
Torna l’elegante penna di Thina Sulas in un romanzo parallelo al precedente volume “La stagione del duca”, di ambientazione ottocentesca. Seguiamo in prima linea il cambiamento di fotuna della famiglia Cooper.

- Titolo: La primavera di una miss
- Autrice: Thina Sulas
- Editore: self
- Genere: romance storico
- Uscita: gennaio 2023
- Pagine: 303
- Kindle unlimited
- E-book: 2,99
- Cartaceo: 13,90
TRAMA
Brighton, East Sussex (1807-1809)
«Una benedizione, madre?! Che Dio vi perdoni! Il denaro e quel titolo stanno trasformando la nostra famiglia dal giorno stesso in cui Mr. Connolly ha messo piede in casa! Come potete non vederlo?»
Possedere ricchezze può influire sul carattere delle persone, finanche sulle scelte in amore… Lo sa bene Sarah Cooper, coscienziosa ragazza di campagna che, di colpo, grazie a un cospicuo vitalizio, vede mutare gli affetti più cari.
Presto travolta dalle regole del ton, ma non ancora piegata a un destino da debuttante, a rallegrare l’umore di Miss Cooper sarà l’incontro con Mr. Walford; valletto di Sua Grazia, il duca di Dorset, semplice uomo e di ampie vedute, si rivelerà il movente per cui sfidare ogni convenzione. Ma ne varrà davvero la pena?
Tra il mare di Brighton e Londra, segreti e pettegolezzi, il destino di Sarah prenderà una direzione del tutto inattesa.

Divenire di colpo benestanti non muta sempre e solo il tenore di vita: le prospettive prendono un’impennata, ruotano in un’altra direzione e ahimè, in alcuni casi, la fortuna dà alla testa e cambia atteggiamento, persino carattere. La famiglia Cooper era una modesta cerchia campagnola, residente a Brighton, che si occupava di mandare avanti una fattoria e un’esistenza semplice, dove possedere guanti da ballo appariva già sofisticato. Le ragazze non avevano un’educazione rigida quanto le miss che si apprestavano a entrare nella società e affrontare la stagione mondana. A Sarah andava benissimo così; era soddisfatta della normalità, di prendersi cura degli animali e chiacchierare tranquillamente con il suo amico Henry, senza che alcunchè lo trovasse sconveniente, di trascorrere le giornate insieme alle sorelle più giovani e ai due genitori. Una missiva, proveniente dal nuovo duca, però stravolge completamente la routine dei Cooper. O per meglio dire, lo fa la notizia che un titolo come sir e una rendita fissa piuttosto cospicua è cosa certa. Quel che manda in orbita il padre, la madre e la sorella Elizabeth, per Sarah rappresenta la disgregazione di ciò che apprezza, nonchè della stabilità di un umile ma confortevole focolare.
L’obbligo a prendere lezioni di etichetta, secondo la giovane è una vera e propria ingiustizia, poichè dovrà imitare quelle signorine imbellettate a caccia di un buon partito, nei più bei saloni della crema londinese. Peggio ancora il dover sopportare l’antipatia proverbiale della nuova insegnante che la signora Cooper ha imposto alle ragazze, in primis alla primogenita. Sarah gira con le lacrime agli occhi a causa del mutamento, in special modo la turba il comportamento dei genitori, ora più lontani che mai. L’attende l’ingresso in un mondo a cui non ha mai desiderato prendere parte, ma ancora non ha perso le speranze, perchè una nuova conoscenza le fa tornare il sorriso sulle labbra e commettere qualche imprudenza.
Ma chi è il misterioso Oliver, quell’attraente valletto del duca che le sta rubando il cuore in maniera tanto semplice e, agli occhi di altri, spudorata? Una possibile unione non troppo bilanciata, sembrerebbe, visto che la ragazza potrebbe ad ambire a un titolato. Se non avete letto “La stagione del duca” non sarò certo io a spoilerare tali circostanze. Sarah mi era piaciuta molto anche all’epoca, è un esempio di semplicità e al tempo stesso di libertà e anticonformismo. Le si addice il detto che i soldi non portano alla felicità, almeno per il momento.
L’autrice ricalca la differenza sostanziale tra titolati e rispettabile gente di campagna, capace di cavarsela in situazioni più avverse. Quel che è importante, dico sempre, è che, se si deve cambiare, si cambi in meglio, nonostante le disponibilità economiche. Il romanzo è fresco e scorrevole, riporta nelle pagine un grazioso stile austeniano, sembra quasi di quell’epoca. La storia è davvero carina, scritta benissimo e dal ritmo sofisticato.
