Recensione: “STAGIONI D’AMORE” di Cassandra F. Lacey

Una bella distrazione di un’ora poco più: STAGIONE D’AMORE di Cassandra F. Lacey.

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TRAMA

L’amore tutto l’anno.

L’amore che nasce, prende forma e sboccia in forme differenti.

Quattro racconti che vi faranno respirare i profumi della primavera, che vi culleranno al suono delle onde del mare, che vi strapperanno qualche brivido ad Halloween e che vi incanteranno con la magia del Natale.

Hanami – Fiori di ciliegio è la storia di due giovani liceali giapponesi, legati dal filo rosso del destino e che si ritroveranno a percorrere lo stesso sentiero all’ombra dei ciliegi in fiore.

La musica delle stelle è il nome di un bar sulla riviera in cui Amy ha trovato rifugio dopo una grande delusione d’amore. Ma rappresenta anche l’occasione per fermarsi ad ammirare il cielo nella notte di San Lorenzo e ascoltare ciò che il destino ha in serbo per lei.

Cambio di prospettiva ci fa riflettere su quanto spesso l’amore vero sia a un passo da noi e quanto però sia necessario guardare le cose da tutt’altra angolazione per potercene accorgere.

La magia del Natale è un racconto ambientato in epoca Regency ed è la storia di due giovani, Margaret e Colin, che per ritrovarsi saranno costretti ad affrontare uno scandalo di non poco conto e ad affrontare le regole imposte da rigidi dettami sociali.

Ogni racconto è corredato da un’illustrazione.

  • Disponibile su Amazon
  • Pagine: 178 (cartaceo)
  • Prezzo: € 9,90 cartaceo / € 2,99 (ebook)

Quattro racconti che mi ricordano una famosissima canzone di Battiato, che fa da sottofondo a questa bella lettura. Cassandra F. Lacey con STAGIONI D’AMORE spazia per i continenti e arriva dritto al cuore, attraverso le voci delle protagoniste femminili.

In primavera inizia il nostro viaggio, in Giappone. Midori è una studentessa e quando nell’aula di scienze fa l’ingresso un nuovo studente, Haruki, trasferitosi con la sua famiglia da Kyoto, rimane vittima di un vero colpo di fulmine.

Di Hanami – Fiori di ciliegio ho amato la fusione dei personaggi con la natura; seppur il racconto sia breve, riesce a catapultare il lettore in un paesaggio da favola e a farlo assistere alla nascita di un delicatissimo amore, nel tempo di uno svolazzo di petali. Ho amato molto i personaggi, così in contrasto tra loro per le origini diverse: i genitori di lei faticano per farla studiare; lui può permettersi anche regali “costosi”. Nell’aria, poi, aleggia una presenza importante per Midori, la sua amata nonna e i suoi consigli. Sicuramente il mio racconto preferito.

La musica delle stelle gode di un’ambientazione italiana e ci accompagna nel mondo variegato di Amy – in piena estate – che da Edimburgo si trasferisce nella riviera romagnola. Odia l’afa che l’avvolge in Italia, ma qui, anche lei, ha la compagnia preziosa della nonna, che le regala metà di origini del Bel Paese. Perché ha abbandonato la propria terra che ama e il rapporto strano con il fratello Andy? Liam, il suo ex, le ha letteralmente tolto il sorriso e strappato ciò che amava di più: la musica. In Italia Amy si reinventa, e con le conoscenze della nonna, viene assunta da Alessandro come barista. Non le pesa il cambio di vita, ma dentro di lei cova sempre la prima passione… fino a che non le si presenta, a sorpresa, insieme all’amore!

Cambio di prospettiva ci catapulta nell’autunno, all’Ashbury Academy, dove Zoe ha vinto il premio di fotografia, con lo scatto rubato al campione Brad Wesley, per il quale ha una cotta allucinante. In bella vista in bacheca, anche il modello dello scatto vede la foto e Zoe si guadagna l’invito – come ringraziamento – al ballo di Halloween. Tuttavia l’appuntamento non si rivela come immaginato…

La magia del Natale – chiaramente in inverno – ci regala davvero un cambio di prospettiva, soprattutto temporale. Nel periodo regency, a un ballo, Margaret ritrova Colin, il primo amore. Costui ha dovuto abbandonare Londra per riscattarsi in società, rimpinguando le tasche che il padre in modo illecito ha svuotato.

L’amore trionfa su tutto, eppure non mancano temi importanti come il bullismo che emerge nel terzo racconto. Più leggera, da occhi a cuoricino, la storia di Amy (lascio il mistero sull’amato!). Il racconto che mi ha convinta meno – probabilmente perché rientra nel mio genere preferito e l’attendevo con ansia – è il regency. In principio perché la narrazione è in prima persona, e sebbene l’autrice abbia usato un lessico leggermente diverso, risulta a mio avviso troppo “moderno”.

Cassandra F. Lacey ha una scrittura molto pulita, risulta così scorrevole e amabile, per questo mi sento di consigliare Stagioni d’amore, perché davvero tutto l’anno si ha bisogno di sognare un po’.

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