Review Party: “L’EREDE RAPITO” di Holly Black – ed. Mondadori

Altro evento sorprendente, per la cui organizzazione ringrazio Silvia Moro, e Mondadori che ci ha concesso la lettura in anteprima. Dopo la serie conosciuta come “Il principe crudele”, torna Holly Black con L’EREDE RAPITO. Imperdibile. Mi raccomando, seguite anche le altre tappe del tour, nel banner i blog partecipanti.

  • Titolo: L’EREDE RAPITO
  • Autore: Holly Black
  • Editore: Mondadori
  • Genere: Fantasy
  • Data di pubblicazione: 9 maggio 2023
  • Pagine: 358

Trama

Sono ormai trascorsi otto anni dalla Battaglia del Serpente. Nel gelido Nord, la spietata Lady Nore ha reclamato per sé la Cittadella dell’Ago di Ghiaccio. Suren, regina bambina della Corte dei Denti e unica creatura ad avere potere su di lei, sua madre, è fuggita nel mondo umano, dove vive come una selvaggia nei boschi, in completa solitudine e perseguitata dal ricordo dei supplizi subiti per mano dei suoi genitori. Si crede dimenticata da tutti fino a quando non si accorge che la hag della tempesta, Bogdana, è sulle sue tracce. Ad aiutarla è nientemeno che il principe Oak, erede di Elfhame, al quale un tempo Suren era stata promessa in sposa. Di lui, ora diciassettenne, affascinante e bello, dicono che sia viziato e ribelle. Troppo scapestrato per sedere sul trono. E soprattutto un abile manipolatore. Il ragazzo sta compiendo una missione che lo condurrà al Nord per la quale ha bisogno dell’aiuto di Suren. Ma se la ragazza accetterà, sa che non solo dovrà proteggere il suo cuore dal ragazzo che conosceva un tempo e di cui ora non può più fidarsi, ma dovrà affrontare nuovamente gli orrori che pensava di essersi lasciata alle spalle.

Con questo romanzo, primo di una dilogia, Holly Black ci riaccompagna nel mondo magico e opulento di Elfhame, tra intrighi, tradimenti e desideri che possono diventare anche molto pericolosi.

*Ringrazio Mondadori per la copia fornita

«Nella Terra delle Fate sarai la regina».

In un certo senso la storia sembra ripetersi: una bambina viene strappata dalla famiglia in cui è cresciuta per far ritorno in quello che le appartiene veramente. Per Wren è tutto nuovo, dal suo aspetto terribile al nome: Suren. Specialmente quelli che si identificano come genitori sono spaventosi, Lord Jarel e Lady Nore. Un giorno regnerà nella Corte dei Denti, ma quel giorno già lo odia e scappa verso il mondo che sente suo, tra gli umani. Veglia da lontano i suoi nongenitori e la sua nonsorella Rebecca, vivendo da barbona in una sorta di accampamento nel bosco; sopravvive di ricordi, anche tangibili, sgraffignati nella sua vecchia casa.

Nove anni che ha perso definitivamente i suoi cari, e che questi, forse, si sono completamente dimenticati di lei. Lady Nore non si arrende a perdere la figlia tanto voluta e allo stesso modo disprezzata e invia la hag della tempesta, Bogdana.

A cercarla, tuttavia, anche Oak, l’erede di Elfhame, fratello di Jude e messo al sicuro da Vivi tra gli umani. Se Lady Nore ha bisogno della figlia per guidare la Corte dei Denti, cosa vuole il principe da lei? È d’accordo con la madre di Suren? Posso solo dirvi che cerca di liberare il suo padre adottivo, Madoc, quindi potrebbe essere sceso a qualsiasi compromesso.

«Dicono che sia viziato» frinisce la sprite. «E ribelle. Troppo scapestrato per sedere sul trono.»

Non sembra il bambino che conoscevo io, ma negli ultimi quattro anni potrebbe essere tato attratto dai piaceri della Somma Corte, potrebbe essersi dato a ogni genere di sregolatezza.

Un primo capitolo, L’erede rapito, di una serie che promette di essere avvincente quanto la precedente The Folk of the Air di cui questa è spin-off. Se nella mia testa c’era l’idea – dal titolo – di un punto di vista maschile, la Black ci sorprende affidando la narrazione a Wren – mi raccomando chiamatela così! La ragazzina, come avrete appreso, non ha mai accettato le proprie origini, che si arricchiscono di una rivelazione davvero sorprendente. È sballottata tra il forte sentimento per la sua famiglia umana e l’odio che prova per quella che l’ha generata; per questo decide di seguire Oak, e prova, per quanto possibile, a fidarsi di lui. C’è anche un alto motivo che l’attira verso il principe, un sentimento che tenta in tutti i modi di reprimere. Oak, infatti, è subdolo, anche se sa che non può mentire.

Dell’erede, grazie alla serie precedente, si conosce molto e dall’autrice viene ben mostrato anche per chi è digiuno. Alla luce di ciò, ho apprezzato molto lo spazio dato a Wren, che ho ammirato per la passione mostrata anche contro ogni disavventura. Il finale spiazza e lascia con il fiato sospeso. Ora fremo per sapere come andrà a finire…

Non potendo svelare altro, vi affido a L’erede rapito!

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