Recensione: “IL RIBELLE D’IRLANDA-SEAN” DI PITTI DUCHAMP

Altra avventura della serie di romance storici “La confraternita dei leoni”, protagonisti un nobile dai modi selvaggi, diviso tra il cuore irlandese e la necessità di divenire parte della società inglese e una fierissima donna che combatte, a suo modo, per i diritti dei suoi compaesani. Una storia d’amore, ma che si incentra molto sul malcontento del popolo irlandese verso la supremazia protestante.

  • Titolo: Il ribelle d’Irlanda
  • Serie: La confraternita dei leoni
  • Autrice: Pitti Duchamp
  • Genere: romance storico
  • Data di uscita: gennaio 2023
  • Pagine: 304
  • Ebook: 2,99
  • Kindle unlimited
  • Cartaceo: 12,90 – 19,90 rigida

Irlanda 1820 – Sean O’Connor, Conte di Clare, è disposto a tutto per scrollarsi dalle spalle l’identità irlandese, un marchio che ha fatto di lui un reietto, un emarginato. Forse andare via è l’unica soluzione: nè inglese nè irlandese ma solo europeo nelle colonie; circondato dal lusso e dai soldi che ha guadagnato con le miniere messicane.

Il destino però ha in serbo sorprese e colpi bassi. Quando Sean eredita dal padre il titolo di Marchese di Galway, ecco che il sangue e la terra d’Irlanda tornano a pretenderlo. E a chiamarlo a sè è anche Aoife, pronta a ogni sacrificio per rivendicare i diritti dei cattolici irlandesi, perfino a rinunciare all’amore. Perfino a rinnegare Sean.

Un uomo in cerca del suo posto nel mondo, una donna che lotta per i diritti del suo popolo, un amore violento e intenso come il verde d’Irlanda.

Sono visioni del tutto contrastanti a dividere Sean dalla sua promessa Aoife, proprio il giorno in cui doveva essere annunciata la loro futura unione. I due, al contrario di tante altre coppie costrette alla convenienza, sono certi di amarsi. Eppure, in principio, i loro destini prendono bruscamente strade diverse e, in apparenza, ciò non sembra addolorarli più di tanto. In realtà, negli anni, non si sono mai dimenticati. Ciò che li ha separati è l’appartenenza o meno alla verde e selvaggia Irlanda, nel cuore e nell’anima, patria di orgogliosi patrioti benchè sottomessi alla monarchia britannica.

Sean, come inculcato dal padre, reprime la fierezza irlandese nonostante i valori trasmessi dalla nonna, anzi fa di tutto per sentirsi accettato dai suoi amici inglesi e soprattutto da quella società che non si risparmia nel disprezzarlo sebbene sia un conte, solo per la sua terra d’origine. Certo, l’essere di modi spicci non lo aiuta e si caccia facilmente nei guai – e ne accadono di grossi a causa della sua intemperanza. Il conte viene addirittura allontanato dal continente. I pensieri e i comportamenti sono una continua fonte di contraddizione, poichè la sua identità è contesa tra due paesi.

Invece Aoife non si vergogna del suo sangue irlandese, anzi esalta il suo popolo e la bellezza naturale di quei paesaggi verdi e accoglienti. Naturalmente cattolica, detesta le imposizioni e la prepotenza dei protestanti. Questa sua voglia di libertà patriottica la conduce a sacrificare la propria felicità e a divenire parte di una causa pericolosa e inusuale per una donna che proviene da una famiglia benestante. L’assecondare la nobiltà inglese e il conformarsi alle regole dei despoti sono atteggiamenti che Aoife non ha potuto accettare. Le proprie convinzioni sono state più forti del sentimento provato verso Sean. I due infatti rimangono lontani molti anni, finchè lui non torna a prendersi la sua eredità, dopo aver intascato una fortuna all’estero. Nessuno dei due è cambiato molto, a parte le circostanze, e neppure il filo rosso che li legava, che non è del tutto stato reciso. Seppur sottilissimo, qualcosa del loro amore è sopravvissuto.

Tuttavia, neppure dopo essersi rivisti mutano i loro ideali, così radicati nel profondo come radici. Sono due personaggi molto testardi, a volte piacciono altre meno, si lasciano trascinare più dalle convinzioni che dai sentimenti. Riusciranno quindi a mettere in primo piano l’amore e accantonare il resto? L’orgoglio verso la propria patria è un elemento essenziale nel romanzo, lo stesso la politica di quell’epoca: i forti contrasti tra cattolici e protestanti che risalgono al periodo Tudor. Se per alcune lettrici questo aspetto può appesantire, io l’ho trovato una risorsa perchè ho sempre seguito con interesse l’argomento. L’autrice è capace nel genere storico, descrive in modo dettagliato gli ambienti e il linguaggio è sempre coerente. La storia anche mi è piaciuta perchè risulta avventurosa e imprevedibile, mentre la parte sentimentale è un po’ altalenante. Non avendo letto gli altri della serie non posso fare paragoni, ma comunque è un buon romanzo e lo consiglio.

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