Recensione: “NEPHIRIA: L’ORDINE DEL FUOCO CELESTE” di Ramona Bocci

Con entusiasmo il nostro Enrico Pedace ci parla di NEPHIRIA: L’ORDINE DEL FUOCO CELESTE di Ramona Bocci.

  • Titolo: NEPHIRIA: L’ORDINE DEL FUOCO CELESTE
  • Autore: Ramona Bocci
  • Editore: self publishing
  • Genere: fantasy
  • Data di pubblicazione: 3 gennaio 2022
  • Pagine: 434

Trama

Alayne Evans ha ventun’anni e conduce un’esistenza normale. A differenza dei suoi coetanei, sente che la sua vita non sia abbastanza. Rifugge gli obblighi che le impone la società e sogna un mondo al di là di questo. Ma scoprirà presto che i suoi sogni hanno un prezzo da pagare.

Si getta a capofitto in una realtà dove una serie di creature combattono un’eterna battaglia per il dominio non solo della terra, ma del luogo da cui provengono, Daergelys.

Copia digitale gentilmente fornita dall’autrice in cambio di una recensione onesta

Ben ritrovati carissimi e carissime. Oggi torno con un fantasy molto affascinante, che rimane ben adeso alle nostre realtà quotidiane: il tocco giusto per rendere ancora più intrigante una storia che nasce dalla superba fantasia di una giovane e abile autrice, ma che ci lascia con quel dubbio puntellante sul fatto che davvero, nel nostro mondo, nulla accada per caso.

La giovane autrice di questa lettura coinvolgente si chiama Ramona Bocci e quest’anno ha esordito, in self publishing, pubblicando questa sua prima opera letteraria: “Nephiria: L’ordine del fuoco celeste”.

Il primo plauso a Ramona credo sia doveroso farlo per aver intrapreso una strada, a mio avviso, molto complessa e allo stesso tempo stupefacente: il percorso fantasy nella creazione di un romanzo. Quando mi trovo a recensire un libro appartenente a tale genere, parto sempre dal concetto che scrivere fantasy è obiettivamente un’impresa non facile, poiché quasi sempre bisogna inventarsi, partendo da zero, un’ambientazione sconosciuta e come tale, deve essere di vero impatto per il lettore, tanto da lasciarlo stupito e coinvolto. La seconda strada, che potrebbe risultare più semplice ma non lo è per niente, è quella di scegliere un’ambientazione reale e costruirci intorno l’intera storia.

La nostra Ramona ha scelto la seconda opzione, ambientando l’intero romanzo in un paese straniero e in un’epoca molto vicina alla nostra. Il rischio di ambientare un fantasy nel presente e in un luogo reale è quello di precipitare vorticosamente nella banalità, ma non è il caso di “Nephiria” che, anzi, acquisisce molto più fascino e perfino un filo di inquietudine al solo pensiero che potremmo essere circondati da entità oltremondane.

Il tema del romanzo di Ramona è un argomento che io amo molto: l’eterna lotta tra bene e male. Un tema tanto semplice da pronunciare ma intricato e potenzialmente macchinoso da argomentare.

La nostra autrice fa riferimento alle scritture bibliche per descrivere ciò che il mondo si prepara ad affrontare in previsione di quell’evento che, quasi, tutti amano citare e che è l’Apocalisse. Si percepisce il marcato interesse per tali scritture e tutto l’approfondimento a cui si è dedicata, e da qui è possibile intuire il motivo per cui i suoi personaggi chiave sono degli esseri visibilmente umani, ma con un’anima misteriosa e potente.

Tali creature si trovano su questa terra per un compito ben preciso. Un compito da assolvere con estrema devozione: annientare il male, ma senza cadere nell’affabile tentazione del potere. Una descrizione che richiama molto l’evento cruciale, per antonomasia, che secondo le sacre scritture ha dato origine alla seconda metà dell’eden e da cui scaturì, poi, l’infinita guerra tra bene e male. Una guerra iniziata dalla sete di potere dell’angelo più bello del firmamento che, a sua volta, venne scacciato nelle profondità infernali dal suo più fedele fratello.

Da quest’aneddoto parte la creazione del mondo di Ramona, in cui gli umani si trovano ad attendere, ignari, una fine molto più vicina di quanto potrebbero pensare. Una fine annunciata dallo scontro tra Nephilim (secondo la bibbia, gli angeli caduti) e gli angeli neri (demoni).

Mi è piaciuta tantissimo la gerarchia secondo cui tali creature sono organizzate e soprattutto, mi ha affascinato la presenza di vere e proprie basi di comando, sparse per il mondo, da cui partono gli ordini a eseguire gli incarichi.

Lo stile di scrittura, seppur semplice, è ricco di particolari e richiami al dark fantasy, con delle lievi e percettibili sfumature goticheggianti. I protagonisti, Alayne e Raphael, sono ben definiti e con personalità strutturata. Il carattere di ognuno presenta degli aspetti specifici che rendono unici i personaggi.

Tuttavia, come ho già avuto premura di riferire a Ramona, il romanzo presenta alcuni punti deboli che possono essere ripresi e rafforzati in qualunque momento. Come accennavo all’inizio, il genere è abbastanza complesso e la storia assume aspetti profondi e talvolta oscuri; in tale contesto, in alcuni periodi, emergono alcuni aspetti acerbi dello stile di Ramona e, secondo la mia personale opinione, alcuni personaggi chiave (non protagonisti), come Marcus, Charles e Susan, meritavano qualche informazione tecnica, psicologica e caratteriale in più.

Nonostante questo, il romanzo di Ramona rimane una storia affascinante, scritta bene da una mano elegante che, nonostante la giovane età, ha saputo collocare un tema molto vicino agli aspetti religiosi senza cadere nella blasfemia e nel profano.

Una lettura che mi sento di consigliare.

Faccio i complimenti a Ramona e attendo con ansia il seguito.

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