliervi il gusto della sorpresa. Ma i plot twist non mancheranno, alcuni nel finale veicoleranno la trama verso orizzonti che non avevo minimamente considerato.

«Ti prego, non farlo se hai intenzione di tirarti indietro. Stavolta non lo sopporterei».
«Non mi tirerò indietro».
«Sicura?».
La ragazza annuì. «Voglio giacere con voi, appartenervi anima e corpo. Non ho più paura».

La scrittura della Gay è sempre quella a cui siamo abituati; perfetta nell’historical, semplice ma scorrevole, efficace, così come perfette sono le descrizioni di usi, costumi e ambienti d’epoca. Molto spazio è riservato alle coppie dei romanzi precedenti e anche questa scelta l’ho molto apprezzata. È sempre bello riuscire a dare uno sguardo al futuro di personaggi che abbiamo amato tanto.

Anne si conferma un’eroina forte, determinata ma anche sensibile e generosa. Sono davvero contenta che alla fine abbia raggiunto l’agognata felicità, riuscendo a guadagnarsi il suo happy ending e l’amore di un uomo che per lei e con lei ha cambiato la sua esistenza. Il percorso di crescita maggiore lo ha fatto Will, che da mostro depravato si è scoperto invece uomo fragile, spezzato: di fronte a una donna onesta e perbene riesce a cambiare e a maturare, a essere generoso. Sono rimasta molto colpita da diversi gesti che ha compiuto verso Anne, per non comprometterla né ferirla.

«Non ho mai saputo cosa fosse il senso di colpa», confessò. «Almeno finché non ti ho incontrata. Tu hai ribaltato il mio mondo, niente è più stato come prima».
Anne appoggiò la fronte alla sua. I loro respiri pesanti si mischiarono. «E questo è un male?»
«Non lo so». William tornò a cercarle le labbra. «Ma è un sentimento nuovo per me, inesplorato».
«Anch’io sto provando qualcosa di nuovo per te», ammise
«È più che comprensibile».

La redenzione delle canaglie è un’altra cosa che mi piace molto nei romances e credo che l’autrice sia stata molto convincente in questo percorso di redenzione del baronetto. Ottima l’introspezione psicologica, ben caratterizzati anche i personaggi secondari. Mi è piaciuto moltissimo e sono davvero triste al pensiero che sia finito ma anche curiosa di saperne di più su Vivian, altro personaggio chiave della famiglia Fletcher; anche per lei Laura ha fatto intravedere un percorso di cambiamento e crescita, chissà se ci regalerà la sua storia? Lo spero vivamente. L’intreccio coinvolgente, che mi ha lasciato letteralmente con il fiato sospeso, spingendomi a divorare il libro, mi porta a consigliarlo a tutte le amanti dell’historical, a chi predilige le storie passionali, romantiche, con scene d’amore sensuali e molti colpi di scena. Ha raggiunto Lord Demonio al primo posto nelle mie personali preferenze.

Anne gli strinse una mano. Le loro dita si intrecciarono. «Tu hai cambiato tutto», ammise. «Mi hai fatto scoprire quanto possa essere bella l’unione tra un uomo e una donna. Hai distrutto
il muro che mi ero costruita intorno ed è stato come rinascere. Ti sarò grata per sempre per questo».
William sentì qualcosa esplodergli nel petto. Non sapeva cosa fosse, non sapeva nemmeno come gestirlo. All’improvviso provò l’impulso di fuggire.
Si schiarì la voce. «Si è fatto tardi, forse dovrei andare».

Colgo l’occasione per consigliare anche gli altri romanzi della serie, sebbene ognuno sia autoconclusivo e possa essere letto indipendentemente dagli altri. Aspetto le prossime storie, Laura Gay per me è sempre una garanzia di ottime letture! Complimenti, carissima, so che per te far amare William, e trasformarlo in un eroe romantico, fosse una grande sfida e direi che l’hai vinta assolutamente!

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