Recensione: “LA MASCHERA BIANCA” di Mara Evan – ed. Literary Romance Edizioni

La nostra Mariadora Vizza ha letto, per A libro aperto, LA MASCHERA BIANCA di Mara Evan, ed. Literary Romance Edizioni.

  • Titolo: LA MASCHERA BIANCA
  • Autore: Mara Evan
  • Casa Editrice: Literary Romance Edizioni
  • Data di pubblicazione: 31 agosto
  • Pagine: 480

Trama

Lion Hall, una scuola d’élite dalle regole rigidissime, e il velo di mistero che l’avvolge.
Aaron Douglas, il capo del “branco”.
Emma Reyes, l’indomita figlia del Governatore…


Circondata da fitti boschi, si erge Lion Hall, una scuola d’élite dalle regole rigidissime. Emma Reyes, figlia del Governatore della Virginia, si ritrova catapultata in quella realtà fatta di ritmi serrati ed estrema competizione. Lì, inizia a rialzare la testa, a sentirsi viva, e rimane folgorata da Aaron Douglas, il capo del “branco”; così viene chiamato il gruppo degli studenti più in vista, i più promettenti e anche più ricchi. Ma nel branco si sa, ci sono leoni e leonesse di ogni genere e non tutti vogliono intrusi nella loro cerchia.

Mara Abbafati ci presenta uno Young Adult intrigante, avvincente, con una climax ascendente che tiene il lettore incollato fino all’ultima pagina grazie anche allo stile fluido e al velo di mistero che si posa sull’imponente Lion Hall e i suoi studenti.

Sport, suspense e romanticismo. Ecco in sole tre parole quello che vi aspetta durante la lettura di questo nuovo romanzo di Mara Evan. Un libro che vi farà sognare e dentro il quale troverete la magia del primo, vero, folle innamoramento. L’amore tra i banchi di scuola è per me una tematica irrinunciabile ed è sicuramente stata questa la molla che mi ha spinto alla lettura di questo romanzo. Certo, la Lion Hall non è una scuola come altre. Prestigiosa, “d’élite”, alla Lion non si scherza: si lavora duramente e non solo per arricchire la mente, ma anche per temprare il fisico.

Emma, che ha da poco perso la gemella in tragiche circostanze, arriva in questa nuova realtà con scarse aspettative. All’inizio accetta di iscriversi solo per non contrariare i genitori, già provati dalla morte dell’amata figlia. Tuttavia, ben presto il suo animo competitivo viene solleticato dalle continue sfide che la scuola le impone e l’amicizia appena nata con Sarah e Michael, sembrano iniziare a trascinarla fuori dal buio. Ma la luce, quella che acceca, arriva dentro due occhi azzurri come il ghiaccio. Gli occhi di Aaron colpiscono Emma perché sono occhi che la cercano in continuazione. E come poter resistere a un ragazzo bello, colto, dolce e gentile come un lord d’altri tempi?

Fra i due l’attrazione è tanto immediata quanto impossibile: Aaron sembra inarrivabile, il capo del “branco” più in vista della scuola, troppo perfetto e, soprattutto, col cuore già impegnato. Una vita perfetta all’apparenza, ma non sempre ciò che si mostra è realmente ciò che è.

La storia tra i nostri due splendidi protagonisti, sebbene nata subito, come un colpo di fulmine, si dipana piano piano, soprattutto ad Aaron serve tempo per capire che è giunto il momento di alzare la testa e uscire fuori dagli schemi. Ma quali schemi? Emma non riesce a comprendere sino in fondo la sofferenza e quel profondo senso del dovere che tengono Aaron lontano dalla felicità. Ombre scure e minacciose aleggiano sulle loro vite, e nessuno dei due è consapevole fino in fondo di quanto le loro vite siano già intrecciate.

La narrazione è molto fluida anche se il libro è abbastanza corposo. Il romance puro si mescola perfettamente allo sport romance, con descrizioni di azioni di gioco e performance che non ho trovato nemmeno in alcun sport romance “puri”. L’autrice è stata davvero brava nell’uso dei termini tecnici, abilmente inseriti in descrizioni semplici eppure d’effetto. Un po’ meno calcata è forse la parte dedicata alla suspense. La prima metà del libro scorre grazie a un linguaggio pulito e chiaro ma è forse un pò lenta e il mistero è solo velato, accennato. Si crea un po’ più di tensione nella seconda parte, ma mi sarei aspettata qualcosa in più perché i presupposti c’erano tutti, credo però che la scelta dell’autrice sia in linea con il pubblico cui l’opera è indirizzata e, probabilmente, forzare la mano in quella direzione avrebbe potuto appesantire l’opera che è già molto ricca.

È comunque un libro che lascia sicuramente il segno e che l’autrice ha curato nei minimi dettagli, garantendone così una piena godibilità.

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